Vertiv ha implementato il sistema di raffrescamento per il data center del laboratorio HPC4AI@UniTO
di Raffaello Rusconi pubblicata il 06 Maggio 2022, alle 14:41 nel canale InnovazioneIl data center è stato realizzato dentro una teca di vetro blindata e insonorizzata, ben visibile da studenti e ricercatori di passaggio all’interno del dipartimento di Informatica dell’Università di Torino
Ideato all'interno del progetto HPC4AI, HPC4AI@UniTO è stato creato come un grande e moderno laboratorio "open access" in cui i ricercatori di varie discipline hanno la possibilità di sperimentare la progettazione e l’uso di sistemi di calcolo e servizi cloud ad alte prestazioni e sistemi prototipali di prossima generazione. Nel primo anno di attività HPC4AI@UniTO ha partecipato a progetti di ricerca finanziati per un costo totale di oltre 150 milioni di euro.
Mantenere e accrescere le competenze e la capacità progettuale nella realizzazione di sistemi hardware e software in ambito ICT è la sfida più grande per ogni ateneo. I ricercatori di UniTO hanno progettato completamente, insieme ai partner tecnologici come Vertiv, sia l’infrastruttura tecnologica del data center sia i sistemi. Una sfida piuttosto impegnativa: la progettazione di un data center (abbastanza modulare) per essere collocato in spazi preesistenti nel mezzo del dipartimento di informatica (nel Centro Piero della Francesca situato in Corso Svizzera 185 a Torino e realizzato come un oggetto di design).
Un data center TIER III realizzato da Vertiv è stato dotato di un impianto di raffrescamento esterno a tutt’aria
“La soluzione di Vertiv ci ha consentito di ottenere una sostanziale riduzione della complessità relativa all’impianto di raffreddamento e innumerevoli vantaggi quali: assenza di tubazioni e acqua all’interno del locale data center con conseguente aumento della sicurezza; riduzione del rumore; riduzione dei tempi di implementazione; aumento dello spazio per i Rack all’interno dello stesso perimetro del data center; maggiore sicurezza dell’infrastruttura IT” ha spiegato il Prof. Marco Aldinucci, Dip. Informatica Università di Torino.
Un data center TIER III in grado di supportare fino a 250 kW di apparecchiature ICT organizzate in 16 armadi da almeno 20 kVA e di ospitare anche server ad alta densità: questo era l'obiettivo del dipartimento di Informatica. E, soprattutto, il data center doveva essere realizzato dentro una teca di vetro blindata e insonorizzata, ben visibile da studenti e ricercatori di passaggio all’interno del dipartimento di Informatica. Per raggiungere gli obiettivi di modularità e risparmio economico ed energetico, Vertiv si è confrontata con il personale tecnico dell’Università di Torino e con lo studio di ingegneria incaricato della progettazione definitiva e ha collaborato alla stesura del progetto definitivo, occupandosi della sua realizzazione. L’Università ha poi individuato il locale adatto nell’ultimo piano dello stabile: questo ha permesso a Vertiv di implementare un sistema di raffreddamento a tutt’aria innovativo e con massima efficienza energetica e di usufruire della vicinanza della cabina elettrica per implementare la parte di alimentazione in continuità.
L'infrastruttura elettrica è stata realizzata dall’installatore Euroimpianti e comprende l’allestimento del cablaggio strutturato per utenze tecnologiche, l’impianto di illuminazione normale e di sicurezza e la predisposizione di prese forza motrice e prese dati RJ45. A tutto questo va aggiunto anche l’impianto di protezione contro i contatti indiretti, quello di estinzione del fuoco e del controllo accessi, oltre al sistema di rilevazione e segnalazione incendio per locali tecnici.
Il data center è stato dotato di un impianto di raffrescamento esterno a tutt’aria ad altissima efficienza (comprende free cooling indiretto, integrazione di raffreddamento evaporativo e sistema ad espansione diretta), oltre a un impianto di trattamento acqua per il reintegro del sistema di raffreddamento evaporativo implementato dall’installatore. L’impianto antincendio per il data center è basato su tecnologia Novec: all’interno è stato installato un sistema automatico a gas inerte che, in caso di incendio, abbasserà la concentrazione di ossigeno ed estinguendo così le fiamme.
Vertiv ha implementato le seguenti soluzioni: 2 UPS Vertiv Liebert APM da 150 kW espandibili fino a 250 kW di capacità; 1 UPS Vertiv Liebert GXT5 al servizio della cabina elettrica; 1 gruppo elettrogeno insonorizzato a diesel da 415 kVA; 16 Rack Vertiv DCM per data center; 1 Rack Vertiv Knürr Miracel 2 per locale tecnico; 28 Vertiv Liebert Geist PDU da 22,2 kVA; 4 Vertiv Liebert Geist PDU da 7,3kVA; 1 Vertiv Liebert EFC 220 DX,Free Cooling indiretto ad alta efficienza con raffreddamento evaporativo; Servizi di diagnostica remota e monitoraggio preventivo Vertiv LIFE Services.
“Il nuovo data center doveva essere progettato secondo i più innovativi sistemi, sia per il raffreddamento che per l’alimentazione in continuità – ha affermato ancora il Prof. Marco Aldinucci, Dip. Informatica Università di Torino – e rispondere ai parametri più stringenti in fatto di consumo energetico e impatto ambientale. I criteri sui quali ci siamo concentrati sono stati: predisporre un sistema TIER III con un basso impatto strutturale interno al data center; garantire la riduzione dei consumi energetici per l’infrastruttura di raffreddamento e alimentazione in continuità; predisporre un’infrastruttura smart e ampliabile; assicurare un valore pPUE per il raffreddamento del data center inferiore al valore 1,1. Le soluzioni e i servizi di Vertiv hanno risposto perfettamente a ogni requisito”.
“Uno degli elementi distintivi che è stato riconosciuto nella soluzione proposta è l’estrema silenziosità nei locali adiacenti: le pareti vetrate trasparenti mantengono un livello di impatto sonoro molto basso e, allo stesso tempo, delimitano il CED pur permettendo a docenti e studenti di vederlo” ha sottolineato Stefano Mozzato, Country Manager di Vertiv Italia. “Anche sul tetto si registra un impatto sonoro molto basso: essendo l’edificio situato a Torino in un centro molto affollato, l’Università ha ritenuto fondamentale scegliere una soluzione innovativa come Vertiv LiebertEFC per non impattare sull’inquinamento acustico. Quindi CED con awareness di impatto ambientale contenuto, ma senza ridurre le necessità di progetto: HPC4AI e silenziosità sono rette parallele che abbiamo fatto incontrare”.
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