Per IBM la sostenibilità non è più un'opzione ma una priorità

Per IBM la sostenibilità non è più un'opzione ma una priorità

Per decarbonizzare non è necessario cambiare macchinari e stravolgere le infrastrutture. Facendo leva su IA e big data è possibile individuare sprechi e inefficienze. Ecco come IBM ha supportato aziende come Hera, ButanGas e Metropolitane Milanesi

di pubblicata il , alle 12:01 nel canale Innovazione
IBMSostenibilità
 

Riuscire a realizzare business rispettosi dell'ambiente è diventata la priorità, soprattutto in Europa, il continente che più si sta adoperando per contrastare il riscaldamento globale. Per riuscire a rimanere competitivi sul mercato abbattendo allo stesso tempo le emissioni di CO2 c'è una sola strada: sfruttare la tecnologia per ottimizzare i processi, efficientarli, ridurre al minimo possibile gli sprechi. 

I margini di miglioramento ci sono, a partire dalle insfrastrutture: intervenendo su fabbriche, palazzi, magazzini, ma anche motori elettrici e apparati industriali, è possibile abbattere notevolmente le emissioni. Gli edifici, per esempio, rappresentano il 40% del consumo energetico italiano. Secondo le stime di IBM, è possibile abbattere del 40% l'energia usata da impianti di climatizzazione, di raffreddamento e pompe di calore, ma è anche possibile ottimizzare l'uso dei motori elettrici degli apparati industriali, riducendo i consumi del 25%, e anche le colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici potrebbero consumare sino al 15% meno. Il tutto senza sostituire gli apparati, ma solo sfruttando la tecnologia per adoperarli in maniera più efficiente.

IBM edifici

Vediamo alcuni esempi di come IBM ha supportato partner e clienti nel processo di decarbonizzazione.

Infrastrutture intelligenti: i casi Metropolitana Milanese e Autostrade

Come indicato all'inizio, gli edifici sono le infrastrutture responsabili della maggior percentuale dei consumi: intervenendo su palazzi e abitazioni, sarebbe possibile fare significativi passi avanti nel ridurre le emissioni. Un esempio arriva da Metropolitana Milanese, che ha scelto la piattaforma Beam IoT di IBM per gestire più efficacemente la distribuzione dell'acqua e il suo patrimonio edilizio. L'implementazione di Metropolitana Milanese è attualmente in grado di gestire 100.000 sensori IoT, ma è progettata per essere scalabile man mano che crescono le esigenze. 

Beam IoT raccoglie i dati di questi sensori, posizionati sulle reti e sugli impianti, in un data lake. Grazie a queste informazioni i tecnici di MM potranno analizzare con strumenti analitici questa mole di informazioni, così da rilevare le inefficienze e ottimizzare i sistemi. Non solo: queste informazioni si rivelano utili anche per progettare nuovi servizi da mettere a disposizione degli utenti, generando anche nuovi business. 

"Con il sistema Beam IoT MM si è finalmente dotata di una piattaforma enterprise trasversale e scalabile in grado di collezionare in tempo reale i dati provenienti dai sensori che controllano le proprie reti e i propri impianti", spiega Stefano Cetti, Direttore Generale di MM. "Grazie alla disponibilità di un Data Lake organizzato sarà in grado di analizzare i big data per creare efficienza, efficacia e sviluppo di nuovi servizi per i cittadini e gli utenti della città di Milano".

Con Autostrade per l'Italia, invece, IBM ha realizzato la piattaforma digitale Argo, progettata per risolvere l'annoso problema della gestione delle infrastrutture di Autostrade come ponti, viadotti, gallerie. Un investimento in queste caso mirato più alla sicurezza, intesa come sicurezza fisica (safety) che al risparmio energetico. 

