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Linux con Active Directory di Windows è possibile. Lo spiega Canonical

di pubblicata il , alle 18:21 nel canale Innovazione Linux con Active Directory di Windows è possibile. Lo spiega Canonical

È possibile integrare sistemi Linux in Active Directory? La risposta è sì, stando a un whitepaper pubblicato da Canonical con le indicazioni su come effettuare tale integrazione in maniera molto più semplice che in passato

 
28 Commenti
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Tedturb004 Dicembre 2019, 18:05 #21
Originariamente inviato da: pabloski
In quel settore praticamente il 100% usa Linux.



In Italia si. Ma l'Italia è pure fissata con .NET.


L'italia, digitalmente, e' terzo mondo.
Tasslehoff04 Dicembre 2019, 23:56 #22
Originariamente inviato da: matsnake86
Mi fate degli esempi pratici di server non windows che non siano server web?
Io in qualunque azienda abbia messo gli occhi ho sempre e solamente visto server e domini windows

[LIST]
[*]Application server (J2EE in primis ma di fatto con qualsiasi altra tecnologia)
[*]RDBMS (da Oracle a DB2, da PostgreSQL a MySQL in tutte le sue varie incarnazioni)
[*]DBMS di altro genere (documentali come Domino, nosql a partire da Mongodb in avanti)
[*]file server (nfs o smb, anche e soprattutto commerciali, da dove pensate che arrivino le fantastiche features di deduplica a livello di blocchi sbandierate dai big dello storage?)
[*]Pianeta "autenticazione" (identity management, authentication e authorization, ldap, SSO, federazione)
[*]Pianeta "bigdata" (leggasi Apache Hadoop)
[*]Pianeta "broker" (RabbitMQ, ActiveMQ, MQ Series e simili)
[*]e poi i già citati webserver (con le tecnologie più disparate, non solo php) in cui includo tutto il pianeta "bilanciatori/reverse proxy"
[/LIST]

Questi sono solo i primi ambiti su cui linux è di fatto la prima scelta, anche unica in molti casi (per requisito o convenienza), e questi sono solo le prime macro categorie di servizi che mi sono venuti in mente (se ci mettiamo dettagliare i vari pianeti finiamo tra un anno), ma attenzione, questo è solo il mondo che oggi viene etichettato "on-premises".
Tieni presente che i webserver che hai citato sono solo la punta dell'iceberg, il fatto che siano così evidenti è solo perchè sono i servizi di frontend più facilmente rilevabili (banalmente tramite header delle richieste http e altri dettagli), ma ciò non toglie che ci sia molto altro dietro le quinte.

Se facciamo un passettino in direzione "cloud" di fatto Windows scompare totalmente, trovami qualcuno che faccia girare Docker su un server Windows, oppure che faccia girare Openshift o Kubernetes su Windows (ammesso e non concesso che sia considerato tra i sistemi operativi supportati o su cui siano disponibili binari o setup).

Sia chiaro ragazzi a me non interessa fare guerre di religione o tifo, mi limito e riportare la mia esperienza e la direzione che vedo intraprendere dal mercato.

E non pensiate che il mondo server stia abbandonando Windows perchè brutto e cattivo, in parte perchè costoso (sia in termini di licenze ma anche di manutenzione), ma in gran parte perchè è veramente molto più difficile e laborioso amministrare come si deve un server Windows (non parlo di wizard da seguire per installare IIS o il failover cluster, parlo di diagnostica, monitoraggio, problem solving), semplicemente non ci sono gli strumenti per fare problem solving, ti accorgi dei problemi quando i disservizi si sono già manifestati (con buona pace della "proattività" tanto cara a venditori e manager cinture nere di PowerPoint), non ci sono sistemi di notifica delle criticità (apri l'Event viewer quando c'è un problema serio e trovi la foresta di mangrovie di eventi critici), tutto è circondato da un alone di mistero e se le cose non vanno allora "anche i gatti neri si toccano".
E a proposito di tool ci sarebbero pagine da scrivere in merito all'automazione dei processi e provisioning, temi che oggi sono la base dell'informatica in ambito sistemistico, su Windows sono di fatto inesistenti, cambiano le versioni di Windows Server ma sembra che tutto sia cristallizzato agli anni '90.

