Lo studio di Vodafone e Deloitte: in Italia mancano 1,8 milioni di specialisti IT

Lo studio di Vodafone e Deloitte: in Italia mancano 1,8 milioni di specialisti IT

Il Bel Paese è ancora molto indietro sotto il profilo della digitalizzazione ed è ben lontano dagli obiettivi stabiliti dall'Unione Europea con il programma "Decennio Digitale", da raggiungere entro il 2030

di pubblicata il , alle 13:01 nel canale Innovazione
Big del CloudVodafoneDeloitte
 

Vodafone ha commissionato a Deloitte uno studio sui progressi ottenuti dalle aziende italiane verso gli obiettivi del Decennio Digitale 2030, la visione dell'UE per la trasformazione digitale del Vecchio Continente e per mantenere la sua competitività globale in un mondo in rapido cambiamento. La ricerca “I progressi verso l'ambizione del Decennio Digitale dell'UE” ha messo in evidenza il gap che esiste in Italia per quanto riguarda l’adozione del cloud, oltre alla mancanza di specialisti ICT necessari per rispettare gli obiettivi del Decennio Digitale.

L’Italia ha avuto una crescita di 11 punti percentuali per quanto riguarda l'intensità digitale 

Secondo lo studio di Deloitte-Vodafone, in Italia solo il 38% delle imprese utilizza attualmente i servizi di cloud computing: rispetto all’obiettivo del 75% (da raggiungere entro il 2030) il gap di è di ben 37 punti percentuali. I servizi cloud risultano fondamentali per supportare la competitività dell’Europa e possono contribuire a rendere i dati più sicuri, ad aiutare le aziende a crescere, oltre a offrire nuovi insight e a ridurre i costi per le imprese. 

Per quanto riguarda la percentuale di famiglie coperte da reti VHCN (Very High Capacity Network) il gap è di 66 punti percentuali (siamo solo al 34%), mentre la mancanza di specialisti ICT sta contribuendo a rallentare il percorso verso gli obiettivi del Decennio Digitale, mettendo a rischio la capacità e la stessa competività dell'Europa. Il numero di specialisti ICT nel Vecchio Contintente è attualmente di 8,43 milioni, un numero che avrebbe bisogno almeno di raddoppiare per raggiungere l'obiettivo dei 20 milioni previsti dal Decennio Digitale (in Italia deve aumentare di 1,84 milioni).

L’intensità digitale (il parametro che misura la disponibilità di 12 diverse tecnologie digitali, tra cui l'accesso alla banda larga veloce e il numero di specialisti ICT) delle PMI è rimasta praticamente immutata negli ultimi cinque anni, con un tasso medio di crescita annuale in tutta Europa tra il 2016 e il 2021 pari a solo il 2%. In alcuni casi, gli stati membri della UE sono più indietro rispetto ai loro obiettivi rispetto al 2019: per esempio, la Repubblica Ceca (-14 punti percentuali) o il Portogallo (-9 punti percentuali). L’Italia è invece tra i paesi che ha avuto una crescita di 11 punti percentuali.

Joakim Reiter, Chief External Affairs Officer del Gruppo Vodafone, ha dichiarato: "È fondamentale per l'Europa colmare le carenze sugli obiettivi del Decennio Digitale evidenziati in questo rapporto. Senza specialisti ICT e senza PMI digitalizzate e adatte al futuro, sarà difficile per l'Europa competere nei mercati globali e costruire le soluzioni industriali digitali di domani.Tutti i paesi devono partecipare al rafforzamento e al miglioramento delle capacità digitali del nostro continente. I progressi che coinvolgono solo alcuni Stati membri non saranno sufficienti per raggiungere le ambizioni digitali dell'Europa. Mentre questi gap restano, la nostra visione di un'Europa competitiva, più ”verde” e più resiliente si allontana. Infatti, il Parlamento europeo ha recentemente stimato che il costo dell'inazione sarà di 1,3 trilioni di euro entro il 2032".

È previsto un aumento dei fondi e delle sovvenzioni da parte della Commissione Europea per tutti gli stati membri il cui PIL è crollato più del previsto durante la pandemia. La Germania, il Portogallo e la Spagna potrebbero vedere i maggiori aumenti relativi delle sovvenzioni, mentre l'Irlanda, la Romania e i Paesi Bassi potrebbero vedere le maggiori diminuzioni relative delle sovvenzioni a causa di aumenti del PIL migliori del previsto. Per realizzare gli obiettivi del Decennio Digitale il rapporto ha messo in evidenza quattro strumenti politici chiave. In primis, il coordinamento tra i governi: una collaborazione efficace potrebbe garantire investimenti digitali più mirati, sincronizzati e tempestivi. Collegamento degli ecosistemi digitali: i governi possono facilitare l'emergere di organizzazioni che lavorano insieme. Condivisione dei dati: per facilitare la condivisione e sostenere gli ecosistemi digitali (comprese le smart city, la sanità digitale, la smart energy e la mobilità) è necessario che i dati siano accessibili, riutilizzabili e sicuri. Dimostrazione del Digital Value: per sbloccare ulteriori investimenti pubblici è importare dimostrare il valore degli investimenti digitali attraverso progetti pilota e una valutazione dei benefici concreti.

