Matrix 42Smart Working
Lavorare da remoto: gli italiani sono i più scettici in Europa. L'indagine di Matrix42
di Alberto Falchi pubblicata il 14 Ottobre 2021, alle 14:11 nel canale Innovazione
A preoccupare sono prevalentemente le dotazioni tecnologiche insufficienti e, soprattutto, il timore di non riuscire a separare in maniera netta la vita lavorativa da quella privata
38 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoma se, come sembra, "a nuovo" si potrà lavorare da una sede qualunque, COL CAVOLO CHE ME NE STO A CASA.
il lavoro, a parer mio, va lasciato fuori dalla porta di ingresso.
Il caxxeggio da punire è quello che si fa di solito in ufficio, ossia le decine di pause caffè incontrollate che si tendono a fare ogni 2 per 3, che non solo non sono utili per il lavoro ma manco per loro, perdita di tempo completamente gratuita.
Io mi sveglio 2 ore dopo e la sera appena termino sono già a casa e quindi un altra ora risparmiata, la pausa pranzo poi è totalmente gratuita visto che mangio anche mentre lavoro senza timore e posso usare quest'ultima per fare la spesa ( in ufficio puoi farla ma non fai in tempo a passare da casa per scaricare la roba, con lo SW invece la casa è il tuo ufficio ) non devo trasportarmi il cibo e il borsone della palestra dietro. E in più risparmio i viaggi !
E' una favola !
Io è da Nov 2020 che non metto piede in ufficio.
Ma infatti non è mandando la gente in ufficio che si aumenta la produttività, ma nemmeno stakerandola aumenterebbe. Chi faceva poco prima tendenzialmente ha fatto poco in smart.
La si aumenta abbassando l'orario di lavoro, evitando viaggi troppo lunghi, facendo stare le persone a loro agio tranquille, mettendo a disposizione mezzi adeguati al lavoro e soprattutto avendo un'organizzazione come Dio comanda (che poi eviterebbe pure il cazzeggio in smart).
Se metti un cristiano a 40 ore a settimana più straordinari, pagato l'indispensabile, che magari si fa 2 ore di viaggio, con un'organizzazione che per trovare una cosa ci vogliono due giorni, che solo per stampare un foglio stai due ore a prendere a calci la stampante...e poi ti ritrovi il morto di sonno scazzato senza voglia, la resa complessiva dell'azienda non è certo il top...
cioè serve ovviamente anche che le persone debbano impegnarsi, e chi non fa un tubo per carità non deve essere difeso, ma anche lato aziendale spesso e volentieri c'è un ristagno nei modi di fare portato avanti da secoli.
risultato: un collega ha trovato un full remote e se ne è andato in primavera, un altro se ne è appena andato dove farà molto più remoto e il terzo lo hanno convinto a rimanere mettendogli nero su bianco che lavorerà da casa full time e si è trasferito al sud al suo paese natale, dove ha già casa e non butta soldi di affitto
facendo così hanno creato un precedente però e devono aspettarsi che altri minaccino di andarsene per costringerli a cedere sul remoto
dipende chiaramente dal mercato e da quanto potere contrattuale si ha, il remoto non è per tutti i settori e nemmeno per tutti gli individui
all'interno del nostro team c'è chi appena ha potuto è tornato in presenza perché a casa non si trova bene e ci sta, è giusto che il dipendente abbia scelta e se vuole l'ufficio deve poterlo avere, al contrario chi preferisce casa o coworking per evitare gli spostamenti è meglio che abbia questa possibilità
Solo uno, ad oggi, si è licenziato perché ha trovato lavoro più vicino a casa e con possibilità di lavoro da remoto.
Dove lavoro io so già che non ci sarà data MAI PIU' la possibilità di lavorare da remoto: la dirigenza, a livello di gestione dei dipendenti, ragiona come si faceva negli anni 80 con 4 persone, solo che ora siamo quasi 200.
Grazie (sigh) al Covid, però, in Italia il lavoro da remoto è stato oggettivamente sdoganato a tutti i livelli.
Mi auguro che questo seme, lentamente o meno, arrivi a crescere e a diffondersi nella cultura, fino a portare maggiore elasticità sulla questione.
