Lo scontrino elettronico obbligherà a comunicare ferie e malattie? Non è proprio così
di Alberto Falchi pubblicata il 13 Gennaio 2020, alle 14:01 nel canale InnovazioneCon i nuovi scontrini elettronici, il Fisco potrà sapere tutto sul negoziante, compresi i periodi in cui decide di chiudere l’attività per ferie o malattia. Ma la questione non è così allarmante come può sembrare
Più di un quotidiano recentemente ha pubblicato articoli relativi a una sorta di obbligo dei negozianti di avvisare il fisco ogni volta che si chiude il proprio negozio, sia per motivi di salute, sia per i periodi di ferie. Siamo di fronte a un nuovo obbligo? Chi non comunica questi dati rischia sanzioni? La questione è un po’ più complessa e, per fortuna, meno apocalittica di come è stata presentata da alcune testate: cerchiamo di far luce.
Scontrino elettronico: ecco come farà il Fisco a sapere quando un’attività è chiusa
Lo scontrino elettronico, obbligatorio per tutti gli esercenti a partire dal primo gennaio 2020, è stato introdotto per dare maggiore visibilità al fisco sulle operazioni di un negozio. Ogni volta che verrà emesso uno scontrino, questo verrà comunicato in tempo reale all'Agenzia delle Entrate grazie al registratore di cassa telematico, diventato obbligatorio.
Ovviamente, quando non vengono emessi scontrini, per esempio quando l’attività è chiusa per il turno settimanale, o per ferie, il registratore non invierà nulla. Più o meno. Non appena verrà riattivato, infatti, il registratore di cassa telematico provvederà a comunicare automaticamente al Fisco anche il periodo di inattività.
Il dettaglio è specificato nelle regole tecniche per l’invio dei corrispettivi telematici, consultabili sul sito dell’Agenzia delle Entrate:
“Nel caso di interruzione dell’attività per chiusura settimanale, chiusura domenicale, ferie, chiusura per eventi eccezionali, attività stagionale o qualsiasi altra ipotesi di interruzione della trasmissione (non causata da malfunzionamenti tecnici dell’apparecchio), il Registratore Telematico, alla prima trasmissione successiva ovvero all'ultima trasmissione utile, provvede all'elaborazione e all'invio di un unico file contenente la totalità dei dati (ad importo zero) relativi al periodo di interruzione, per i quali l’esercente non ha effettuato l’operazione di chiusura giornaliera”.
I negozianti insomma non dovranno comunicare nulla sulle proprie ferie o malattie, che potranno prendere in qualsiasi momento, senza dover preavvisare alcuna autorità né chiedere alcuna autorizzazione. Semplicemente, per come funziona l’invio dei dati relativi ai corrispettivi, l’Erario avrà modo di conoscere a posteriori i periodi in cui l’attività è stata chiusa, e quindi non ha fatturato. Naturalmente queste informazioni potranno essere utilizzate per dei controlli fiscali, anche se le autorità non sapranno se la chiusura era dovuta a ferie, malattie o altri motivi.
Per adeguarsi c’è tempo sino al 30 giugno 2020
Nonostante l’obbligo di emettere scontrini elettronici sia partito con il nuovo anno, gli esercenti hanno 6 mesi di tempo per adeguarsi alle normative. Sino al 30 giugno 2020, non verranno emesse sanzioni per chi non si è ancora dotato di un registratore di cassa telematico o uno strumento equivalente. Rimane l’obbligo di comunicare i corrispettivi giornalieri entro la fine del mese successivo al quale è stata eseguita l’operazione.
73 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoIl problema è che i simpatici negozianti non lo spengono il registratore di cassa nel fine settimana, spesso non spengono manco il computer.
Spesso non fanno manco lo scontrino, né cartaceo, né elettronico.
L'idraulico evade 2000, il negoziante evade 10000 ma il politico ruba un miliardo.
Però chi fa le leggi sono i politici.
in una societa' dove gli operai pagano le tasse per un negoziante e' un costo non fare uno scontrino.
L'unico motivo per il quale ad un negoziante piu' convenire non fare uno scontrino e' avere un fornitore o un dipendente in black edition. Ovvero un fornitore che contrabbanda grazie alla finanza o ha, a sua volta, lavoratori in nero.
su di una catena integrata del valore e' difficile altro.
Di fatto sono costi elevati che pagano i clienti che non cambiano la situazione del nero: se sono obbligato a farlo il fatto che lo scontrino sia blindato in una eprom letteralmente piombata o sparata online non cambia un piffero.
Quello che cambia e' che lo stato ha fame di sangue VELOCE e ogni minima incongruenza si pagera' RAPIDAMENTE con una strage.
Come del resto la leggina a fine 2019 che per riavere i soldi inopportunamente richiesti in anticipo dallo stato posso finire in galera se sbaglio il calcolo. Meglio riaverli dopo 5 anni e sperare che la banca sia gentile nel frattempo.
Come dire: un BOT obbligatorio che puo' arrivare a valori importanti fino a raddoppiare i costi finanziari aziendali (in ita gia' enormi).
Perche non lo fanno cn i dipendenti?
a settembre gli chiedono un bel 10K di tasse, cosi' per ridere, in anticipo. Poi lo restituiscono a giugno, ma se l'ufficio paghe erra, tutti gli operai in galera!