28 Commenti
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ramses7706 Aprile 2022, 13:17 #1
Beh… magari è perché si cercano profili junior con capacità a 360 gradi, esperienza da IT manager ultra navigato, a 700 euro al mese…
Opteranium06 Aprile 2022, 13:23 #2
quasi due milioni di specialisti IT..? Ci sarà un errore, sarebbe il 3% della popolazione
aldo87mi06 Aprile 2022, 13:32 #3
il problema è che in Italia vieni sfruttato sempre e comunque. Ti propinano contrattini sottopagati, con clausole truffaldine o spesso senza clausole in nero. Ti obbligano ad aprire partite Iva. Ti offrono contratti di collaborazione. Con una laurea in Informatica presa a pieni voti in Italia ho avuto offerte da fame persino in una città come Milano e in cambio chiedevano che facessi di tutto, persino le fotocopie in ufficio

Per fortuna che ho deciso di mollare tutto anni fa e trasferirmi in Inghilterra dove non ho neanche dovuto sbattarmi per trovare io lavoro: appena arrivato, fatto il NIN e iscritto al Job Centre mi hanno contattato dopo appena due giorni per offrirmi loro proposte di lavoro, ben pagate, molto qualificate e con contratti trasparenti, un sacco di benefits, e perks varie. Qui il mondo del lavoro è meritocratico, trasparente, remunerativo. Consiglio a tutti di lasciare l'Italia, non vi merita, non vi fate mettere i piedi in testa, andate via e tornateci soltanto per le vacanze o le visite ai parenti ma non per lavorare
nonsidice06 Aprile 2022, 13:38 #4
Originariamente inviato da: ramses77
Beh… magari è perché si cercano profili junior con capacità a 360 gradi, esperienza da IT manager ultra navigato, a 700 euro al mese…


Vero !!
Aggiungici pure certificazioni Cisco, Sql, e Java tutte insieme.
Però se cercano un responsabile IT, sono disposti a pagare 900€.
recoil06 Aprile 2022, 13:39 #5
Originariamente inviato da: Opteranium
quasi due milioni di specialisti IT..? Ci sarà un errore, sarebbe il 3% della popolazione


probabilmente nel numero c'è dentro un po' di tutto
gli occupati sono mi pare 23 milioni, stiamo dicendo che il 10% lavora in ambito IT ma dipende appunto da cosa includono perché se ci mettono pure uno che fa data entry allora ci sta tutto

io sto notando in questo periodo un gran movimento a livello occupazionale, rispetto ai livelli pre covid ricevo almeno il doppio delle offerte di lavoro su LinkedIn e noi stessi stiamo facendo una fatica enorme a trovare personale per rimpiazzare chi va via o per crescita organico
c'è stato tantissimo movimento durante e post pandemia per via del lavoro da casa, solo nel mio team 2 sono andati via per avere il full remote dato che qui ormai si torna in presenza e molti candidati chiedono di lavorare da casa (spesso da fuori regione) o di venire il meno possibile
Vash8806 Aprile 2022, 14:27 #6
Originariamente inviato da: aldo87mi
il problema è che in Italia vieni sfruttato sempre e comunque. Ti propinano contrattini sottopagati, con clausole truffaldine o spesso senza clausole in nero. Ti obbligano ad aprire partite Iva. Ti offrono contratti di collaborazione. Con una laurea in Informatica presa a pieni voti in Italia ho avuto offerte da fame persino in una città come Milano e in cambio chiedevano che facessi di tutto, persino le fotocopie in ufficio

Per fortuna che ho deciso di mollare tutto anni fa e trasferirmi in Inghilterra dove non ho neanche dovuto sbattarmi per trovare io lavoro: appena arrivato, fatto il NIN e iscritto al Job Centre mi hanno contattato dopo appena due giorni per offrirmi loro proposte di lavoro, ben pagate, molto qualificate e con contratti trasparenti, un sacco di benefits, e perks varie. Qui il mondo del lavoro è meritocratico, trasparente, remunerativo. Consiglio a tutti di lasciare l'Italia, non vi merita, non vi fate mettere i piedi in testa, andate via e tornateci soltanto per le vacanze o le visite ai parenti ma non per lavorare


6 anni in UK e stessa situazione, ma vivendo lontano da Londra ora il prossimo passo è trovare un lavoro a Londra, remoto e continuare a crescere.
Un altro motivo è che mi rivogliono in ufficio 2 giorni alla settimana e non ne ho la minima intenzione
blueworld200006 Aprile 2022, 14:29 #7
ho fatto l'informatico per 10 anni...nessuno si è mai preoccupato di creare i contratti per noi e quindi si è sottomessi ai metalmeccanici, commercio e quant'altro...contratti di m...da!!!!!! per farsi strada bisogna avere molta fortuna e cogliere le occasioni..siamo i più sottovalutati insieme agli operai...in un paese di cani!!
LumberJack06 Aprile 2022, 14:31 #8
Voi parlate di junior a 700 euro... ma senior pagati 1800-1900 a Milano sono una vergogna.
Considerando che in germania, austria, svizzera per la stessa professione si prende come minimo il doppio. Alzate gli stipendi e torneremo!
sisko21406 Aprile 2022, 15:07 #9

Non è che manchino...

E' che non trovano il 1.8 milioni di persone da pagare 500 euro al mese per 12 ore al giorno, ferie e festivi inclusi.
Gundam.7506 Aprile 2022, 15:13 #10
Poi gli mandi un cv, ti chiamano, ti chiedono quanto guadagni e poi spariscono...

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