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Broadcom taglia i partner più piccoli mentre annuncia profitti da record

di pubblicata il , alle 17:31 nel canale Market Broadcom taglia i partner più piccoli mentre annuncia profitti da record

Broadcom ha annunciato che taglierà la fascia più bassa del suo programma per i partner al di fuori dell'Europa. L'azienda ha anche annunciato profitti da record per l'ultimo trimestre, con una crescita del 25%

 

Broadcom ha annunciato che eliminerà la fascia più bassa del suo programma per i partner al di fuori dell'Europa, e quindi nelle Americhe, nell'Asia-Pacifico e in Giappone. L'azienda ha anche annunciato i risultati finanziari del nuovo trimestre, che premiano la strategia adottata finora.

Addio alla fascia più bassa dei partner VMware, al di fuori dell'Europa

Il programma per i partner di Broadcom era finora strutturato in quattro fasce: Registered, Select, Premier e Pinnacle. Tali fasce dividevano i partner per competenze, numero di clienti e accesso a materiali e supporto privilegiati. La fascia più bassa, Registered, è quella che Broadcom ha deciso di eliminare, perché secondo l'azienda "la stragrande maggioranza dell'impatto sui clienti e del giro d'affari arriva dai partner che operano nelle tre fasce più alte."

L'intento di Broadcom è esplicito e lo è da tempo, ma l'azienda lo mette nero su bianco nell'annuncio del taglio in cui parla di un "un ecosistema dei partner più forte e più capace, costruito per supportare la modernizzazione del'IT, per accelerare le iniziative legate all'IA e rafforzare la cyber-resilienza, il tutto grazie a VMware Cloud Foundation." Abbiamo aggiunto noi l'enfasi nella citazione per sottolineare come l'azienda insista su quello che è ormai il suo mantra, ovvero puntare tutto su VCF, l'offerta di punta dell'azienda (a livello sia di funzionalità, sia di prezzo) che consente di creare dei cloud privati.

Va da sé che i partner più piccoli, che di conseguenza seguono clienti più piccoli e che non hanno la possibilità o l'interesse ad acquistare licenze per VCF, non possono aiutare Broadcom a perseguire il suo scopo. Non sorprende, dunque, che l'azienda abbia deciso di tagliarli fuori e porre termine al programma Registered.

Questa non è, però, l'unica novità: anche i partner che resteranno nelle rimanenti tre fasce dovranno dimostrare di potersi guadagnare il privilegio, perché Broadcom "eliminerà i partner che non rispettano più i requisiti minimi del programma o non hanno dimostrato un impegno costante", ovvero non hanno "chiuso affari regolarmente", partecipato in attività promozionali congiunte od ottenuto (o rinnovato) le necessarie certificazioni.

Questa mossa va a sommarsi all'imposizione del minimo di 72 core per licenza ordinabili dai partner. Tale misura era stata annullata in Europa, ma è rimasta in vigore nel resto del mondo dove valgono i nuovi interventi.

Il motivo per cui questi cambiamenti sono importanti, anche se non toccano direttamente l'Europa, è duplice: da un lato c'è la direzione strategica di Broadcom, che potrebbe poi avere ripercussioni ulteriori anche sul mercato europeo; dall'altro lato ci sono le conseguenze di lungo termine di questa direzione strategica, che si sentiranno poi anche in Europa in maniera diretta o indiretta.

I profitti continuano ad aumentare, nonostante tutto

In ultima analisi, le scelte di Broadcom sono tutte orientate verso l'aumento dei profitti ed è questo il metro di giudizio da impiegare: al di là di quanto opinabili possano essere alcune scelte, qual è il loro successo a livello economico? La risposta è che VMware ha appena registrato un trimestre da record, con la divisione di cui fa parte (e che include anche Symantec e Computer Associates) che è cresciuta del 25%. Una crescita che verosimilmente è tutta da imputare a VMware, visto che Symantec e CA non hanno registrato alcuna crescita significativa negli ultimi anni.

Ma non è tutto qui: sono aumentati anche i margini operativi che arrivano al 76%, contro il 60% di un anno fa. Come riporta The Register, il CFO di Broadcom Kirsten Spears ha affermato che i risultati "riflettono la nostra integrazione disciplinata di VMware".

Il CEO Hock Tan ha affermato che l'87% dei 10.000 clienti più grandi è passata a VMware Cloud Foundation. Broadcom ha recentemente imposto ai suoi partner di spingere per tale soluzione (come abbiamo visto nella sezione precedente) e ha scoraggiato la vendita delle fasce più basse, dunque questo risultato non è poi così sorprendente: quando si dice "o mangi la minestra, o salti dalla finestra" è abbastanza scontato che la maggior parte scelga la minestra.

