Matrix 42Smart Working
Lavorare da remoto: gli italiani sono i più scettici in Europa. L'indagine di Matrix42
di Alberto Falchi pubblicata il 14 Ottobre 2021, alle 14:11 nel canale Innovazione
A preoccupare sono prevalentemente le dotazioni tecnologiche insufficienti e, soprattutto, il timore di non riuscire a separare in maniera netta la vita lavorativa da quella privata
38 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoMi auguro che questo seme, lentamente o meno, arrivi a crescere e a diffondersi nella cultura, fino a portare maggiore elasticità sulla questione.
Forse mi sono spiegato male.
A prescindere dal vertice che non ne vuole sapere, se tutto intorno si muove in un certo senso (da lì la premessa "tra qualche anno"
Da lì, l'azienda ha poche scelte: o cominci a prendere in considerazione il lavoro da remoto (che è quello che spero), oppure devi rinunciare a qualcosa di cui hai bisogno (la professionalità in oggetto).
Non dico che succederà.
E' una ipotesi sul futuro, che spero che si avveri.
A prescindere dal vertice che non ne vuole sapere, se tutto intorno si muove in un certo senso (da lì la premessa "tra qualche anno"
Da lì, l'azienda ha poche scelte: o cominci a prendere in considerazione il lavoro da remoto (che è quello che spero), oppure devi rinunciare a qualcosa di cui hai bisogno (la professionalità in oggetto).
Non dico che succederà.
E' una ipotesi sul futuro, che spero che si avveri.
Parlando con gente che si occupa di risorse umane e acquisizione di personale, è qualcosa che qui già sta succedendo: per quanto le aziende si sforzino di imporre il "vecchio modello", qui la gente sta mollando il lavoro in cerca di altri lidi e c'è un grosso problema di acquisizione di talento.
Vivo in una zona della Spagna che tradizionalmente ha una forte industria mineraria e metallurgica. La parte tecnologica si è sviluppata come contorno dell'industria pesante ed è stata gestita come industria pesante, quindi entrate e uscite molto rigide e il telelavoro te lo scordi. Praticamente l'idea "sovietica" di come dovrebbe essere una azienda che progetta e realizza software o elettronica. Per fare un esempio pratico, dopo l'anno di pandemia l'azienda per cui lavoravo si è rifiutata di attivare anche solo un giorno alla settimana di lavoro da casa, cosa che è stata chiesta a gran voce da praticamente tutti. Il risultato è che su un organico di 700 persone ne hanno perse 150 da gennaio 2021, mentre le incorporazioni che includono anche studenti, praticanti e dottorandi sono ferme a circa 20. E la cosa grave è che non riescono a trovare personale perché non si rendono conto che ora ci sono le aziende di tutta Europa a fare concorrenza sull'offerta di lavoro, e quindi un modello di lavoro che era concorrenziale solo pochi anni fa ora non lo è più.
Ho ex-colleghi che hanno scelto la via del 100% telelavoro per aziende straniere, altri che si sono spostati in realtà più dinamiche... insomma io credo che questa sia una trasformazione che è qui per restare.
Nel mio piccolo ho fondato una startup, al momento siamo 10 persone di cui 8 sono lavoratori dipendenti, noi offriamo un contratto misto con due giorni di presenza in ufficio e il resto opzionale di telelavoro, secondo le preferenze della persona: c'è chi preferisce stare il più possibile in sede nonostante la mascherina e chi preferisce lavoro da casa. Certo è che bisogna strutturare l'azienda in modo da favorire questo schema ibrido e bisogna formare una cultura che permetta di lavorare così. Qualcuno menzionava le riunioni giornaliere, qualcun altro menzionava il raggiungimento di obiettivi etc. Sono tutti strumenti che la direzione aziendale deve fornire e implementare per mantenere alta la produttività.
Onore e rispetto per quello che hai fatto e che stai facendo, ma tu sei una persona giovane e con idee moderne, l'esatto opposto di quella che è la classe dirigente qui.
A prescindere dal vertice che non ne vuole sapere, se tutto intorno si muove in un certo senso (da lì la premessa "tra qualche anno"
Da lì, l'azienda ha poche scelte: o cominci a prendere in considerazione il lavoro da remoto (che è quello che spero), oppure devi rinunciare a qualcosa di cui hai bisogno (la professionalità in oggetto).
Non dico che succederà.
E' una ipotesi sul futuro, che spero che si avveri.
Lo credo anche io.
Spesso si leggono annunci di lavoro in cui è specificato che ci sarà sia lavoro in sede che da remoto.
A mio avviso dove il lavoro in smart working sia commisurabile e verificabile, non credo ci dovrebbero essere particolari problemi.
