La rivoluzione dello smart working: ecco come la tecnologia video abilita il lavoro da remoto e l’ufficio senza confini

La rivoluzione dello smart working: ecco come la tecnologia video abilita il lavoro da remoto e l’ufficio senza confini

Una ricerca di Frost & Sullivan, commissionata da Logitech, mostra l'impatto della videoconferenza sul mondo del lavoro. Centro Computer è in grado di offrire la consulenza necessaria per non farsi trovare impreparati

di pubblicata il , alle 09:41 nel canale Innovazione
Centro ComputerLogitechUnified CommunicationSmart Working
 

La pandemia ha accelerato la transizione verso il futuro del lavoro, dando una spinta a forme di lavoro alternative. Secondo uno studio commissionato da Logitech e realizzato da Frost & Sullivan, se prima della pandemia lo smart working era adottato da una percentuale compresa fra il 2% e il 5% della forza lavoro, durante il lockdown si è arrivati ad avere il 50% dei dipendenti che lavoravano da casa. E terminata l’emergenza? La percentuale scenderà, ma non tornerà mai ai livelli precedenti: continueranno a sfruttare nuove modalità il 15% degli agenti dei contact center e il 25% di chi fa un lavoro da ufficio.

Queste considerazioni provengono da alcuni contenuti della ricerca Risposta alle profonde trasformazioni che stanno interessando i luoghi di lavoro di Frost  & Sullivan, che offre numerosi spunti su come adeguare la propria organizzazione alle nuove necessità. Il download è gratuito.

Come cambieranno gli uffici

Anche quando potremo considerare passata l’emergenza sanitaria, il posto di lavoro ne uscirà profondamente modificato. Gli orari saranno più flessibili, si continuerà a mantenere il distanziamento sociale e – come già detto – si lavorerà più spesso da casa, grazie anche alla tecnologia, che si è rivelata estremamente efficace nel consentire il proseguimento delle attività lavorative anche fuori dall'azienda.

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In particolare, è la videoconferenza che ha fatto la differenza, permettendo alle persone di riunirsi quasi come se fossero nella stessa stanza, e che continuerà a farla, tanto che si prevede che il mercato di queste soluzioni passerà dai 7,8 miliardi di dollari del 2018 ai 13,8 miliardi del 2023, con un tasso di crescita superiore al 12%. Questo non vuol dire che non vedremo più i nostri colleghi o che non metteremo più piede in ufficio: strumenti come quelli per la videoconferenza si affiancheranno a quelli tradizionali e verranno potenziati, sia per quanto riguarda la forza lavoro remota, sia per chi continuerà a lavorare (anche) dalla sede aziendale, che potrà contare su stanze dedicate alle videoconferenze, dove verranno condotti i meeting con clienti e fornitori. Di qui l’importanza di poter contare su sistemi di videocomunicazione moderni e “intelligenti”, capaci di rendere questi meeting virtuali il più naturali possibile, con videocamere che “seguono” automaticamente chi parla, microfoni e altoparlanti di elevata qualità, che non rendano difficoltosa la comprensione e strumenti che permettano di condividere facilmente appunti e informazioni di vario tipo fra i partecipanti.

La tecnologia della sala riunioni del futuro (prossimo)

Fino a oggi, una sala riunioni doveva avere due caratteristiche: abbastanza spazio per contenere tutti i partecipanti, un tavolo e un numero sufficiente di sedie e un proiettore con relativo schermo su cui mostrare slide e altri contenuti. Oggi le esigenze sono diverse e il grande schermo non è più fondamentale, al contrario di videocamere e microfoni di alta qualità e software capaci di semplificare l’interazione e la condivisione di informazioni, anche per persone non esperte di informatica. Probabilmente, in molte aziende non ci sarà più LA sala riunioni, ma una serie di sale di varie dimensioni, da usare a seconda delle necessità. E questi strumenti si affiancheranno ad altri più “semplici”, ma con le stesse funzioni di base, che i dipendenti utilizzeranno quando lavorano da casa che, come specifica il report di Frost & Sullivan, “si aspettano che le soluzioni per videoconferenza fornite per il lavoro in remoto offrano loro la stessa esperienza delle soluzioni utilizzate nelle moderne sale riunioni: alta qualità, assenza di problemi tecnici, semplicità di utilizzo e accesso a portata di clic”.
Il report evidenzia anche i 5 fattori critici per una collaborazione efficace da remoto:

1)     Collaborazione produttiva, quindi strumenti che garantiscano l’isolamento dai rumori di fondo e un’elevata qualità audio/video e che siano semplici da usare, sia per le comunicazioni interne sia per quelle esterne all'azienda.