Dall'altro lato, Tan ha affermato che Broadcom è "oltre la metà" di un ciclo di rinnovo delle licenze che durerà altri 18 mesi. Ciò significa due cose: da un lato, è lecito attendersi che aumentino le licenze di VCF vendute, almeno nel breve periodo; dall'altro, che al termine del ciclo ci sia un'ulteriore riduzione dei clienti proprio per via del rinnovo delle licenze, il cui prezzo è aumentato anche di 10 volte. Una tendenza che si è evidenziata da subito dopo l'acquisizione di VMware da parte di Broadcom è infatti la migrazione di molte realtà verso altre piattaforme ed è plausibile che molte aziende seguano tale strada allo scadere dei nuovi contratti siglati di recente.

Tirando le somme, il successo attuale delle politiche di Broadcom potrebbe non durare per sempre. L'aumento vertiginoso dei prezzi, il taglio dei partner e l'ostilità verso i clienti più piccoli potrebbero portare l'azienda verso una riduzione sostanziale nel numero dei clienti: non è detto, quindi, che VMware continui a essere la macchina stampasoldi che è ora, almeno guardando al lungo termine.

4 Commenti
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jepessen09 Giugno 2025, 17:51 #1
vabbe', Proxmox e' di là che aspetta...
coschizza09 Giugno 2025, 18:20 #2
Originariamente inviato da: jepessen
vabbe', Proxmox e' di là che aspetta...


2 prodotti nemmeno minimamente confrontabili come dire o una ferrari o una panda, non credo che se uno vuole la prima opta per la seconda, Proxmox per quello che mi riguarda è solo moda paseggera non sostituisce la mia virtualizzazione vmware se non poco e male
A una persona che oggi va bene Proxmox semplicemente prima usava vmware e non ne aveva realmente bisogno
Piedone111309 Giugno 2025, 21:34 #3
Originariamente inviato da: coschizza
2 prodotti nemmeno minimamente confrontabili come dire o una ferrari o una panda, non credo che se uno vuole la prima opta per la seconda, Proxmox per quello che mi riguarda è solo moda paseggera non sostituisce la mia virtualizzazione vmware se non poco e male
A una persona che oggi va bene Proxmox semplicemente prima usava vmware e non ne aveva realmente bisogno


Potrebbe essere come dici, ma VMware è diventato tale anche grazie a quegli utenti che non ne avevano bisogno.
Ma attenzione se tanti piccoli iniziano a girare su proxmox in futuro potrebbe avere risorse e feedback da impensierire seriamente VMware.
jepessen09 Giugno 2025, 21:57 #4
Originariamente inviato da: coschizza
2 prodotti nemmeno minimamente confrontabili come dire o una ferrari o una panda, non credo che se uno vuole la prima opta per la seconda, Proxmox per quello che mi riguarda è solo moda paseggera non sostituisce la mia virtualizzazione vmware se non poco e male
A una persona che oggi va bene Proxmox semplicemente prima usava vmware e non ne aveva realmente bisogno


Come dice lo stesso articolo, a farne le spese sono le piccole/medie imprese, che utilizzano principalmente ESXi per far girare qualche decina di macchine virtuali. Fra le quali c'entra la mia azienda, che infatti gli ululati per l'aumento dei costi di licenza sono arrivati fino al mio ufficio e mi hanno detto di trovare una soluzione. Proxmox non mi pare una moda passeggera, riesce a gestire egregiamente tutte le macchine virtuali che gestisce il nostro server ESXi. L'unica cosa che non riesce a gestire bene sono le schede grafiche montate sull'host. Noi ne avevamo una per un software 3d che girava su una macchina virtuale windows, e questa oggettivamente da qualche problema, ma sono riuscito a spostare tutto in un server dedicato. Per quanto riguarda la gestione delle macchine virtuali, snapshot, backup, replicazione a me sembra che ci sia tutto l'occorrente, e gestisce egregiamente (a parte il problema sul 3d) sia le macchine virtuali windows che quelle Linux.

Originariamente inviato da: Piedone1113
Potrebbe essere come dici, ma VMware è diventato tale anche grazie a quegli utenti che non ne avevano bisogno.
Ma attenzione se tanti piccoli iniziano a girare su proxmox in futuro potrebbe avere risorse e feedback da impensierire seriamente VMware.


VMware si e' fatto una solida base utenti col tempo, e reputo VMware Workstation pro ancora il miglior software disponibile per la virtualizzazione in ambiente desktop. Ma in molti casi e per molte aziende Proxmox va benissimo, ma e' una regola che vale in generale. Molte aziende che si occupano di CNC potrebbero tranquillamente campare con FreeCAD invece che con cad proprietari, data la relativa semplicita' dei pezzi da realizzare, e molte aziende a cui ho fatto consulenza potrebbero tranquillamente campare con Octave o Python invece di matlab, ma devono fare i conti con il background delle persone che dai tempi universitari e' cresciuto con specifici software. ESXi e' un esempio di cio': molte aziende potrebbero campare con soluzioni alternative, ma e' difficile trovare gente con l'esperienza necessaria. Ma evidentemente l'enorme lievitazione dei costi ha reso comunque piu' economico formare e/o trovare gente esperta in alternative piuttosto che aggiornare le licenze.

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