Trasformazione digitale: c'è ancora tantissimo lavoro da fare. Il punto di F5

Trasformazione digitale: c'è ancora tantissimo lavoro da fare. Il punto di F5

Le imprese arrancano nel loro cammino verso la digitalizzazione, e non solo quelle italiane. Più della metà (61%) sono definite imprese "dilettanti"; con ha un livello di adozione medio di tecnologie come cloud, automazione, sicurezza informatica

di pubblicata il , alle 11:31 nel canale Innovazione
F5 Networks
 

Se pensavate che fosse l'Italia a essere indietro nel percorso di trasformazione digitale consolatevi: il Bel Paese non brilla sotto questo profilo, ma è in ottima compagnia a livello globale. A fare il punto della situazione è F5 Networks che ha reso pubblica la prima edizione del Digital Enterprise Maturity Index, che evidenzia come solo una piccola percentuale delle imprese a livello globale possa considerare elevato il proprio livello di digitalizzazione. 

Lo stato di maturità digitale delle imprese secondo F5 Networks

L'analisi di F5 si basa su un campione di 290 persone selezionate fra le 1.000 che avevano partecipato al sondaggio 2023 State of Application Strategy, sempre di F5. Sono state scelte le persone che avevano dato le risposte più complete. Sei le capacità tecniche chiave prese in esame: infrastruttura, app delivery, dati, operazioni di Site Reliability Engineering (SRE), osservabilità e automazione, sicurezza.

maturity index

I risultati non lasciano troppo spazio all'ottimismo: solamente il 4% di queste realtà è stato classificato come "doer" (traducibile come "quelli che fanno"), cioè quelle in grado di agire nell’adottare e integrare la tecnologia al punto da renderla fondamentale (core) per la propria azienda, sfruttando dati e analisi per prendere decisioni, fornendo servizi digitali e sfruttando le tecnologie emergenti per entrare in nuovi mercati e ottenere un vantaggio competitivo. 

La maggior parte (61%) ricade nella categoria dei "dilettanti", cioè realtà che ottengono anche punteggi elevati in alcune aree ma non nelle sei capacità chiave prima indicate. I rimanenti, invece, sono definiti "temporeggiatori", quelle che hanno qualche difficoltà in tutte le categorie. 

Secondo F5, uno dei parametri chiave è la capacità di automatizzare, una competenza ormai acquisita da tutti i doer, ma solamente dal 30% dei dilettanti e da solamente il 6% dei temporeggiatori. Più trasversale l'adozione dell'intelligenza artificiale, che già utilizzano, o hanno intenzione di fare, in ambito sicurezza il 35% dei doer e dei dilettanti. Sempre in entrambe queste due categorie di aziende, il 29% ha intenzione di estenderne l'uso ad altre linee di business. 

Altro indicatore chiave del livello di maturità digitale è, secondo F5, l'adozione del cloud pubblico: almeno un quinto delle organizzazioni lo utilizza per la continuità operativa e lo sviluppo, mentre un notevole gruppo dei "temporeggiatori" (39%) non utilizza il cloud pubblico, rispetto a solo il 7% dei "dilettanti" e a nessuno di coloro che passano all’azione.

Digitalizzazione: un percorso complesso

Avviare un percorso di trasformazione digitale e iniziare a utilizzare le tecnologie più evolute non significa risolvere magicamente tutti i problemi. Una delle maggiori difficoltà, anche per chi è più maturo dal punto di vista del digitale, è quella di estrarre insight dai dati, un problema evidenziato dal 75% dei doer, dal 54% dei dilettanti e dalla metà dei temporeggiatori. Altri problemi sono la frammentazione dei dati (rispettivamente  66%, 55% e 43%). La mancanza di osservabilità è indicata come problema principale dal 53% dei dilettanti contro il 25% dei doer.

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"In un momento in cui ci si concentra più che mai sulle potenzialità delle tecnologie dirompenti, la nostra analisi misura quanto le organizzazioni sono pronte a trarne concretamente vantaggio", ha dichiarato Lori MacVittie, Distinguished Engineer di F5. "Il fatto che così poche organizzazioni siano digitalmente mature può sorprendere, ma in realtà sottolinea la complessità di questa transizione e l’estensione e la profondità delle capacità tecniche necessarie per avere successo. Anche dopo un lungo percorso di digital transformation, la maggior parte delle organizzazioni ha ancora molto da fare. La trasformazione digitale è una maratona, non uno sprint. La nostra ricerca racconta molto di più sull'entità della sfida che sul successo o il fallimento delle aziende. Anche quelle indecise, che temporeggiano, mostrano segni di maturità in uno o due settori: ciò che manca è la coerenza nell'adozione e nell'integrazione degli approcci digitali in tutto il business, l'infrastruttura e le applicazioni. È anche importante notare che alcuni settori sono destinati a muoversi più lentamente di altri a causa della natura della regolamentazione e della governance, in particolare i servizi finanziari e la sanità". 

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