Le licenze di Microsoft per il cloud renderebbero scontenti anche i clienti, non solo i concorrenti
di Riccardo Robecchi pubblicata il 13 Aprile 2022, alle 16:31 nel canale MarketMicrosoft impone termini di licenza che restringerebbero la concorrenza e sfavorirebbero servizi alternativi ad Azure. Una situazione in cui non sarebbero scontenti solo i concorrenti, ma anche i clienti
Non sarebbero solo i concorrenti diretti a subire delle penalizzazioni, ma anche i clienti. Questo è quanto emerge da un'indagine condotta da Bloomberg riguardo le pratiche di licenza di Microsoft per l'uso dei suoi prodotti software nel cloud. Il risultato è che a essere scontenti non sarebbero solo i concorrenti di Azure, ma anche i clienti che stanno cercando di passare (o hanno già fatto il passaggio) al cloud usando i servizi dei concorrenti, con costi spesso significativamente superiori.
Microsoft, le licenze per il cloud e lo scontento generale
OVHcloud e altre aziende hanno annunciato a marzo un ricorso contro Microsoft presso l'antitrust europeo per via delle presunte clausole anticoncorrenziali che sarebbero state introdotte dall'azienda nel 2019. Tali clausole fanno sì che alcuni prodotti, come Windows e Office, non possano essere usati su piattaforme cloud concorrenti ad Azure (come la stessa OVHcloud, AWS o Google Cloud) o che il costo per poterli utilizzare sia molto più elevato rispetto al cloud di Microsoft. Ad esempio, Microsoft impone che le licenze (regolarmente acquistate) per alcuni software "non possono utilizzate con servizi di hosting dedicato offerti dai seguenti fornitori di servizi di cloud pubblico: Microsoft, Alibaba, Amazon (incluso VMware Cloud on AWS) e Google". Viene escluso, dunque, anche il cloud di Microsoft.
Quest'impossibilità di trasferire le licenze su Azure, però, viene controbilanciata da sconti importanti che Microsoft offrirebbe per adottare i suoi servizi cloud, così da renderli di fatto più convenienti (a volte significativamente) rispetto alla concorrenza. Con Azure Hybrid Benefit, Microsoft afferma che è possibile ottenere "risparmi del 50%" rispetto a soluzioni alternative. Microsoft afferma che i concorrenti potrebbero rispondere con proprie offerte simili, ma OVHcloud, ad esempio, lamenta che comunque i costi siano superiori e che i termini di licenza siano "onerosi e ingiusti", perché darebbero a Microsoft il diritto di accedere anche a informazioni riservate degli utenti.
Stando a quanto scrive Bloomberg, non sarebbero soltanto i concorrenti diretti di Microsoft a lamentarsi della situazione, ma anche gli stessi clienti, che si trovano a fare i conti con prezzi più elevati o con l'impossibilità di eseguire migrazioni verso piattaforme cloud concorrenti di Azure. Uno dei problemi più grandi sarebbe Office, che nelle nuove versioni richiederebbe l'acquisto di nuove licenze per l'esecuzione in ambienti cloud diversi da Azure.
Le scelte di Microsoft, dunque, restringerebbero la concorrenza e impedirebbero alle aziende di effettuare scelte libere sui fornitori di servizi cloud, in particolare nei casi in cui si vogliano implementare ambienti multi-cloud.
Il problema sarebbe lo stesso cui abbiamo già assistito negli anni '90 con l'abbinamento di Internet Explorer a Windows: il tentativo di dominare in un nuovo mercato, in questo caso il cloud, sfruttando il dominio in un altro, quello dei sistemi operativi e delle suite di produttività.
L'antitrust europeo sta indagando sulla vicenda, mentre Microsoft ha promesso cambiamenti per bocca del presidente Brad Smith: "ci sono decisamente delle preoccupazioni valide, è importante per noi capirne di più e apportare dei cambiamenti." Non è noto quando tali cambiamenti verranno introdotti e quali saranno.
