Schneider Electric: ecco come rendere i propri data center sostenibili

Schneider Electric, azienda specializzata nella trasformazione digitale della gestione dell'energia e dell'automazione, ha identificato cinque aree di impatto ambientale per realizzare data center sostenibili.

Il modello di Schneider Electric permette di tracciare le metriche e le strategie da adottare

I data center sono responsabili di circa il 2% delle emissioni di anidride carbonica globali, alla pari con il settore del trasporto aereo. In Italia la trasformazione digitale sta coinvolgendo un po' tutti i settori dall'industria fino alla Pubblica Amministrazione. Carlos Loscalzo, Vice President Secure Power di Schneider Electric Italia, ha commentato: "I data center sono al centro della trasformazione digitale e rappresentano l'infrastruttura in grado di sostenere questa trasformazione e la spinta all'innovazione nazionale, a tutti i livelli. Il ruolo che rivestono, sia grandi che medi e piccoli data center, pone l'attenzione sul tema sempre più urgente della sostenibilità. La sostenibilità è un valore sostenuto da Schneider Electric da sempre, come dimostra l'attenzione costante alla proposta di soluzioni di efficienza energetica trasversale a tutti i nostri settori di competenza, che oggi diventa un imperativo etico e di business. La sostenibilità ambientale, economica e sociale di un'azienda viene valutata con sempre maggiore attenzione da azionisti, stakeholder del settore e consumatori. La presentazione di questo importante nuovo strumento di riferimento proposto da Schneider Electric, sull'individuazione e sul calcolo delle più importanti metriche di sostenibilità in ambito IT, va in continuità con il nostro impegno costante a supporto dei nostri clienti e dei nostri partner IT".

Nonostante le buone intenzioni, molti operatori non sono in possesso delle competenze specialistiche necessarie per affrontare il compito e capire quali metriche tracciare e quali strategie adottare. Il modello di Schneider Electric è stato sviluppato dal suo Energy Management Research Center per offrire un metodo collaudato di misura e reportistica. Creato nel 2022, il centro di ricerca ha sviluppato oltre 200 whitepaper non commerciali e strumenti di calcolo e confronto gratuitamente disponibili a tutti gli interessati nel settore IT. Adottando questo modello gli operatori di data center potranno scegliere senza difficoltà le metriche di impatto per il tracciamento, migliorare la comunicazione e l'allineamento interno e agire in base ai dati per ottimizzare l'operatività. Inoltre, potranno creare reportistiche uniformi e regolari verso investitori, enti regolatori, potenziali dipendenti e altri portatori esterni e avere metriche standardizzate con gli operatori di tutto il mondo. In questo modo le aziende potranno migliorare l'allineamento agli obiettivi di sostenibilità e aumentare la trasparenza verso gli attori esterni, inclusi clienti e enti regolatori.

Pankaj Sharma, Executive Vice President, Secure Power Division, di Schneider Electric, ha commentato: "Riportare i dati di sostenibilità ambientale è un tema sempre più cruciale per molti operatori data center; ciò nonostante, nel settore manca un approccio standardizzato per misurare l'impatto di ambientale, implementare azioni, riportare risultati. Schneider Electric ha sviluppato questo modello olistico, con metriche standardizzate, per guidare gli operatori e il settore IT nel suo insieme in questo percorso. Il nostro obiettivo è migliorare la capacità di fare raffronti e di progredire nel percorso di sostenibilità, per proteggere le risorse naturali e le future generazioni".

"Il settore data center ha fatto molti progressi in termini di efficienza energetica, ma con la crescita della domanda di digitale bisogna rimanere focalizzati su iniziative che consentano di ottenere sostenibilità in senso più ampio e a lungo termine" ha commentato Rob Brothers, Program Vice President for the Data Center and Support Services Program di IDC. "Non si può avere impatto su ciò che non si misura: pertanto le aziende devono stabilire metriche chiare e univoche che tengano conto non solo dell'efficienza tecnologica ma anche del consumo (o della possibile distruzione) di risorse naturali come l'acqua e il suolo, e della biodiversità".