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La strategia di Cisco per ridurre lo skill gap: formare 10 milioni di cittadini EMEA nella prossima decade

di pubblicata il , alle 17:41 nel canale Innovazione La strategia di Cisco per ridurre lo skill gap: formare 10 milioni di cittadini EMEA nella prossima decade

La multinazionale ha anche attivato una nuova partnership con Randstad, azienda di servizi per le risorse umane, con l'obiettivo di riqualificare e aggiornare le competenze di 300.000 persone

 

La carenza di competenze digitali è un problema da non sottovalutare. Già oggi le imprese faticano a trovare talenti con elevate competenze in ambito digitale, ma si teme che la situazione sia destinata a peggiorare in futuro e non solo a livello locale, ma globale. Purtroppo, i sistemi scolastici in generale non stanno riuscendo a trasferire le abilità richieste dai settori più innovativi, complici vari fattori. Il primo di questi è la carenza di iscritti ai corsi di laurea di tipo STEM (Science, Technology, Engineering, Mathematics), nonostante questi siano quelli che oggi offrono maggiori opportunità di trovare lavori, anche ben pagati rispetto alla media.

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A mettere una pezza di stanno pensando le aziende e anche Cisco ha annunciato il suo programma di formazione. L'obiettivo della multinazionale è quello di formare 10 milioni di persone nell'area EMEA su cybersecurity e competenze digitali nell'arco di 10 anni. Un quarto di questi, 2,6 milioni, saranno cittadini UE. Ad oggi, infatti, solo il 54% degli europei tra i 18 e i 74 anni possiede le competenze di base.

Un obiettivo ambizioso ma alla portata di Cisco

Formare 10 milioni in 10 anni può sembrare estremamente complesso ma Cisco ha una lunga esperienza in ambito formativo: la Cisco Networking Academy ha formato 17,5 milioni di studenti in 190 Paesi del mondo, di cui 120 all’interno dell’area EMEA. In Italia, però, sono ancora pochini: a partire dal 1999, infatti, sono stati formati solo 330.000 studenti, anche se la multinazionale afferma che il programma ha visto una grande accelerazione negli ultimi anni. L'obiettivo di Cisco per l'Italia è quello di trasferire competenze ad almeno altri 200.000 italiani nell'arco dei prossimi tre anni. 

Come spiega Guy Diedrich, SVP and Chief Innovation Officer di Cisco, “Abbiamo bisogno di persone con le competenze digitali giuste per uno sviluppo economico sostenibile e sicuro e per creare una società più giusta. Formare nuovi talenti nei vari territori è critico per l’inclusione sociale a lungo termine e per la resilienza economica. Ci vuole un intero ecosistema che collabori per arrivare a questo obiettivo. È grazie alle partnership tra Cisco Networking Academy e le organizzazioni locali che abbiamo avuto un impatto positivo sulla vita di 17,5 milioni di persone negli ultimi 25 anni”. 

La collaborazione con Randstad

Per dare un'ulteriore spinta al suo programma, Cisco ha stretto una partnership con Randstad, uno dei principali attori nel settore dei servizi per le risorse umane. Insieme le due aziende mirano a a riqualificare e aggiornare le competenze di 300.000 persone in ambito cybersecurity, programmazione e automazione delle infrastrutture. Una collaborazione che è già stata attivata in Italia e nei Paesi Bassi, ma che nel corso del 2023 verrà estesa a ulteriori Paesi.

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Siamo molto orgogliosi di collaborare con Cisco per dare ai talenti di domani le skill necessarie per avere successo in un contesto professionale che cambia velocemente. Con partnership come questa aiutiamo le persone a trasformare le competenze acquisite in opportunità, portandole dalla formazione al lavoro”, afferma Chris Heutink, COO di Randstad.

4 Commenti
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silvanotrevi14 Febbraio 2023, 19:57 #1
in Italia c'è carenza di iscrizioni ai corsi di laurea STEM, come dite voi, perché qui da noi la cultura classica è ancora preponderante. Il nostro passato glorioso è la nostra zavorra: la nostra storia, cultura, arte, letteratura, filosofia in un patrimonio che abbiamo accumulato nell'arco di oltre 2000 anni fanno sì che per noi Italiani è ancora difficile staccarsi da queste tradizioni di studi umanistici. Che poi uno con una laurea in lettere va a fare il commesso in un negozio di vestiti poco importa. Questa è l'Italia, paese dove la cultura - quella di alto livello - conta ancora e prevale sulle logiche della tecnocrazia scientifica ed economica che vuole globalizzare a tutti i costi anche noi.

Ah, e levatevelo dalla testa perché anche in futuro in Italia la cultura umanistica resterà sempre preponderante. Un paese non può mai rinnegare il proprio passato e noi ne abbiamo da vendere: la Magna Grecia, l'Impero Romano, il Rinascimento, il Romanticismo, i nostri grandi dell'arte Leonardo, Michelangelo, Raffaello, Giotto, i nostri grandi della letteratura Dante, Leopardi, Foscolo, Manzoni, D'Annunzio. Gli studenti italiani storceranno sempre il naso di fronte alle materie Stem vedrete, tra cento anni staremo ancora a parlare di questa "particolarità" italiana rispetto agli altri paesi europei. E comunque, anche in Grecia oggi è come da noi, la cultura classica resta anche lì predominante nelle scelte degli studenti.
giuvahhh15 Febbraio 2023, 02:49 #2
si, beh, vedendo come scrivono nei social mi sa che l'istruzione diventera' di nicchia
marco_zanardi15 Febbraio 2023, 08:19 #3
@silvanotrevi: "Il nostro passato glorioso è la nostra zavorra", ma che stai a dì!?!?! Per fortuna esiste il libero arbitrio! 30 anni fa ho scelto ingegneria informatica, ho fatto il corso Cisco CCNA e non amavo le materie umanistiche!!!
UtenteHD15 Febbraio 2023, 09:01 #4
Originariamente inviato da: giuvahhh
giuvahhh

Aggiungerei ..
si, beh, vedendo (nella media) come parlano le persone, come scrivono nei social mi sa che l'istruzione diventera' di nicchia

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