16 Commenti
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già il fatto che usi la dicitora M$ indica il vostro livello di intelletto
Gia' il fatto che la critica verge sulla forma e non sulla sostanza e indice del vostro livello di intolleranza.
se la forma non ti interessa è un indice del poco interesse che avete nel rispetto degli altri
Ma che ti ha fatto a te personalmente questo utente per attaccarlo sul piano personale? Credo che inoltre sia contro il regolamento, segnalo! Sono stufo di leggere di continuo queste forme di bullismo.
Ma tutto il resto bah... non c'è un lock-in che sia uno.
Teams per dire, lo puoi usare dietro un LDAP su RedHat federato con un Keycloak che fa da broker ad una directory AWS, salva file su GoogleCloud, carica video su una canale Youtube privato aziendale, gestisce ticketing un ZendDesk, si integra con Confluence e GibLab, e magari fa pure reportistica su ElasticSearch e Kibana, tanto per voler incasinare le cose.
C'è un'interoprabilità eccellente in ambiente Microsoft, da tanti anni ormai.
Ma di che si lamenta esattamente la gente?
Di quanto costa il cloud Microsoft?
Si lamentano del fatto che MS propone i propri servizi di default?
Diamine, non è mettono le mani in tasca a nessuno, e non bloccano nessuno a stare con loro.
Azure & co. è un cloud di quelli costosi, al pari di AWS, non è mai stato un segreto. Ma faranno anche i prezzi che vogliono?
Hanno le loro magagne per carità, a me non piace questa convergenza tra prodotti business e prodotti consumer, e di questo ok, si può pure dire che MS se ne approfitta un po'. Si può dire che usa Windows pure come una vetrina quasi indebita, si pùo dire eccome.
Ma giusto quello, nella sostanza, i servizi Azure uno deve andarseli a cercare, pagarseli e non hanno lock-in. Il resto son discorsi.
Dove lavoro siamo partner MS, ma col piffero che rimpiazziamo Jira. Il prodotto MS per noi non è all'altezza, e ne stiamo tranquillamente alla larga.
Né Atlassian né Microsoft bloccano nessuno, si può sempre migrare da e per, semplicemente Altassian fa un prodotto che per noi è migliore su questo specifico frangente. E magari non lo fa su altri.
A POSTO.
Non si tratta di livello intellettuale, su questo ti sbagli.
L'uso di "M$", e di abbreviazioni analoghe in altri casi, evidenzia un atteggiamento pregiudiziale. Per cui, quando lo vedo, smetto di leggere: senza un minimo di obiettività non si può dare affidamento a discorsi che vorrebbero essere tecnici.
Di fatto serve solo a essere riconoscibili dai propri amici, creando dei circoli chiusi di persone che si appoggiano l'un l'altra.
Come ho detto, sono circoli chiusi che non ascoltano le opinioni in contrasto.
Per un po' ho segnalato questi casi: a mio parere storpiare i nomi è un atteggiamento scorretto che si presta al bullismo (infatti è un comportamento tipico di chi è prepotente verso gli altri). Ma a quanto sembra la moderazione non condivide il mio punto di vista, per cui ho rinunciato.
Personalmente proporrei ai moderatori di sospendere tutti quelli che usano questi mezzucci.
Piuttosto MS deve stare attenta a non tirare troppo la corda sui prezzi perchè su alcuni servizi Azure quando arriva il conto ai clienti prendono paura e scappano
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E purtroppo hanno ragione, Office 365 come integrazione e costo è migliore, Forse per la WiKi ci sono soluzioni migliori ma bisogna vedere se il gioco vale la candela
Per i servizi Cloud, Azure come detto è cara ma anche Amazon oltretutto per quanto riguarda Azure non ci sono server in Italia il che mi da un po fastidio.
Io uso Aruba Cloud mi trovo tutto sommato bene
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