Meno della metà delle PMI ha accesso a Internet veloce. A Bolzano la maglia nera
di Riccardo Robecchi pubblicata il 17 Febbraio 2025, alle 17:51 nel canale Innovazione
La maggior parte delle piccole e medie imprese italiane non ha accesso a una connessione veloce a Internet. Questo è quanto emerge da un'indagine dell'AGCOM e del Politecnico di Milano, che rivela anche come non ci sia il classico divario Nord-Sud
Il problema della capillarità della connettività ad alta velocità non è limitato ai soli privati cittadini: è infatti un problema sentito anche dalle imprese, in particolare quelle di piccole e medie dimensioni, che in meno della metà dei casi ha accesso a una rete FTTP (fiber to the premise, ovvero rete in fibra fino alla sede). Questa è la conclusione di un'indagine condotta dall'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni e dall'Osservatorio Innovazione Digitale nelle PMI della School of Management del Politecnico di Milano.
La rete in fibra ancora poco diffusa tra le imprese
La fotografia scattata dall'Osservatorio e dal Garante, come riporta Primaonline, non è delle migliori: solo il 49% delle PMI ha infatti accesso a una rete FTTP, contro il 59,6% delle famiglie. Ciò avviene nonostante le PMI generino il 41% del fatturato a livello nazionale e occupino un terzo della forza lavoro.
La situazione è migliore in alcune Regioni e peggiore in altre, e ci sono differenze anche tra settori. La manifattura è infatti particolarmente indietro, con solo il 40% delle imprese che dispone di connessione FTTP e il 18% che ha connessioni inferiori a 30 Mbps; solo il comparto agricolo fa peggio, con il 31% servito da connessioni veloci e il 27% servito da connessioni lente. A fare meglio in assoluto sono i servizi finanziari, ICT e professionali, il cui 68% è servito da connessioni veloci e solo il 7% da connessioni lente.
A livello di Regioni, quella messa meglio è la Lombardia (con il 60% di PMI che dispongono di una connessione FTTP), seguita da Molise (60%), Lazio (59%), Campania (58%), Liguria e Sicilia (55%) e Toscana (48%). Le due regioni peggiori sono la Valle d'Aosta, con il 30% delle PMI che ha una connessione con velocità inferiore a 30 Mbps, e il Trentino-Alto Adige, con il 33%, seguite da Piemonte (22%), Friuli-Venezia Giulia e Abruzzo (20%).
Guardando alle province, la prima è Prato, con l'82% di connessioni FTTP, seguita da Milano (76%), Trieste (73%), Genova e Palermo (72%), Mantova (69%), Brescia (67%) e Napoli (66%). La peggiore è Bolzano (46% inferiore a 30 Mbps), seguita da Asti (38%), Cuneo (37%), Verbano-Cusio-Ossola (32%), Oristano (31%) e Aosta (30%).
Secondo lo studio, un dato importante è quello della densità: la maggior parte delle imprese è "isolata", nel senso che è l'unica in un quadrato di 100 x 100 metri. Le imprese isolate sono molto più soggette alla presenza di una connessione inferiore rispetto a quelle più concentrate; le aree dove sono presenti 10 o più imprese, infatti, sono quelle meglio servite.
È interessante notare che non c'è la classica divisione Nord-Sud, ma che le connessioni veloci sono presenti in tutta Italia, con capoluoghi del Meridione tra i primi dieci più veloci. Resta comunque molto lavoro per portare le connessioni a velocità elevata alle PMI così da consentire loro di approfittare dei vantaggi offerti da Internet. Lo studio completo è disponibile cliccando qui.
4 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoCioé, fermo restando che regioni come Valle d'Aosta e Trentino Alto Adige possono essere penalizzate dal territorio, magari l'azienda agricola non ha alcun bisogno di una connessione tanto veloce, e quindi non investe per procurarsene una.
Non so. Il dato statistico é utile averlo, ma affermazioni come "solo il 49% delle PMI ha infatti accesso a una rete FTTP" dovrebbero IMHO essere seguite da qualcosa del tipo "e a causa di questo si stima che si perdano ogni anno XY miliardi" oppure "e questo si é dimostrato limitare la competitivitá internazionale", o ancora "e ció impedisce l'aggiornamento tecnologico e infrastruturale delle aziende" etc etc.
Io entrerei in una statistica di quei poveretti che ancora non hanno accesso ad una FTTH, ma ad una misera FTTC.
E non cambia una virgola di quello che riesco o non riesco a fare.
Dove lavoravo prima usavo un gestionale con server basato localmente e si lavorava senza problemi, poi hanno voluto spostare il server fuori provincia contro ogni consiglio dei tecnici perché la connessione internet che avevamo era pessima e di bassa velocità, poi visto che facevano parecchi conferenze video a cui gli avevano dato la massima priorità del segnale e che il mio lavoro era al 100% al computer con questo gestionale (e non solo io, ma anche altri uffici) i due terzi delle ore lavorative l'accesso ai dati localizzati fuori provincia era inibito, la cosa buona e che nel tempo lavorativo libero mi sono letto un sacco di libri sul mio tablet.
Si, certo, posso immaginare che cose come queste esistano. Ma la mia domanda, visto che si parla di una statistica, é se c'é una corrispondenza statistica accertata tra la mancanza di FTTC e le prestazioni delle aziende.
Della serie: ok, manca la FTTC, ma é un problema, o solo un dato statistico?
É come se dicessero: solo il 30% dei greci supera 1,80 metri di altezza.
Ok ma... é un "problema" oppure no?
Nel tuo caso, il problema non era l'assenza di FTTC di per sé, ma una decisione sbagliata, come se ne fanno a decine. Immagino che alla prima occasione si saranno rimessi in pari.
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