Se lo fanno con un libero professionista invece va bene.
Gli italiani, strane leggi.
Il problema è che i simpatici negozianti non lo spengono il registratore di cassa nel fine settimana, spesso non spengono manco il computer.
Non ho capito il senso di questa sparata al veleno gratuita.
Il periodo di inattività va inteso soprattutto come periodo nel quale non viene emesso nessun scontrino. Adesso perseguitiamo i negozianti se vanno in ferie secondo la tua logica? Se accende il registratore durante le ferie, ad esempio per stampare i corrispettivi, il fatto di averlo acceso ma non aver emesso scontrini implica che quel giorno ha evaso tutto?
Da cosa deduci, ad esempio, che non spengono nemmeno i PC? Non ho mai rilevato questa anomalia, mentre al contrario uffici delle poste sì...spariamo a zero sui commercianti anche dandogli degli ignoranti.
Il problema è che i simpatici negozianti non lo spengono il registratore di cassa nel fine settimana, spesso non spengono manco il computer.
Non cambia niente. La cassa invia manualmente o automaticamente ( a seconda di come é settata) ogni 24 ore i totali all'AG. Se passano piú di 24 ore senza invio di totali non fa fare scontrini finché non si inviano totali . Anche a 0 ma fanno fatti.
Se non c'é rete i totali vengono memorizzati dal misuratore fiscale e inviati quando disponibile .
Tenere spento o acceso il reg non cambia le.regole.
Problema che ti risoverà entro pochi anni , quando tutti i piccoli commercianti saranno chiusi definitamente .
Poi finalmente potranno andare a spremere le OO alle loro belle cooperative .
Però chi fa le leggi sono i politici.
Tralasciando quello che fanno certi uomini al potere , ci sono esercizi che per legge sono agevolati e possono fare concorrenza ad altri .
Parlo di quelli in forfettario, nei minimi , delle cooperative, dei circoli , e di altre forme agevolate.
Queste pagano meno tasse legalmente e allo stesso tempo fanno concorrenza sleale a chi le paga.
Ma i ladri sono i negozianti , che da come rubano stanno scomparendo.
Ho riletto più volte e non capisco dove tu vedi la sparata.
Riporto la mia esperienza con stampante X. Se la spegni e la riaccendi 2 giorni dopo ti fa la chiusura automatica per segnalare il periodo inattivo, se la lasci accesa non ne ha cognizione.
Poi c'è stampante Y che può essere settata per l'invio automatico ogni giorno, sapessero configurarla gli installatori...
L'agevolazione dell'invio automatico dello scontrino è non da poco per il negoziante che ora non deve più fare il bilancio dei corrispettivi.
La lotta all'evasione istantanea avviene solo se ogni pagamento venisse fatto in forma elettronica.
Se viene fatto in contanti si ha comunque una stima che la guardia di finanza può usare tracciando i clienti che entrano nel negozio. Poi tanto lo scontrino elettronico finita come la fattura, depotenziato dalla privacy.
L'agevolazione dell'invio automatico dello scontrino è non da poco per il negoziante che ora non deve più fare il bilancio dei corrispettivi.
La lotta all'evasione istantanea avviene solo se ogni pagamento venisse fatto in forma elettronica.
Se viene fatto in contanti si ha comunque una stima che la guardia di finanza può usare tracciando i clienti che entrano nel negozio. Poi tanto lo scontrino elettronico finita come la fattura, depotenziato dalla privacy.
L'evasione del piccolo commerciante ormai é agli sgoccioli perché le vendite al dettaglio sono appena sufficenti per garantire una credibilità fiscale a coprire le spese che ci sono.
Tutto questo serve solo a creare nuovi costi , potenziali errori ed eventuali multe.
É come un autovelox con limite di 50k\h in tangenziale. Prima o poi ce la becchi anche comportandoti perbene.
Sono altri i settori dove andare a cercare , ma lì non sanno come fare a controllarli. Artigiani , medici , consulenti , avvocati , dove il conto é grosso e "merita" il rischio , ma anche multinazionali, cooperative , alcune noprifit che di profit poi ne hanno .. ecc
Ma avendo messo a bilancio anche quest'anno un bel budget di "recupero da lotta a evasione fiscale" devono fare finta di fare qualcosa per recuperarla altrimenti qualcuno in Europa si incazza
In ogni caso anche adesso puoi benissimo non fare lo scontrino o dare al cliente lo scontrino lasciato dal cliente precedente. Idem per le fatture elettroniche chi non le faceva puó benissimo continuare a non farle .
La tracciabilità dei pagamenti é forse l'unico modo, ma per fare questo va abolito ogni forma di contante o moneta virtuale non tracciabile con tutte le conseguenze del caso.
Ed io sarei anche favorevole , da commerciante, se non fosse che ci paghiamo le commissioni sui bancomat e carte. Commissioni che inevitabilmente dovremo spalmare sul prezzo finale e ci farà vedere ancora di meno.
Se invece di spendere per server inutili di fatturazione elettronica , e stampando moneta , si fossero creati un bancomat di stato a costo 0 gratis per tutti il problema sarebbe risolto per tutti i settori senza gravare sulle tasche di nessuno se non su quelle delle multinazionali del credito.
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