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Il miglior consulente per il proprio futuro professionale? Secondo una ricerca di Oracle è l'intelligenza artificiale

di pubblicata il , alle 15:01 nel canale Innovazione Il miglior consulente per il proprio futuro professionale? Secondo una ricerca di Oracle è l'intelligenza artificiale

La crisi scatenata dal Covid ha segnato i lavoratori, tanto che la maggior parte di loro sta rivalutando le priorità, privilegiando il benessere e la salute mentale alla carriera. Per cambiare servono però nuove competenze, e per capire quali, si fidano più delle IA che degli HR

 

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La pandemia ha lasciato il segno nelle persone, mettendo a dura prova lo stato emotivo di tantissimi lavoratori. Sono molti, infatti, che dichiarano un impatto negativo sulla loro vita, professionale e non solo: ben l'80%. I problemi più ricorrenti sono quelli finanziari (29%), l'impatto sul benessere fisico e la salute mentale (28%), mentre un 25% dichiara di aver perso la motivazione sul lavoro. 

È il quadro che emerge dalla ricerca di Oracle intitolata AI@Work, che evidenzia un malessere diffuso: il 75% degli intervistati dichiara di sentirsi bloccato professionalmente, a causa dell'ansia e preoccupazione per il futuro, dall'angoscia della routine e dalla solitudine. 

I lavoratori sentono una forte necessità di cambiamento

La ricerca AI@Work di Oracle ha coinvolto 14.639 dirigenti di alto livello, responsabili delle risorse umane, manager e dipendenti a tempo pieno in USA, Regno Unito, Emirati Arabi Uniti, Francia, Paesi Bassi, Germania, Brasile, India, Giappone, Corea del Sud, Singapore e Australia. 

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Oltre a evidenziare lo stato di stress e sfiducia della stragrande maggioranza del campione, esasperata in maniera particolare dal Covid, l'analisi mette in luce il desiderio di cambiamento, soprattutto in ambito lavorativo. Il lavoro da remoto e l'isolamento imposto dai lockdown ha modificato le priorità, e la carriera non è più in cima alla lista: le persone sentono la necessità di un maggior equilibro fra lavoro e vita privata (42%), di maggiore flessibilità (33%) e di concentrarsi sul benessere mentale (37%)

L'83% dei lavoratori vuole insomma cambiare vita professionale, insomma, ma non è facile, nonostante la maggior parte sia disposta a scendere a compromessi, rinunciando a benefit come ferie, bonus economici, addirittura sono disposti ad accettare salari inferiori, pur di avere nuove opportunità lavorative. Tale frustrazione deriva anche dal fatto che i dipendenti non sentono le imprese vicine alle loro esigenze: desidererebbero più opportunità di formazione (34%), stipendi migliori (31%) e vogliono crescere anche professionalmente, aprendosi a nuovi ruoli (30%). 

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Le aziende, insomma, dovrebbero fare di più per supportare i dipendenti, come conferma l'87% degli intervistati. I lavoratori, infatti, preferiscono affidarsi alle intelligenze artificiali per definire il loro futuro professionale piuttosto che al reparto HR. Può sembrare assurdo che delle persone che accusano stress e solitudine cerchino supporto (professionale) nelle macchine, ma la ricerca sottolinea proprio questo aspetto: l’83% del campione indica che l'IA sia un miglior supporto, rispetto a un essere umano, per quanto riguarda le scelte di carriera, perché dà raccomandazioni non influenzate da pregiudizi (37%), risponde velocemente (33%) e aiuta a trovare nuove posizioni lavorative in linea con le competenze possedute (32%).

L’ultimo anno ha cambiato il corso del futuro del lavoro. A sorpresa, tra tanto stress, ansia e solitudine a causa della pandemia, le persone hanno ritrovato la loro voce, sono diventate più attive e ora chiedono ciò che desiderano”, ha dichiarato Yvette Cameron, senior vice president di Oracle Cloud HCM. “Il cambiamento nel mondo del lavoro ha cambiato il modo in cui le persone pensano al successo e ridefinito le loro aspettative in termini di supporto da parte dell’azienda. Per attrarre i talenti e trattenerli bisogna dare priorità a come identificare e sviluppare nuove competenze, e offrire alle persone percorsi professionali personalizzati che le aiutino a riprendere il controllo della loro carriera”.

 

8 Commenti
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giovanni6926 Ottobre 2021, 15:51 #1
"il 75% degli intervistati dichiara di sentirsi bloccato professionalmente, a causa dell'ansia e preoccupazione per il futuro, dall'angoscia della routine e dalla solitudine."

Risposta intelligente dell'AI: "molla tutto e va a vivere su una sdraio in riva al mare."
Notturnia26 Ottobre 2021, 16:10 #2
quindi uno che si sente bloccato dice che sia meglio parlarne con un computer che con una persona.. quindi sono persone non molto utili al mondo del lavoro se prediligono un computer a loro stessi..

grande e roseo futuro per l'uomo :-D
Axios200626 Ottobre 2021, 16:20 #3
E se qualcosa va storto, e' colpa del computer!