Argo è stata sviluppata da IBM e Movyon e fa leva su IA e IoT per tenere sotto controllo le infrastrutture, abbattendo anche i costi legati alla manutenzione. Attualmente la soluzione tiene sotto controllo 3.800 fra ponti e cavalcavia. Ma cosa fa, esattamente? Tramite Argo vengono digitalizzati gli asset infrastrutturali che poi vengono archiviati all'interno di un database. Un'app mobile supporta i tecnici nelle fasi di ispezione delle infrastrutture, sia da remoto, sia sul campo. 

La trasformazione digitale di Roma Capitale

Uno dei problemi che si è trovata a fronteggiare l'amministrazione di Roma è quello dei servizi digitali al cittadino. La soluzione implementata per la città stava iniziando a mostrare i suoi anni: parliamo di un'infrastruttura digitale monolitica, che non si riusciva a modernizzare facendo leva sui microservizi a causa della mancanza di strumenti adeguati. Ed era ormai complessa da mantenere in efficienza.

Roma Capitale IBM

Per ovviare a questi problemi è stata adottata la piattaforma IBM Turbonomic Application Resource Management, che ha garantito maggiore visibilità sull'infrastruttura, consentendo ai team IT di ottimizzare l'uso delle risorse hardware. Il risultato è che è stato possibile ridurre del 15% la RAM e il numero di processori, abbattendo del 10% i costi associati all'hardware e, naturalmente, i consumi energetici.

La raccolta differenziata? Hera l'ha migliorata con l'IA di IBM Watson

Un esempio di come la tecnologia può supportare i processi di economia circolare arriva da Hera, che ha adottato una soluzione sviluppata da IBM Garage che fa leva sulla su IBM Watson Studio e IBM Watson Machine per riconoscere le caratteristiche degli oggetti e recuperare e riutilizzare più efficaciemente la plastica.

"Con IBM abbiamo potuto attivare una soluzione particolarmente innovativa nell’ambito della raccolta, selezione e recupero dei rifiuti: il progetto si posiziona lungo tutta la filiera operativa e può essere un valido supporto per aumentarne l’efficienza, ma soprattutto può incidere sul miglioramento della qualità della raccolta differenziata, sulla massimizzazione dei rifiuti riciclabili, valorizzando a pieno gli sforzi messi in campo dal Gruppo Hera nell’economia circolare", ha dichiarato Milena Zappoli, responsabile Innovazione dei Servizi Ambientali del Gruppo Hera.

Il caso ButanGas

Butangas, uno dei principali attori italiani nel settore del GPL, nel 2021 ha avviato un processo di rinnovamento della propria infrastruttura tecnologica. A occuparsi del progetto IBM e il partner Labinf, che hanno deciso di aggiornare i sistemi on premise di ButanGas adottando due server IBM Power e sistemi di storage IBM FlashSystem 700 e 5000. Il risultato? La velocità di esecuzione è cresciuta in maniera importante, l’esecuzione delle transazioni è migliorata del 20-30% arrivando a picchi del 40- 50% in caso di report e procedure complesse, il tutto senza andare a saturare le risorse della macchina. Sono stati dimezzati i tempi di backup, l’RPO (Recovery Point Objective) è stato portato a meno di 5 minuti mentre l’RTO (Recovery Time Objective) è stato ridotto a meno di 30 minuti.

"Il periodo che stiamo vivendo è particolarmente complesso anche a causa degli scenari geopolitici fortemente instabili”, ha affermato Demetrio Moscato, Vicedirettore Generale, ButanGas. “Ciò richiede estrema flessibilità, velocità e capacità di recepire i cambiamenti per far fronte alle sfide che anche un settore come il nostro deve affrontare. Uno su tutti: la transizione energetica. Vogliamo poi essere protagonisti nel versante digitale dove, anche come conseguenza del periodo pandemico, la risposta real time alle esigenze dei nostri clienti diventa sempre più una priorità imprescindibile. Affidabilità, modernizzazione e innovazione sono le caratteristiche che ci hanno spinto a individuare la piattaforma IBM Power come quella più in linea con i nostri obiettivi. Una piattaforma efficiente e resiliente per il business, in grado di fornire le applicazioni e gli insight in modo sicuro, dove e quando servono".

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