Kleecks, IA e no-code per dare una spinta alle strategie digitali degli e-commerce

Kleecks, IA e no-code per dare una spinta alle strategie digitali degli e-commerce

Una piattaforma sviluppata in Italia che analizza i siti di e-commerce, li confronta con quelli della concorrenza e li ottimizza in tempo reale, in maniera trasparente e senza richiedere di scrivere una riga di codice

di pubblicata il , alle 15:51 nel canale Innovazione
intelligenza artificialeGestione processiAs a serviceKleecks
 

Mettere in piedi una strategia digitale per spingere le vendite di un servizio o un prodotto è un lavoro che richiede di mettere insieme numerose competenze. Sviluppatori web, designer di interfacce, esperti di comunicazione, digital advertising, ottimizzazione SEO. Compiti molto specializzati che solitamente vengono affidati a figure differenti, spesso esterne all’azienda. Un approccio che consente di coinvolgere nel progetto esperti nelle varie aree ma che, dall’altro lato, mostra un limite: la collaborazione fra queste figure raramente sarà ideale.

Marco Bezzi - Kleecks

Devi collaborare con diversi attori”, spiega Marco Bezzi, fondatore di Kleecks, “e raramente questi fornitori collaborano davvero. Ciascuno fa la sua attività, porta il suo budget di spesa, la sua parte di strategia, ma poi non è facile far convivere tutte queste strategie e portarle a termine, anche per fattori tecnici”. Questo il motivo che ha portato Bezzi a fondare Kleecks, una soluzione as-a-Servive che fa leva sull’intelligenza artificiale per curare tutti questi aspetti.

Kleecks si presta a differenti tipi di business online, ma che si adatta in particolare alle esigenze degli e-commerce, anche perché è proprio sui negozi online che è possibile vedere risultati concreti in tempi relativamente brevi.

Kleecks, un “acceleratore” per le campagne marketing

Bezzi definisce Kleecks come un booster, un acceleratore che fa leva su due elementi chiave: l’IA, che si occupa dell’ottimizzazione del sito e del marketing, e l’approccio No-code, non richiede quindi la scrittura di righe di codice per gestire le funzioni. Nei fatti, ottimizza i flussi di lavoro, snellendo processi e procedure. Non sarà necessario mettere attorno a un tavolo le varie figure professionali, affidare i vari compiti e attendere che ciascuno abbia fatto la sua parte. I clienti? Sia le aziende (al momento sono circa 96 i clienti diretti, per lo più realtà di dimensioni medio/grandi), sia agenzie e brand, che portano 60 clienti.

Kleecks how it worksAnche se solo nel mercato dal 2019, Kleecks ha già potuto contare nel 2021 su ricavi per quasi 3 milioni di euro e adesso è in fase di scale up, e punta all’obiettivo di 26 milioni di euro entro due anni, anche aprendosi maggiormente ai mercati esteri. Oltre al quartier generale milanese, dove viene effettuata ricerca e sviluppo, Kleecks ha una sede nel Regno Unito, che sta venendo potenziata, ma l’obiettivo è aprire nei prossimi due anni anche uffici a New York. L’azienda conta una trentina di dipendenti, ma “crescono di mese in mese”, sottolinea Bezzi. Questo perché i clienti acquisiti tendono a rimanere fedeli e, dopo il primo approccio, rinnovano per ulteriori anni la licenza. La fidelizzazione secondo il fondatore è figlia dei risultati: l’adozione di Kleecks porta mediamente una crescita del 36% del traffico organico sui siti dei clienti, se supportata anche da un servizio strategico Kleecks mirato.

Le funzioni chiave di Kleecks

Kleecks funge da layer tra il CSM e il traffico del sito stesso. Obiettivo di Kleeck è quello di ottimizzare i siti, di e-commerce ma non sono, e le strategie di marketing così da incrementare visite e conversioni (gli acquisti). Per riuscirci, la piattaforma sfrutta l’intelligenza artificiale, tramite la quale vengono offerti dati, insights e suggerimenti tecnici su come ottimizzare il sito, consentendo ai reparti marketing di concentrare i loro sforzi sulla strategia e lasciandosi guidare dall’IA per i dettagli tecnici. Nello specifico, l’IA va ad analizzare le SERP (Search Engine Result Page), concentrandosi sulle parole chiave legate all’azienda e sulle regioni dove è attiva (che sono ricavate dal sito e dal materiale di supporto alla vendita) e andando alla ricerca dei 30 principali concorrenti, per tenerli monitorati.

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Il motore di machine learning poi analizza e impara dalle strategie messe in atto da questi competitor per offrire consigli che vengono discussi con i clienti che possono successivamente  automatizzare una serie di processi di miglioramento sul proprio sito. In pratica, “copia” dai migliori, ma va detto che questo viene fatto spesso anche dagli umani: una delle basi del marketing è proprio l’analisi della concorrenza, per comprenderne i punti di forza e farli propri. Qui però gli analisti non sono colleghi in carne e ossa, ma delle macchine che funzionano 24/7 in tutte le lingue e per tutti i motori di ricerca.

Kleecks non è l’unica piattaforma che adotta questo approccio, ma al contrario delle altre non si limita a offrire solo suggerimenti ma li implementa ed è in grado di automatizzare numerose operazioni: ritocchi alla SEO, aggiornamenti dell’interfaccia utente, contenuti, elementi grafici. Il tutto senza intervenire direttamente sul CMS del sito stesso. Come è possibile?

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Fondamentalmente Kleecks agisce da proxy, un proxy intelligente in questo caso, che intercetta le chiamate dell’utente (o del motore di ricerca) e in tempo reale genera le pagine da visualizzare in funzione di parametri gestiti attraverso la piattaforma. Include un motore predittivo, che sfrutta il machine learning per andare a intuire gli intenti di ricerca degli utenti, così da “preparare” le pagine ottimizzate per le specifiche richieste. Così facendo, è possibile risolvere in automatico e in real time tutta una serie di problematiche senza intervenire sul sito originale: pagine lente, immagini non ottimizzate, link non funzionanti, UX poco intuitiva, ritocchi al SEO. Ed è “agnostico”, inteso come compatibile con qualsiasi CMS.

Un esempio concreto? Su un sito di un cliente attivo nell’ambito della moda, Kleecks ha portato un incremento del 31% dei nuovi utenti, una crescita del 17% del numero di sessioni e ha incrementato la velocità del sito del 65%. In termini di conversioni, l’incremento è stato del 103%, che ha portato a una crescita dell’83% dei ricavi organici, quindi non legati a sponsorizzazioni, oltre a un conseguente risparmio del 13% in advertising. E non parliamo di un sito appena nato, ma di un portale che contava già milioni di utenti, sottolinea Bezzi.

L’adozione di un simile strumento porta a un ripensamento dei processi interni all’azienda che “coi clienti più grandi è facile”, per come sono strutturati. “La nostra sfida sarà quella di offrire uno strumento adatto anche alle PMI, aziende che fatturano anche un milione o più, ma non hanno una struttura interna dedicata all’ottimizzazione del sito”, spiega il fondatore.

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