Io non dico che su Linux vada sempre tutto bene a prescindere (mi verrebbe da dire "quasi" se i sistemi sono aggiornati e manutenuti) ma deo gratias gli strumenti per avere notifiche sui problemi, diagnosticarli, trovare una soluzione ci sono out of the box, gli strumenti per la manutenzione ordinaria sono tantissimi e in continua evoluzione, il disaster recovery straordinario è banale senza ricorrere a tool di terze parti spesso commerciali (come avviene nel mondo Windows).

Che poi l'Italia non sia propriamente all'avanguardia ed esista uno zoccolo duro di aziende che lavorano su .NET non lo nego, così come non nego che molte aziende hanno costruito parte del loro business attorno a Windows per convenienza immediata e, lasciatemi dire, molto miope (pensiamo ad es ad Exchange, un MTA storicamente ingestibile e farraginoso adottato da tantissime aziende perchè incluso nelle versione SMB di Windows Server, poi piegate a suon di licenze CAL) e chiunque lavori nell'IT sa bene quanto sia difficile e faticoso per un'azienda reinventare il proprio core business (l'ho vissuto in prima persona in quella per cui lavoro da oltre 20 anni, storica web agency costruita attorno a Lotus Notes e Domino che si è dovuta reinventare).

Però la diffusione di linux in ambito server è palese soprattutto per chi come me gira tante aziende, ed è un trend in costante crescita dallo scoppio della bolla IT alla fine degli anni '90 e nei primi anni 2000.
matsnake8605 Dicembre 2019, 08:32 #23
Capisco, molto esaustivo.

Curiosità personale.... Esiste l'equivalente di active directory /dominio su un server GNU/Linux? C'è la possibilità di avere anche l'equivalente delle remote app di windows?
pabloski05 Dicembre 2019, 12:10 #24
Originariamente inviato da: matsnake86
Capisco, molto esaustivo.

Curiosità personale.... Esiste l'equivalente di active directory /dominio su un server GNU/Linux? C'è la possibilità di avere anche l'equivalente delle remote app di windows?


FreeIPA per esempio. Si tratta di un package che fornisce OpenLDAP, Kerberos, NTP e gestione dei certificati.

Quello che MS chiama RemoteApp, è presente in XWindow fin dalla nascita, sotto il nome di X Forwarding.
zappy05 Dicembre 2019, 19:19 #25
Originariamente inviato da: coschizza
La mia esperienza in campo enterprise è identica alla tua ma all’opposto cioè solo server Windows...


lavori in MS?
zappy05 Dicembre 2019, 19:20 #26
Originariamente inviato da: The FoX
gli farei notare che a luglio di quest'anno era oltre il 7% dei sistemi desktop e quarto sistema dopo win10, win7 e macos.


se poi si contano anche gli apparati di rete e gli smartphone, altro che 7%
noppy105 Dicembre 2019, 20:47 #27
Nel mondo IBM (per l'italia) i server windows sono il 45%, un 30% sono AIX (beh è IBM) e linux si attesta poco sopra il 20%. Sembra ancora poco ma 10 anni fa linux era al 2% le quote sono state mangiate principalmente agli altri unix ma anche windows è in un trend negativo anche se quasi stabile. Contiamo ad esempio che SAP punta tutto su Linux quindi è passato il tempo di linux come serverino web, se il trend si mantiene tra 10 anni linux potrebbe arrivare al 50% in ambito enterprise, se IBM di è comprata Red Hat non è un caso.
Dane07 Dicembre 2019, 18:47 #28
Originariamente inviato da: zappy
lavori in MS?


no.
ma ti posso confermare che quello che dice è veritiero.

Ad ogni modo, tornando in-topic su PBIS.......
io sono scettico. Molto.

Ho provato a tirare su molti prototipi per integrare/unificare autenticazione e gestione tra windows e *nix.
Si finisce sempre con troppi compromessi. Meglio scegliere il miglior strumento per windows e il miglior strumento per *nix (migliore va inteso come "più adatto alle necessità e trovare un metodo di autenticazione semplice (nel senso di facilmente comprensibile).

Vorrei vedere quante aziende implementano una cosa tipo PBIS senza avere nel team IT qualche membro che sviluppa il progetto......

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