2)     Esperienza omogenea fra tutte le sale riunioni e anche con gli strumenti che si usano quando si lavora da casa

3)     Scalabilità, per garantire prestazioni ottimali anche quando numerosi utenti utilizzano allo stesso tempo questi strumenti

4)     Gestione e analisi unificate, per consentire ai team IT di gestire e monitorare efficacemente e con semplicità i sistemi

5)     Adottare Intelligenza Artificiale e sfruttarla per potenziare la comunicazione, attivando funzioni di trascrizione automatica e generando sfondi virtuali, che possono migliorare la produttività, soprattutto per chi lavora da casa.

Le soluzioni Logitech di Centro Computer

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Il mercato offre numerose alternative, sia per l’hardware sia per il software, ma la scelta del sistema ideale non è banale, ed è qui che entrano in gioco realtà come Centro Computer, che ha maturato una lunga esperienza sulle soluzioni di videoconferenza e Unified Communications e che può supportare le aziende nella scelta e configurazione del sistema più adatto, suggerendo la combinazione per le varie sale così come per gli smart worker. Centro Computer propone una serie di “pacchetti” già pronti per sale di piccole, medie e grandi dimensioni, che fanno leva sui dispositivi di Logitech come MeetUp, Rally, Rally Plus e Tap, perfettamente integrati con Microsoft Teams. A questi Centro Computer affianca anche soluzioni pensate per le postazioni singole e, quindi, per chi lavora da remoto ma ha bisogno di poter garantire la stessa produttività a casa come in ufficio.

16 Commenti
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frankie25 Settembre 2020, 09:50 #1
Prima di tutto ci vuole l'intelligenza, il buon senso e l'educazione
Non puoi fare le riunioni con lo smartphone all'esselunga,
mentre mangi le patatine e ti dimentichi il micro aperto, oppure quando hai altre 5 persone in casa.

Molti credono che si possa fare, ma è maleducazione prima di tutto.

A qual punto noleggia un ufficio per SW.
Steve Grow25 Settembre 2020, 10:17 #2
Originariamente inviato da: frankie
Prima di tutto ci vuole l'intelligenza, il buon senso e l'educazione
Non puoi fare le riunioni con lo smartphone all'esselunga,
mentre mangi le patatine e ti dimentichi il micro aperto, oppure quando hai altre 5 persone in casa.

Molti credono che si possa fare, ma è maleducazione prima di tutto.

A qual punto noleggia un ufficio per SW.


Esattamente!
386DX4025 Settembre 2020, 11:01 #3
Non che voglia sminuire la "comodità" discutibile (con i suddetti esempi) di come certa tecnologia possa anche aiutare in tal senso. Cio' che invece stupisce e' che sembra che oggigiorno il 99% delle persone per lavoro discutino in videoconferenza come fine del proprio lavoro. Che sono tutti opinionisti di talk vari? Immagino che il restante lavoro per chi lavora come impiegato su gestionali vari si possa anche fare (e magari sarebbe anche un bene ritrovare una dimensione extra-ufficio) ma alla fine quale e' la percentuale di quei lavori rispetto a qualsiasi altro lavoro in cui sia necessaria una operativita' manuale qualsiasi?
andy4525 Settembre 2020, 11:05 #4
Originariamente inviato da: frankie
Prima di tutto ci vuole l'intelligenza, il buon senso e l'educazione
Non puoi fare le riunioni con lo smartphone all'esselunga,
mentre mangi le patatine e ti dimentichi il micro aperto, oppure quando hai altre 5 persone in casa.

Molti credono che si possa fare, ma è maleducazione prima di tutto.


Se abiti in un appartamento di 40 mq quello è, ci saranno bambini urlanti, gatti che saltano sul computer, persone che fanno avanti e indietro...poi sul discorso mangiare ed esselunga sono perfettamente d'accordo con te, è maleducazione, ma per il resto sono i normali problemi di lavorare in casa.

Originariamente inviato da: frankie
A qual punto noleggia un ufficio per SW.


No, semplicemente va a lavorare in ufficio come ormai stanno richiedendo più o meno tutte le aziende...lo smart working andava bene in periodi di emergenza, può andare bene in qualche occasione, ma il lavoro fisso da casa non va bene.
Simonex8425 Settembre 2020, 11:22 #5
Bisogna anche valutare se lo Smart work è “scelto” o “imposto”.

Nel primo caso ci si deve aspettare un ambiente ad un contorno consoni.

Nel secondo si può anche chiudere un occhio, non tutti hanno una casa con una stanza dedicata ad ufficio, ed è anche normale che ci possano essere in sottofondo bambini che urlano, giocano, piangono, guardano la tv. Ho colleghi che avendo la casa piccola sono costretti a lavorare in cucina, se gli piazzi una riunione a mezzogiorno, probabilmente, si sentirà in sottofondo qualcuno che cucina.

