Il COVID-19 ha dimostrato quanto è importante la digitalizzazione del paese. L'opinione di WINDTRE
di Alberto Falchi pubblicata il 18 Maggio 2020, alle 16:21 nel canale Innovazione
Gianluca Corti, Chief commercial officer di WINDTRE, racconta come l'azienda per cui lavora ha affrontato l'emergenza, potenziando la rete e attivando iniziative di supporto per clienti e strutture critiche. Il principale timore? Le fake news sul 5G
Per WINDTRE lo smart working non è una novità assoluta: già prima dell'emergenza l'azienda aveva mosso dei passi in questa direzione, anche se inevitabilmente la pandemia ha spinto l'azienda ad accelerare i suoi piani e - come hanno fatto un po' tutti - ad estendere la modalità di lavoro agile a praticamente tutta la forza lavoro, customer care incluso.
Certo, per un'azienda di telecomunicazioni la situazione è stata decisamente complessa, considerato che questo tipo di servizi ha visto un'impennata notevole: "’L'impatto del Covid è stato un vero e proprio tsunami: il consumo di traffico dati mobile è aumentato di circa il 40% in 2 settimane, una crescita che era attesa durante tutto il 2020; anche il traffico voce, che era stabile da anni, è aumentato del 40% in modo assolutamente imprevisto ed è cresciuto del 70% il traffico dati su linea fissa", spiega Gianluca Corti, Chief commercial officer di WINDTRE. Nonostante queste difficoltà, però, la rete ha retto, merito anche dei recenti aggiornamenti all'infrastruttura, che ora viene definita dagli specialisti "Top Quality".
Come WINDTRE ha reagito all'emergenza
Gli investimenti effettuati dall'azienda le hanno permesso di gestire i picchi di traffico senza creare disagi agli utenti e, allo stesso tempo, di mettere in piedi alcune iniziative per supportare i clienti, inclusi quelli business. Ne è un esempio Negozio a casa, "un’iniziativa che ha garantito lo stesso servizio abitualmente offerto nei punti vendita tramite chat e WhatsApp e poi con il delivery, direttamente al domicilio dei clienti, di SIM, tablet o dispositivi di mobile broadband".
WINDTRE ha inoltre aderito alle iniziative di Solidarietà Digitale promosse dal governo, regalando 100 GB per una settimana a tutti i suoi clienti e rimodulando il catalogo delle offerte, garantendo giga aggiuntivi a cifre agevolate. Interessante l'iniziativa Connessi e Promossi, tramite la quale WINDTRE ha fornito giga aggiuntivi a tariffe agevolate agli istituti scolastici che ne hanno fatto richiesta. Sempre nell'ottica dell'istruzione, l'azienda ha stretto una partnership con Microsoft Italia e La Fabbrica nell'ambito dell'iniziativa Studiare connessi - Un nuovo modo di fare scuola: "Abbiamo messo insieme le nostre competenze per garantire continuità al percorso formativo degli alunni che non dispongono di una connettività Internet propria e come WINDTRE, in particolare, offrendo tre mesi di connettività gratuita. Per far fronte alle richieste dei clienti, abbiamo potenziato al massimo il servizio di customer care, soprattutto all'inizio dell’emergenza".
A queste iniziative su aggiunge una donazione di 1 milione di euro per la Croce Rossa Italiana e la fornitura di smartphone e tablet senza limiti di traffico a 75 ospedali italiani, che sono stati usati per tenere in contatto i pazienti coi loro cari.
WINDTRE: il futuro post-COVID-19
"Lo smart working, più di prima, farà ormai parte del nostro modo di lavorare anche in futuro e credo sia chiaro a tutti il ruolo centrale che rivestono il web e l’e-commerce, strumenti che molte delle nostre PMI non utilizzano ancora, ma che potrebbero sfruttare, ad esempio, come volano per l’esportazione" - prosegue Corti - "È chiaro anche quanto sia diventato fondamentale avere delle reti sempre più performanti, per questo bisogna continuare ad investire e avere delle normative certe, che agevolino lo sviluppo tecnologico".
7 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoTroppo gente informaticamente incompetente, è veramente imbarazzante, e con il periodo lockdown tutti gli incapaci sono usciti allo scoperto.
Veramente pietoso che nel 2020 ci sia cotanta ignoranza a livello informatico.
E' da sperare che sia solo a livello italiano e che negli altri popoli sviluppati siano più avanti... altrimenti è un delirio.
Ho come l' impressione che i mesi di smart working forzato abbiano fatto capire a molte persone che la gente lavora anche da casa, e il fatto che in questo modo possono pure risparmiare sulle bollette e sui buoni pasto è comunque un incentivo.
Sono moderatamente ottimista, io credo che dopo aver visto come funziona le resistenze oggi siano molto diminuite.
Sono moderatamente ottimista, io credo che dopo aver visto come funziona le resistenze oggi siano molto diminuite.
Purtroppo dipende anche come viene concepito ed implementato lo smart working.
Per come funziona dove lavoro io, per esempio, è quasi meglio stare in ufficio. Questo telelavoro (mi rifiuto di utilizzare la parola “smart”) è una sorta di schiavitù legalizzata.
Tutto viene scientificamente calcolato al fine di spremerti all’inverosimile e di gettarti come un cencio quando non ce la farai più. Ritmi di lavoro che manco in McKinsey… peccato che siamo una ditta metalmeccanica di campagna!
Lo smart working è sicuramente positivo qualora venga posto in essere da imprenditori lungimiranti e/o in realtà ben strutturate.
Dato che il tessuto produttivo italiano è composto da PMI spesso capitanate da individui gretti ed ossessionati dal profitto – che l’impresa non l’hanno creata, ma l’hanno semplicemente ereditata –, con la loro ciurmaglia di dirigenti yes-men il cui unico obiettivo è rimanere ancorati alla sedia… beh, qui il vero smart working non si può fare.
Sono moderatamente ottimista, io credo che dopo aver visto come funziona le resistenze oggi siano molto diminuite.
bè si...
da me, realtà grande, si è passati da un NO prima del virus, ad un FORSE, dopo...
ma questo forse, vuole dire tutto e niente !
Troppo gente informaticamente incompetente, è veramente imbarazzante, e con il periodo lockdown tutti gli incapaci sono usciti allo scoperto.
Veramente pietoso che nel 2020 ci sia cotanta ignoranza a livello informatico.
E' da sperare che sia solo a livello italiano e che negli altri popoli sviluppati siano più avanti... altrimenti è un delirio.
Quotone...
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