La vecchia concezione del capo che controlla è un recesso del passato.
Siamo in una società in cui i SERVIZI sono diventati prioritari rispetto alla mera produzione.
Quindi non abbiamo più bisogno di vedere l'operaio in fabbrica per controllare quanti bulloni ha realizzato a fine giornata (concezione da fine 800).
A me hanno imposto il ritorno in sede.
Alla mia semplice domanda delle ragioni oggettive di tale scelta, ho visto
La nostra produttività (certificata dal management) è aumentata a dismisura, le persone erano meno stressate, sempre puntuali a lavoro e disponibili a trattenersi oltre (anche senza pretendere lo straordinario)... ma hanno bisogno della presenza scenica...
A mio avviso in società servirebbe qualche psichiatra o psicoanalista... qualcuno ha bisogno di sentirsi importante...
Alla mia semplice domanda delle ragioni oggettive di tale scelta, ho visto
La nostra produttività (certificata dal management) è aumentata a dismisura, le persone erano meno stressate, sempre puntuali a lavoro e disponibili a trattenersi oltre (anche senza pretendere lo straordinario)... ma hanno bisogno della presenza scenica...
A mio avviso in società servirebbe qualche psichiatra o psicoanalista... qualcuno ha bisogno di sentirsi importante...
In genere è gente che a casa non vale una ceppa e deve darsi valore e importanza sul luogo di lavoro. Purtroppo ha il potere di imporre questi metodi ormai vetusti e lo fa.
Un re senza sudditi che re è!!
Anche io gradirei una situazione ibrida, sto bene con i colleghi e mi trovo bene in generale nell'ambiente. Però sto molto bene anche a casa mia e gradirei la possibilità di alternare presenza e remoto. Anche io spesso faccio lavoro da ufficio per cui l'ambiente che ho intorno allo schermo cambia poco il risultato.
Quando però ti senti dire frasi come "lo smartworking ci ha distrutto, è stato terribile!" beh...non possono che rotolarti le palle per terra.
Alla mia semplice domanda delle ragioni oggettive di tale scelta, ho visto
La nostra produttività (certificata dal management) è aumentata a dismisura, le persone erano meno stressate, sempre puntuali a lavoro e disponibili a trattenersi... ma hanno bisogno della presenza scenica...
A mio avviso in società servirebbe qualche psichiatra o psicoanalista... qualcuno ha bisogno di sentirsi importante...
Mio nonno che lavorara in fiat, al tempo mi raccontava che c'erano i tempisti che ti si mettevano dietro per controllare quanto tempo ci mettevi a fare la tua lavorazione...
Ecco, ora a quasi un secolo di distanza, c'è ancora questa concezione !
Ed è talmente forte e radicata che supera addirittura in importanza i costi !
Sono disposti a spendere di più energia elettrica, riscaldamento, buoni pasto, poi magari trasferte e straordinari, pur di vederti curvo sulla scrivania !
Cosa semplicemente assurda !
Ecco, ora a quasi un secolo di distanza, c'è ancora questa concezione !
Ed è talmente forte e radicata che supera addirittura in importanza i costi !
Sono disposti a spendere di più energia elettrica, riscaldamento, buoni pasto, poi magari trasferte e straordinari, pur di vederti curvo sulla scrivania !
Cosa semplicemente assurda !
In molte aziende c'è sempre chi ha fatto in questi anni il proprio lavoro la propria vita, gente che continua a lavorare anche quando va in pensione o che si reca sul posto di lavoro perchè non ha nient'altro da fare nella sua vita.
I problemi per gli altri nascono quando uno o più di questi ricoprono ruoli di vertice.
Che falliti !
Ecco, ora a quasi un secolo di distanza, c'è ancora questa concezione !
Ed è talmente forte e radicata che supera addirittura in importanza i costi !
Sono disposti a spendere di più energia elettrica, riscaldamento, buoni pasto, poi magari trasferte e straordinari, pur di vederti curvo sulla scrivania !
Cosa semplicemente assurda !
beh in ottica di linee di produzione i tempi e metodi sono anche nel 2021 fondamentali, adesso non si fanno più con il tempista con il cronometro a tracolla ma con i mes ma il concetto dietro è fondamentale, aumentare l'efficienza di un impianto automotive, riducendo anche solo di 1 secondo il tempo di produzione porta a milioni di euro di utile a fine anno su questo si investe parecchio( letteralmente ho vissuto situazioni del tipo, risparmio garantito 2 secondi, valore investimento 10 Milioni? ok nessun problema ordine arrivato in 2 ore)
questo ovviamente vale per aziende produttive in una logica di aziende di servizi applicare i principi delle aziende metalmeccaniche non ha il minimo senso
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