Non riesco ad immaginare prima del 1970 a chi si dava la colpa per gli errori... a Zeus?
le_mie_parole26 Ottobre 2021, 17:18 #4
sono dell'idea che qualunque cosa possa essere automatizzata in "sicurezza", ossia senza possibilità di manipolazioni dall'esterno con virus et similia, andrebbe fatto nel più breve tempo possibile. In primo luogo perché ormai gli umani hanno subito per decenni la "cultura dell'IO" e l'hanno fatta propria in tutto e per tutto, in secondo luogo perché ci sono pochissime persone che riescono ad elaborare pensieri senza mettere pregiudizi nel mezzo... simpatie da primo incontro, affinità caratteriale e tutto quello, insomma, che umanamente accade quando si incontra un altro essere vivente che ha idee, comportamenti, logica, dissimile dalla propria. Ultimo, e non meno importante, l'incapacità manifesta, in ogni settore, nazione, religione, società, civiltà, insomma... in ogni cosa sia stata mai realizzata dall'essere umano, di riuscire a creare habitat sani, senza cioè tensioni, senza gente che si vende in ogni modo pur di ottenere un vantaggio personale, senza la capacità di creare equilibri tra vita umana, sviluppo e la terra. Se quindi riuscissimo gradualmente ad eliminare qualunque forma di rappresentanza facendo uno swap con sistemi capaci di garantire la partecipazione attiva a chiunque lo desideri... ma mettendo dei paletti ben specifici per evitare manipolazioni del voto... con molta probabilità potrebbe, ovviamente affiancata da una potente azione formativa (a mio parere la scuola dell'obbligo oramai va riformata ed estesa, a tutti, fino all'università riuscire a limitare i danni che facciano a noi e al pianeta. da oramai qualche migliaia di anni, in un loop infinito di storie sempre uguali, disastri con lo stesso nome... anche perché orami c'è poco tempo, se non cambieremo tutti i paradigmi che regolano il nostro stare insieme, chi ci sarà ancora subito la più grande delle depressioni che la storia ricordi con tutto ciò che le accompagna, perché in sintesi, se tutto sarà automatizzato degli umani non ce ne sarà più bisogno....
Notturnia26 Ottobre 2021, 20:32 #5
mi piace la fine del tuo discorso.. se automatizziamo tutto gli umani a che servono ?.. e come avranno uno stipendio se sono inutili.. e i robot e gli automi.. per chi lavoreranno se nessuno avrà più soldi per comprare..

sarà divertente perchè con l'aumento della popolazione e sempre più automazione alla fin fine ci troveremo con una povertà sempre più dilagante e sempre meno posti di lavoro .. prima i robot.. poi automi ed infine AI per i processi più complessi.. l'umano a che servirà ?.. fanno tutto gli altri..

forse è vero.. sarà un medioevo sociale dove l'uomo avrà inventato così tante belle cose che lavorano al suo posto che di colpo è diventato inutile nell'equazione mondiale :-D

sarebbe uno spettacolo.. è come scavarsi la fossa da soli consci del fatto che ci si sta suicidando..

un solo appunto.. quello che dici come pregiudizi, simpatie etc.. sarebbe di una tristezza immensa che sparissero perchè vorrebbe dire avere miliardi di ebeti che non hanno più differenze fra di loro.. un branco di amebe senza pensieri personali che ha un'indottrinamento uguale per tutti e una visione di se stesso molto scadente e limitata..

gli estremismi sono pericolosi ma anche il piattume di cui parli non è un habitat sano.. è una prigione per le emozioni e l'uomo non è un robot è un animale sociale e come tale deve avere emozioni, simpatie, antipatie e tutto quello che è la rosa delle emozioni.. altrimenti.. a che serve un umano se si comporta in modo asettico come una AI ?
bfg900027 Ottobre 2021, 09:28 #6
premetto che concordo con i commenti sopra ma non mi fiderei troppo di un sondaggio fatto da una società che ha come unico scopo il profitto come Oracol, e se ne sbatte altamente di dipendenti e clienti. Innanzi tutto vorrei vedere le domande come sono state poste e poi ai dipendenti di quali società: se non si fidano dell'HR della loro azienda è perchè si sentono sfruttati io direi.
TorettoMilano27 Ottobre 2021, 09:36 #7
io continuo a non capire come mai la società non si adegui minimamente a questa transizione
https://www.melamorsicata.it/2017/0...tta-solo-robot/
la notizie è del 2017 e molte aziende fanno sempre più affidamento a robot e IA, cosa si aspetta per cambiare la definizione di "lavoro"? pensare che il lavoro servirà per portare a casa lo stipendio potrebbe diventare anacronistico a breve
Notturnia27 Ottobre 2021, 13:59 #8
ricorda AI, Robot..
Robot che costruiscono altri robot..

"Ho un'idea per una vostra pubblicità. Si potrebbe mettere un falegname che costruisce una sedia, poi ci mettete uno dei vostri robot che la fa più bella in metà del tempo, con sopra scritto U. S. R. l'uomo medio fa cagar!"

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