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Un nuovo HPC Lenovo per l'Università di Pisa: è il supercomputer universitario più potente in Italia

di pubblicata il , alle 18:35 nel canale Innovazione Un nuovo HPC Lenovo per l'Università di Pisa: è il supercomputer universitario più potente in Italia

A rendere unico questo elaboratore non è solo la potenza, ma anche il sistema di raffreddamento basato sulla tecnologia Lenovo Neptune Direct Water-Cooling, che consente di abbattere i consumi di energia elettrica fino al 40%

 

L'Università di Pisa ha dotato il proprio centro di calcolo di un nuovo supercomputer. A realizzarlo Lenovo, che lo ha dotato del sistema di raffreddamento a liquido Lenovo Neptune, che consentirà di abbattere in maniera significativa i consumi energetici e le relative emissioni di CO2 in atmosfera.

All'Università di Pisa è arrivato il più potente HPC universitario italiano

Il nuovo HPC Lenovo installato presso l'Università di Pisa conta 104 rack ed è composto da 16 nodi SD650 V3, ciascuno dotato di due CPU Intel Xeon Max 9480, il primo processore x86 con high-bandwidth memory (HBM). Ma la sua potenza è solamente uno degli aspetti innovativi di questo elaboratore, che si appoggia sul sistema di raffreddamento Lenovo Neptune Direct Water-Cooling, in grado di ridurre fino al 40% i consumi energetici, risultando quindi molto più sostenibile rispetto ai tradizionali elaboratori raffreddati ad aria. 

SD665 V3 angled internal

Il supercomputer verrà utilizzato per fare ricerca su temi come il 5G, l’intelligenza artificiale e il quantum computing, e sarà in grado di gestire anche carichi di lavoro di IA. 

Siamo orgogliosi di poter contribuire all’installazione del più grande centro di supercomputing all’interno di un’università italiana. E di farlo con una delle nostre soluzioni più all’avanguardia, dal punto di vista della sostenibilità dei data center, come Lenovo Neptune", commenta Alessandro de Bartolo, AD e Country General Manager Infrastructure Solutions Group di Lenovo. "Come Lenovo, riteniamo che l’HPC e l’AI possano aiutare l’umanità a risolvere le più grandi sfide e l’ampliamento di questa struttura consentirà ai ricercatori un salto di qualità in progetti competitivi a livello globale per la ricerca nell’ambito delle scienze e dell’ingegneria".

6 Commenti
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randorama24 Settembre 2024, 19:15 #1
ci gira crysis?

PRIMO!




marò.... se sono scemo...
Thechord25 Settembre 2024, 07:13 #2

IA e quantum

Ricerca su quantum computing senza qbit?
Unrue25 Settembre 2024, 08:50 #3
Senza le GPU di AI ne fai poca.
Unrue25 Settembre 2024, 08:51 #4
Originariamente inviato da: Thechord
Ricerca su quantum computing senza qbit?


Useranno i simulatori.
d4lamar25 Settembre 2024, 11:06 #5
Non so se sia un mio errore di interpretazione o una nuova tecnologia, ma 16 nodi da 2 cpu ciascuno su 104 rack, significa che un singolo nodo si estende su 6.5 rack, con una densita' di 1 cpu ogni 3.25 rack.
Forse sono rack molto piccoli.
Ago7225 Settembre 2024, 16:47 #6
Originariamente inviato da: d4lamar
Non so se sia un mio errore di interpretazione o una nuova tecnologia, ma 16 nodi da 2 cpu ciascuno su 104 rack, significa che un singolo nodo si estende su 6.5 rack, con una densita' di 1 cpu ogni 3.25 rack.
Forse sono rack molto piccoli.


effetivamente non è chiaro, ma credo che vada interpretato così

Un rack (Quadro server) da 16 nodi (server) con 2 CPU per nodo.


Se si referiscono alla notizia di aprile, si parla di di 700 nodi (totali) per 30.000 cores e un centinaio di GPUs

www.unipi.it/index.php/news/item/27880-a-pisa-il-piu-grande-data-center-universitario-d-italia

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