IonQ annuncia l'acquisizione di Oxford Ionics per 800 milioni di sterline: è l'acquisizione più grande nel mondo dei computer quantistici
di Riccardo Robecchi pubblicata il 12 Giugno 2025, alle 16:31 nel canale Innovazione
IonQ ha annunciato che acquisirà Oxford Ionics: sarà l'acquisizione più grande nel mondo dei computer quantistici finora. Ancora una volta una realtà statunitense acquisisce un'eccellenza europea
IonQ è uno dei principali nomi nel campo dei computer quantistici e, come dice il nome stesso, sfrutta le trappole a ioni per creare e gestire i qubit. L'azienda ha ora annunciato l'acquisizione di Oxford Ionics per 1,08 miliardi di dollari, ovvero 940 milioni di euro o 800 milioni di sterline. Si tratta della più grande acquisizione nel mondo del calcolo quantistico finora.
IonQ acquisisce Oxford Ionics
Oxford Ionics è il terzo contendente nel mondo dei computer quantistici basati sulle trappole a ioni, dopo la stessa IonQ e Quantinuum. La particolarità di Oxford Ionics, che è poi uno dei motivi dietro l'acquisizione, è che impiega chip CMOS, prodotti in collaborazione con Infineon, per creare le trappole ioniche alla base dei suoi computer.
Tali trappole ioniche impiegano poi le microonde per controllare gli ioni, anziché i complicati sistemi ottici che vengono usati da IonQ, che impiega invece i laser. Ciò dà a Oxford Ionics un vantaggio in prospettiva, poiché le consente di creare trappole ioniche più grandi e precise, nonché più economiche.
L'acquisizione da parte di IonQ è un consolidamento significativo nel mondo dei computer quantistici a ioni. I due fondatori di Oxford Ionics, i britannici Chris Balance e Tom Harty, rimarranno in IonQ alla chiusura dell'acquisizione, che dovrebbe avvenire entro la fine dell'anno.
Questo è un caso da manuale del problema dell'innovazione in Europa: anche quando sono presenti realtà altamente innovative e in grado di competere con le controparti statunitensi, spesso accade che queste ultime le acquisiscano, trasferendo poi le competenze e il controllo dall'altro lato dell'Atlantico e impoverendo, così, il Vecchio Continente sul lungo termine.
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