Se anche da me è vietato anche nominarlo, nelle realtà intorno viene preso in considerazione e ancora effettuato: trovare maestranze, nel nostro settore (informatico), era già difficile prima del Covid e ora lo sarà ancora di più.
Magari, tra qualche anno qualcosa cambierà e mi verrà data la possibilità di lavorare da remoto almeno qualche giorno a settimana (dato che il mio lavoro me lo consente e che vivo lontano dalla sede).
Solo uno, ad oggi, si è licenziato perché ha trovato lavoro più vicino a casa e con possibilità di lavoro da remoto.
Dove lavoro io so già che non ci sarà data MAI PIU' la possibilità di lavorare da remoto: la dirigenza, a livello di gestione dei dipendenti, ragiona come si faceva negli anni 80 con 4 persone, solo che ora siamo quasi 200.
Grazie (sigh) al Covid, però, in Italia il lavoro da remoto è stato oggettivamente sdoganato a tutti i livelli.
Mi auguro che questo seme, lentamente o meno, arrivi a crescere e a diffondersi nella cultura, fino a portare maggiore elasticità sulla questione.
Se anche da me è vietato anche nominarlo, nelle realtà intorno viene preso in considerazione e ancora effettuato: trovare maestranze, nel nostro settore (informatico), era già difficile prima del Covid e ora lo sarà ancora di più.
Magari, tra qualche anno qualcosa cambierà e mi verrà data la possibilità di lavorare da remoto almeno qualche giorno a settimana (dato che il mio lavoro me lo consente e che vivo lontano dalla sede).
Anche da me è così ma a seconda del dipendente, sono piuttosto contento per mia moglie che ormai fa almeno 2/3 giorni alla settimana a casa e così è meno stressata e riesce a fare più cose.
Secondo me è evidente che dal punto di vista sociale è un grosso passo indietro. Oltre al fatto che non è il massimo non avere mai uno stacco effettivo tra vita privata e vita lavorativa, se viene condotta nello stesso luogo.
Sicuramente ci sono molte comodità, anche io sto sfruttando la cosa, ma non posso fare a meno di vederne anche i lati negativi.
Edit: by the way il titolo è sbagliato, nell'articolo si dice che la Germania è quella più scettica, con solo il 33% delle preferenze per il lavoro da remoto.
Dipende come uno si organizza, dove e come vive ecc.ecc..
Se abitate in 4 in un miniappartamento di un megacondominio, due adulti e due bambini piccoli, sono sicuro al 100% che preferisci andare al lavoro !
Se come me, abiti in campagna, casa grande, stanza apposita, nessun disturbo durante la giornata, eh, cambia la cosa !
Nemmeno io vedo il lavoro da remoto come una cosa totalmente positiva.
Cambia in base al tipo di lavoro e non solo...e comunque può avere aspetti negativi.
Senza entrare nel merito, credo che il lavoro da remoto può essere una alternativa, rispetto al lavoro quotidiano 100% in sede.
Nel mio caso di sviluppatore, oggettivamente, una alternanza smart/presenza, ponderata sulla base del periodo, dei progetti e degli obiettivi, porterebbe ad un innalzamento notevole della qualità della mia vita, con conseguente aumento della qualità del mio lavoro e dei risultati.
Cambia in base al tipo di lavoro e non solo...e comunque può avere aspetti negativi.
Senza entrare nel merito, credo che il lavoro da remoto può essere una alternativa, rispetto al lavoro quotidiano 100% in sede.
Nel mio caso di sviluppatore, oggettivamente, una alternanza smart/presenza, ponderata sulla base del periodo, dei progetti e degli obiettivi, porterebbe ad un innalzamento notevole della qualità della mia vita, con conseguente aumento della qualità del mio lavoro e dei risultati.
This.
Cambia in base al tipo di lavoro e non solo...e comunque può avere aspetti negativi.
Senza entrare nel merito, credo che il lavoro da remoto può essere una alternativa, rispetto al lavoro quotidiano 100% in sede.
Nel mio caso di sviluppatore, oggettivamente, una alternanza smart/presenza, ponderata sulla base del periodo, dei progetti e degli obiettivi, porterebbe ad un innalzamento notevole della qualità della mia vita, con conseguente aumento della qualità del mio lavoro e dei risultati.
Ma lo smart working non vuol dire mica che devi farlo tutti i giorni della settimana.
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