Io trovo comodo poter lavorare Smart quando sono in casa da solo, altrimenti preferisco andare in ufficio.
megamitch25 Settembre 2020, 11:46 #6
Originariamente inviato da: 386DX40
Non che voglia sminuire la "comodità" discutibile (con i suddetti esempi) di come certa tecnologia possa anche aiutare in tal senso. Cio' che invece stupisce e' che sembra che oggigiorno il 99% delle persone per lavoro discutino in videoconferenza come fine del proprio lavoro. Che sono tutti opinionisti di talk vari? Immagino che il restante lavoro per chi lavora come impiegato su gestionali vari si possa anche fare (e magari sarebbe anche un bene ritrovare una dimensione extra-ufficio) ma alla fine quale e' la percentuale di quei lavori rispetto a qualsiasi altro lavoro in cui sia necessaria una operativita' manuale qualsiasi?


io per lavoro faccio analisi di prestazioni di sistemi informatici e lavoro normalmente con team sparpagliati per tutto il nord italia.

La mia "manualità" è data dall'uso di un computer, il resto è lavoro di analisi quindi "intellettuale". Molto tempo lavoro in autonomia, per la condivisione dei risultati o per risolvere i problemi si fanno le conferenze. Soprattutto audio, il video è abbastanza inutile per quello che facciamo noi.
recoil25 Settembre 2020, 12:21 #7
noi, anche al termine dell'emergenza, stiamo pensando di adottare un sistema misto con 2-3 giorni in ufficio e il resto a casa
le riunioni in presenza hanno sicuramente valore e direi anche il pair programming, però abbiamo notato un incremento della produttività in questo periodo nonostante tutto, quindi pensiamo di portarlo avanti

va considerato che il lavoro remoto per moltissimi ha coinciso con il lockdown, quindi situazione difficile a prescindere e per chi come me ha figli era ancora più problematico
con scuole e asili aperti in questi giorni la differenza di produttività è netta, io anche nel lockdown avevo la fortuna di potermi chiudere in una stanza adibita a ufficio ma chi non aveva questa possibilità ora che stiamo tornando alla normalità anche lavorando da casa come prima nota la differenza

il problema principale è il trasporto, se vai in ufficio in 15/20 minuti tutto sommato chi se ne frega ma quando inizi a metterci 1 ora o più è chiaro che lavorare da casa, o anche da un coworking ma vicinissimo a casa, ti cambia moltissimo
io sto risparmiando circa 50 minuti a tratta che non è male, c'è chi nell'arco della giornata si trova con più di 2 ore guadagnate che vogliono dire palestra, più tempo per amici/parenti (ora che si può uscire di casa...) o per qualche hobby e così via
tornare a fare 5 giorni in ufficio a quel punto ti sembra uno spreco di tempo
386DX4025 Settembre 2020, 12:26 #8
Infatti immagino che ci siano molte professioni, anche quelle operative classiche diciamo, che abbiano e stiano beneficiando di questa digitalizzazione dell'essente. Pero'.. sara' che ho brutti ricordi delle conferenze da un punto di vista di "necessità" o "risultato" quando spuntava il/la capo/a alle 17:00 a dire che alle 17:30 c'era una conferenza urgente (..) che magari finiva alle 19:00 e alla fine ne uscivi dicendosi "ma a cosa e' servita sta conferenza?".
Per cui forse e' un mio limite l'avere una visione vecchia maniera del mondo lavorativo a cui purtroppo mi devo e dovro' adeguare.
andy4525 Settembre 2020, 12:30 #9
Originariamente inviato da: Simonex84
se gli piazzi una riunione a mezzogiorno, probabilmente, si sentirà in sottofondo qualcuno che cucina.


Ma infatti vanno rivisti anche tutti gli orari, le riunioni in presenza vengono messe a orari strani o per permettere a chi viene da fuori di arrivare, o perché stando tutti in ufficio non c'è nessun problema a metterle a mezzogiorno, ma se ognuno sta a casa propria che senso hanno? Molte aziende si sono trovate male perché volevano imporre gli orari d'ufficio alla vita domestica, quando invece dovevano adattare l'orario lavorativo a quello domestico.
megamitch25 Settembre 2020, 12:35 #10
In ogni caso smettere completamente le abitudini consolidate e lavorare sempre e solo da casa "remotamente" alla lunga credo che per la persona non faccia bene.

A meno che un non detesti tutti i colleghi e l'ambiente di lavoro (ma questo è un problema diverso, conviene cambiare lavoro) prima del lockdown la maggior parte del nostro tempo da svegli si svolge a contatto con altre persone e con interazioni umane.

A me questo un pò manca sinceramente, sto veramente bene con i colleghi dell'ufficio e molti sono diventati amici che frequento quando posso anche fuori ufficio.

Non sto spingendo per tornare in ufficio semplicemente per non intasare i treni, visto che la mobilità pubblica è critica in questo momento.

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