Nasce iSustainability la società di Gruppo Digital360 per la consulenza sulla sostenibilità
di Alberto Falchi , Vittorio Manti pubblicata il 16 Maggio 2025, alle 12:32 nel canale Innovazione
In occasione della presentazione dell'azienda è stata resa pubblica la ricerca "La terza via della sostenibilità", che evidenzia come la quasi totalità delle aziende riconosca una connessione tra impatto ambientale e sostenibilità. Risulta però evidente la difficoltà di capire come agire
La sostenibilità ambientale non è solo un costo, ma un'opportunità strategica per le imprese, che concentrandosi su pratiche sostenibili possono incrementare la loro competitività. È quanto emerge dalla ricerca “La terza via della sostenibilità”, un sondaggio realizzato da Digital360 che ha coinvolto più di 100 aziende italiane attive in settori quali manifatturiero, servizi, tecnologia, utility, lusso, food & beverage.
Ma come attivare i cambiamenti necessari? E quali tecnologie adottare? Per supportare le aziende nel loro percorso, Gruppo Digital360, ha dato vita ad iSustainability, realtà specializzata nella consulenza sulle pratiche sostenibili co-fondata da Riccardo Giovannini, che ne anche l'amministratore delegato.
Le aziende puntano sulle pratiche green, ma più della metà non comprende l'impatto ambientale delle piattaforme digitali
L'analisi “La terza via della sostenibilità” prende in esame vari aspetti relativi alle pratiche di sostenibilità: quelli normativi e di conformità, i cambiamenti da apportare alla cultura aziendale, la gestione della filiera, e inevitabilmente anche l'impatto sui conti aziendali di queste pratiche.
Per due terzi del campione (66%), mettere in piedi strategie per garantire una maggiore sostenibilità ambientale è fondamentale per rimanere competitivi in un mondo in costante cambiamento. Non solo: la quasi totalità delle aziende (94%) riconosce una connessione tra impatto ambientale e sostenibilità, evidenziando comunque un gap di capacità di azione. In ogni caso, l’89% delle aziende conferma che vi è una connessione importante tra modello di business e strategie di sostenibilità
Ma passare dalla teoria alla pratica è complicato, e serve un supporto da parte di esperti. Anche perché a oggi sono poche le aziende che comprendono l'impatto sull'ambiente del digitale: più della metà degli intervistati (54%) afferma di essere poco o per nulla consapevole degli impatti ambientali delle piattaforme digitali.
“Le imprese hanno ormai posto la sostenibilità fra le priorità strategiche. È considerata fattore di crescita per i benefici che comporta in termini sia di relazione con i propri clienti e gli stakeholder sia di efficienza operativa e risparmio sui costi, non solo un principio di conformità normativa", spiega Massimo Arioli, Group CEO di Digital360. "È fondamentale, per questo, aiutare le aziende nella transizione da compiere e ancora di più a costruire la propria catena del valore in modo che sia sostenibile nel breve e nel lungo periodo. In questo contesto, abbiamo voluto dedicare alla consulenza nel settore ESG una nuova business line: è iSustainability, che nasce con l’arrivo e la guida di i e integra le competenze già presenti nel Gruppo Digital360”.
Uno dei messaggi più forti emersi dall’incontro è che la sostenibilità non può essere confinata in un’area aziendale o ridotta a mero adempimento normativo. Lo afferma Alessandro Perego, Vice Rettore per lo Sviluppo Sostenibile del Politecnico di Milano, con un intervento che ha alternato visione accademica e testimonianza operativa. "La sostenibilità è un nodo da sciogliere, non un obiettivo lineare. Serve un lavoro profondo su cultura e competenze: senza commitment diffuso e responsabilità condivisa, nessun piano è davvero efficace”. L'86% delle aziende intervistate concorda: il cambiamento culturale è il vero abilitatore. Ma quanto questo si traduce in iniziative concrete resta da verificare. il 45% delle aziende indica la necessità di coinvolgere maggiormente partner e stakeholder in pratiche più sostenibili. Seguono l’esigenza di allineare il modello di business (24%) e quella di lavorare più attivamente sull’impatto (16%). Quasi tutte le imprese intervistate, insomma, mirano ad accelerare i loro sforzi mentre il 15% ritiene di stare già facendo abbastanza sotto questo profilo.
"In un contesto globale segnato da un’incertezza legata da un lato alla ripresa post-pandemia, dall’altro alla situazione geopolitica e alla conseguente instabilità internazionale, si aggiungono oggi elementi quali il ritorno di istanze di negazionismo ambientale a livello internazionale e una crescente incertezza sul quadro normativo europeo legata al pacchetto Omnibus per il reporting di sostenibilità”, afferma Giovannini, co-fondatore e CEO di iSustainability. “In questo scenario si inserisce il lavoro fatto da iSustainability, che intende analizzare se esista, come suggerisce il titolo della nostra ricerca, una «terza via» della sostenibilità che, ponendosi fra i due estremi, possa consistere nell’evoluzione dei modelli di business in modo che le aziende possano attuare una trasformazione sostenibile delle proprie attività e accrescere conseguentemente la loro competitività”.
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