Smart Working
Tassare lo smart working perché è un privilegio: l'idea di Deutsche Bank
di Riccardo Robecchi pubblicata il 13 Novembre 2020, alle 12:07 nel canale Innovazione
Un rapporto di Deutsche Bank, definito dagli autori come "provocatorio", avanza una proposta surreale: il lavoro da remoto sarebbe un privilegio che, in quanto tale, andrebbe tassato. Non curandosi affatto della realtà quotidiana dei lavoratori
122 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoAl di la di questo, credo che la verità sia nel mezzo e che purtroppo sta pandemia ha accelerato le cose fin troppo, credo che lo SW sarà la normalità magari alternato a periodi di presenza e che come tutte le cose, col tempo si assesterà anche l'economia che ci gira intorno.
ma guarda che è già cosi
'tassare' e' un termine pessimo, pero' in effetti potrebbero ripensare le compensazioni in base se lavori da remoto o meno. Pero' andrebbe fatto con criterio.
Io ho calcolato che se dovessi prendere l'auto per andare a lavorare tutti i giorni a X km da casa, dovrei guadagnare almeno 250-300euro in piu al mese, solo per compensare le spese di carburante e deterioramento vetura.
1) non pensare allo SW di oggi, che c'è la pandemia e quindi fai il confronto tra chi sta a casa a lavorare e chi invece sta a casa perdendo soldi. Inoltre dire chi sta a casa non lavora è una generalizzazione, qui nel forum vedi anzi gente che è persino più produttiva
2) non puoi neanche confrontare il discorso di lavorare da casa con mi muovo di Xkm, perché in quel caso che facciamo a chi abita sopra l'ufficio e chi invece cambia comune?
Come detto prima, ripensare a un indennità di "spostamento" si può fare, ma arrivare a dire che chi sta a casa risparmia a prescindere, ce ne vuole
facciamo la premessa che oggi sono cazzi per tutti, perché siamo semplicemente chiusi in casa
tu pensala dopo il COVID
è vero, a casa stai in tuta
però se non perdi tempo per il trasporto, a fine giornata stacchi e sei già libero, va a finire che ci scappano aperitivi con gli amici, vai in palestra, cinema, cene fuori... i vestiti li prendi, ma non per il lavoro
discorso bar, sicuramente uno che sta in zona uffici ne risente, ma quello delle zone residenziali si trova più gente in giro
ne parlavo giusto ieri con un collega, che accompagna il figlio a scuola e ora si prende il caffè con altri papà prima di tornare a casa per lavorare
quelli sono N caffè che si spostano dal bar ufficio al bar residenziale, è un piccolo esempio ma rende l'idea
poi non ci saranno milioni di persone in remoto a fine pandemia, la differenza la vedremo a Milano dove c'è una marea di uffici e quindi gente che può fare remoto ma non esiste solo quel tipo di lavoro e anche nel terziario non tutti concederanno il remoto e moltissimi lo concederanno parziale, quindi qualche giorno la settimana in ufficio si andrà ugualmente
Siamo d'accordo che "TASSARE" è decisamente eccessivo, soprattutto poi in una fase in cui lo smartworking sta prendendo piede.
Tuttavia vedo un po' troppi commenti di pancia.
Lavorare DA CASA in ciabatte e mutande E' in effetti un notevole privilegio.
Quanto si pende in bestemmie, tempo e soldi per ANDARE E TORNARE dal lavoro ogni giorno? Alla fine del mese fa la sua bella differenza.
Quando lavoravo a milano lo so io quanto mi girava il culo ogni santo giorno per fare treno-metro-autobus per arrivare a sedermi in ufficio.
Un'ora e mezza alla mattina ed un'ora e mezza la sera (salvo imprevisti o altri cazzi).
Avessi potuto lavorare da casa quanto risparmiavo di SOLDI E DI TEMPO?
Quoto te, ma la risposta è generale.
Cosa oggi conta di più nella vita? I soldi? Forse...
Ma a cosa servono i soldi se non a sfruttarli nel tempo libero?
Ora qual è il senso di guadagnare del denaro se alla fine non si ha il tempo per usarlo?
Qualcuno nella ricerca ha sostenuto che sia giusto tassare lo smartworking, ma ci siamo fermati anche a ragionare sui vantaggi per tutto il sistema?
Meno inquinamento
Meno infortuni
Meno incidenti
Meno rischio di ritardi
Meno stress
Sembrano cose di poco conto, ma nel 2020 perchè dobbiamo ragionare ancora in una logica punitiva del lavoro?
Non è sufficiente il fatto che le persone occupino buona parte della propria giornata per guadagnare uno stipendio, spesso a malapena sufficiente per sopravvivere.
Vogliamo anche che debbano perdere tempo negli spostamenti, rischino di farsi male nel tragitto, magari si ammalino (esempio chi si sposta con moto o scooter d'inverno) e questo per esigenze reali o perchè semplicemente si ha paura di perderne il controllo?
Il mio lavoro si svolge TUTTO IN REMOTO... fino a prima del covid ero obbligato ad andare a lavoro e il motivo era soltanto uno: il grande capo (alias direttore) voleva vederci seduti sulle sedie... poi poco importa che molti colleghi trascorressero tanto tempo fumando (cosa che adesso faranno dentro casa, suppongo) o che stessero ogni 3x2 a chiacchierare davanti alla macchinetta del caffè, ma il senso di potere per lui valeva la scocciatura di centinaia di persone.
non so se qualcuno lo ha già detto, io propongo la crocifissione in sala mensa (cit.) e fustigazione.
https://www.youtube.com/watch?v=u62a5nlL76I
Poi si capisce perchè deutsche bank è la banca messa peggio in europa, ci lavorano certi geni... che neanche i commissari alla sanità calabra li prenderebbero.
Allora viva il comunismo
Quindi riassumendo, nell'ipotesi da dimostrare in cui un lavoratore da remoto spenda meno, la proposta è di fargli pagare ciò che ha percepito in più.Ok, allora generalizziamo il discorso per tutti i lavoratori e diciamo che ogni cittadino lavoratore deve portare a casa al netto di OGNI spesa 800€ (o quanto sia necessario per avere una vita dignitosa al giorno d'oggi).
Tutti quelli che al netto mensile conservano più di questa cifra la dovranno devolvere allo stato perché hanno il privilegio di guadagnare di più di altri omologhi; e questa "tassa" andrà a completare il netto per chi non arriva ad averlo.
Allora mi starebbe bene la proposta...
Io non auguro a nessuno tutto lo stress che si accumula in 1 ora di viaggio per andare al lavoro dietro a trattori a 45 km/h e pensionati che viaggiano ai 60 km/h di media alle 7:30 del mattino!
Sarà dura per molti ma è solo questione di tempo per raggiungere un nuovo equilibrio portando l'offerta più vicino alla nuova domanda.
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