Il fallimento dei click day: una questione culturale, non tecnologica
di Riccardo Robecchi pubblicata il 06 Novembre 2020, alle 14:36 nel canale InnovazioneI click day di quest'anno sono falliti per lo stesso motivo. Che, contrariamente a quanto si possa pensare, non è tecnologico. È culturale. Un riflesso diretto dell'immobilità del Paese, che sembra refrattario a ogni cambiamento
57 Commenti
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non sei stato il solo...
vero quanto dici, ma non è un problema serio e reale, con un attimo di buonsenso dell'utenza... buonsenso che a quanto arguisco hai avuto
Articolo giusto al momento sbagliato
Un articolo del genere era più adatto per il down dell'INPS per il bonus dei 600 euro. Lì era molto più evidente che fosse un problema di cultura: non devo essere io cittadino che ti chiedo i 600 euro che mi spettano, ma tu stato che hai tutti i miei dati a controllare se mi spettano e, in tal caso inviarmeli di diritto.Qui devo fare un inciso: avete visto con quale rapidità abbiamo avuto una severissima legge sulla privacy? A mio parere la legge sulla privacy è il nuovo strumento per la burocrazia! Ora in tutti i casi di potrà dire: purtroppo il cittadino deve continuare a fare le domande di propria iniziativa perché lo stato, pur avendo i dati necessari, non può incrociarli a causa della legge sulla privacy... e la scusa è pronta e servita!
Sulla questione tecnica invece NON ci sono scusanti.
In particolare analizzando in dettaglio quanto accaduto con l'inps si scopre che:
1) il sistema era in cloud (quindi era stato fatto non in economia)
2) il fatto che in mattinata visto il carico abbiano improvvisato attivando una CDN manifesta l'incompetenza dell'informatico medio italiano e dell'inutilità di rivolgersi ai consulenti Microsoft (o di altre multinazionali) che in realtà sono commerciali travestiti.
3) Amazon, Netflix, Pornhub, etc. funzionano perfettamente. A chi dice che "loro" vendendo prodotti hanno risorse illimitate rispondo che non è proprio vero! Essendo in un'economia di mercato loro non possono spendere quanto vogliono in infrastruttura altrimenti poi devono vendere i prodotti ad un prezzo troppo alto. Quindi le loro infrastrutture sono scalabili, ma anche economiche. Guardatevi il blog degli sviluppatori Netflix per capire quante ottimizzazioni facciano per ridurre i costi. La verità è che loro sono "professionisti", qua in Italia, specialmente nel pubblico, siamo quaraquaqua! E lo dico come consulente informatico che da 30 anni lavora in grosse multinazionali. Vedo cose da fare accapponare la pelle.
stavamo parlando del bonus mobilità, per cui non era previsto nessun isee. aggiungerlo sarebeb stato un aggravio burocratico.
anzichè il bollo al sito, anzichè il blocco agli spid, avremmo avuto il blocco dei caf per avere l'isee...
ps: anche hwupgrade non scherza, "carico eccessivo sul server, riprovare più tardi"... Slater91!!!!! dove seiiiiiii
SNIP
Capisco la tua obiezione, in linea di principio sono d'accordo e lo sono convintamente, tanto per fare un esempio io e i miei colleghi siamo stati i primi nel 1998 a sviluppare e pubblicare un servizio che permetteva agli utenti di richiedere certificati anagrafici via web.
Parliamo di secoli fa dal pdv tecnologico, agli albori del web dinamico, secoli prima che a qualcuno venisse in mente di registrare utenti su un portale di un ente pubblico, prima che qualcuno ipotizzasse qualcosa di simile alla firma o ad un timbro digitale per certificare i documenti (che infatti venivano regolarmente stampati e consegnati a casa da un "pony express".
Tutto molto antiquato e lontano dagli standard odierni, però capisci bene che l'idea di fondo non era poi troppo distante.
Fin qui siamo tutti d'accordo, quello che imho non quadra è che il caso che abbiamo osservato con il bonus mobilità ha poco a che fare con gli esempi che hai portato, e che in fin dei conti sono assolutamente attuali e presenti anche nella PA italiana (basti pensare a servizi come il 730 online che oggettivamente funziona piuttosto bene e ha visto una evoluzione continua dalla sua introduzione, oppure i servizi online delle principali città o regioni, per capirci quelle che investono più risorse su questi servizi, non certo il paesino di montagna).
Nel caso del bonus mobilità i presupposti erano diversi, anche solo per il fatto che si è trattato di un servizio una tantum con risorse limitate e sicuramente insufficienti a garantire il bonus a tutti i potenziali interessati.
Si poteva assegnare lo sconto presentando le ricevute di acquisto entro un certo lasso di tempo, ma in questo modo si sarebbe potuto sforare la cifra massima disponibile, e in quel caso come fare? Dare il bonus solo alle prime X richieste arrivate fino all'esaurimento del plafond? Rieccoci tutti in coda a sgomitare per avere più probabilità di rientrare tra i fortunati.
L'obiezione sull'iniquità di questa manovra mi trova totalmente d'accordo, ma è un'obiezione politica sui requisiti richiesti per ottenere il bonus, non sulla modalità tecnica con cui viene erogato il bonus; per capirci, sarebbe stato fattibilissimo imporre dei requisiti in termini di fascia di reddito o ISEE anche con un meccanismo di distribuzione a coda (nell'esempio che ho portato nel post precedente noi l'avevamo implementato in fase di presentazione della richiesta, non certo in quello di prenotazione iniziale perchè avrebbe comportato un costo computazionale incompatibile con "l'assalto alla diligenza".
Insomma dati i requisiti di questo provvedimento l'unico altro modo che mi viene in mente è l'estrazione a sorte tra coloro che hanno presentato la domanda e rispettano determinati criteri (es fascia di reddito, ISEE, etc etc...), ma capisci bene che si presterebbe a troppi dubbi e perplessità (chi estrae? che garanzie ci sono che i beneficiari vengano estratti veramente a caso?).
Come diceva un altro utente anch'io sono contrario a misure di questo tipo, sicuramente tra i tanti che hanno richiesto il buono c'è anche gente che non ne ha realmente bisogno e ne ha approfittato per togliersi uno sfizio; avrei preferito che quei 200 milioni fossero stati usati per aumentare la detrazione fiscale per gli abbonamenti ai mezzi pubblici, ma questo è un altro discorso
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