Obbligo di fattura elettronica anche per i forfettari? Mentre il governo ne discute, meglio farsi trovare preparati
di Alberto Falchi pubblicata il 30 Settembre 2019, alle 17:21 nel canale MarketL'obbligo di emettere fatture elettroniche riguarda tutti i professionisti e le aziende, fatta esclusione per chi aderisce al regime forfettario. Dal 2020 le regole potrebbero cambiare ed essere estese a tutti
A gennaio 2019, accompagnato dalle inevitabili polemiche, ha esordito il nuovo sistema di fatturazione elettronica, che ha obbligato professionisti e aziende a emettere fatture solamente in forma digitale, tracciabili e verificabili.
Coi recenti cambiamenti avvenuti al Governo, non è da escludere che le regole possano cambiare a breve, estendendo l'obbligo anche ai regimi fiscali che attualmente ne sono esentati, come i forfettari, i regimi agevolati (con tassazione fissa al 15%) per chi non fattura più di 65.000 euro all'anno. Non ci sono ancora certezze ma considerata la determinazione con cui il Governo vuole affrontare l'evasione fiscale, c'è un'elevata probabilità che l'obbligo sia esteso anche al forfettario, regimi fiscale agevolato per chi fattura non oltre i 65.000 euro all'anno.
Fattura elettronica: cosa potrebbe cambiare per i forfettari?
A dispetto delle catastrofiche previsioni delle cassandre, l'introduzione dell'obbligo di fatturazione elettronica non ha bloccato il paese, nemmeno per qualche ora. Fatta esclusione per alcuni piccoli problemi iniziali, il sistema ha subito iniziato a funzionare senza grossi intoppi. Per le aziende più grosse il passaggio è stato piuttosto semplice: queste realtà già da tempo si appoggiano a sistemi di fatturazione evoluti e spesso cuciti attorno alle esigenze della ditta e fondamentalmente è bastato aggiornare i software usati, senza dover ritoccare le procedure e i flussi di lavoro.
I liberi professionisti e le imprese di piccole dimensioni che si sono sempre appoggiate a Word o Excel per la fatturazione hanno invece dovuto appoggiarsi a nuovi software e cambiare leggermente le loro procedure. Esattamente quello che accadrebbe ai forfettari se l'obbligo venisse esteso ance a loro.
Non si tratta di una notizia negativa, però. Dover cambiare le proprie abitudini è sempre una seccatura, questo è innegabile, ma le nuove normative potrebbero essere prese come un'occasione per rendere la propria attività più "digitale", per affrontare il primo passo verso una trasformazione digitale del business e rendere più efficienti i processi.
E i costi? Trascurabili, dal momento che sul mercato non mancano soluzioni gratuite per adempiere alle nuove normative. Non sempre sono le più raffinate forse, ma risultano efficienti e piuttosto semplici da usare.
Cosa cambierebbe per i regimi forfettari se venisse esteso l'obbligo di fatturazione elettronica?
Chi oggi è abituato a inviare fatture in PDF dovrebbe cambiare approccio e, al posto della suite Office, usare un software specifico per l'emissione di fatture. Questo software si occupa di generare un file XML conforme ai requisiti di legge e di comunicare i dati all'Agenzia delle Entrate, passando per SdI, il Sistema di Interscambio. Ogni fattura emessa dovrà necessariamente passare da SdI per essere considerata valida. Il Sistema di Interscambio si occuperà anche di inviarla al destinatario, tramite la sua PEC o il Codice Univoco. Teoricamente questo è sufficiente per considerare la fattura inviata ma, per praticità, è sempre meglio avvisare il destinatario dell'emissione tramite la classica e-mail.
Un aspetto importante da tenere a mente è che queste modalità di trasmissione non sono un'alternativa alla conservazione delle fatture. Chi le emette è tenuto a conservarle come prova per 10 anni, soprattutto a conservarle in maniera conforme alla legge. Una questione che in ogni caso viene gestita automaticamente dalla maggior parte dei software di fatturazione elettronica.
In definitiva, dal prossimo anno anche i regimi forfettari potrebbero essere obbligati a:
- Emettere e ricevere fatture in formato XML
- Veicolarle tramite SdI
- Provvedere alla conservazione sostitutiva delle fatture
Tutte azioni che possono essere semplificate tramite programmi specifici.
I software gratuiti per emettere fatture elettroniche
Il programma più noto fra quelli gratuiti è il software dell’Agenzia delle Entrate, seguito dal Software gratuito Infocamere. Questi strumenti sono messi a disposizione direttamente dallo Stato e pur dotati di funzioni essenziali, includono tutto quello che serve per emettere, conservare e registrare fatture elettroniche.
Una valida alternativa, sempre senza dover sborsare un euro, è CloudFinance, software in cloud che offre una serie di funzioni aggiuntive come la condivisione dei dati col commercialista, la creazione di preventivi e l'importazione ed esportazione dei dati verso altri software gestionali.
Chi non ama le logiche del cloud può puntare a SDiPEC che svolge egregiamente il suo compito, pur essendo privo di alcune funzioni avanzate che potrebbero tornare utili nell'ottica di trasformazione digitale del proprio business.
26 Commenti
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Facile per chi fa 20 fatture all'anno, facile per chi usa programmi o ERP generalisti in service.Per tutti coloro invece che si sono informatizzati negli anni con soluzioni custom, è stato un delirio, una corsa contro il tempo ed una spesa tutt'altro che indifferente.
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Ma è un caso eh!!
Ma è un caso eh!!
È un caso si.
Non penserai mica che la fattura elettronica è pari ad una legge?
Non rispettano nemmeno le sentenze di un Giudice, figurati se hanno "paura" a non pagare la tua fattura.
Io ho emesso 2 fatture elettroniche a marzo allo stesso cliente e ad oggi ancora nn ho visto nessun pagamento, e ovviamente i caxxi sono solo i miei, come era anche prima con la normale fatturazione
Per tutti coloro invece che si sono informatizzati negli anni con soluzioni custom, è stato un delirio, una corsa contro il tempo ed una spesa tutt'altro che indifferente.
Indubbiamente è stato un costo per tutti, chi più chi meno. Ma IMHO è stato un progresso notevole. E invece di lodare un'iniziativa al passo coi tempi (non dico all'avanguardia, eh...) state qui a criticare.
Giusto per inquadrare le cose.
Prima: cessionario immette i dati in un software di fatturazione, stampa la fattura (in due copie), la invia per email e in cartaceo al cliente. Il cliente la riceve, copia i dati dal cartaceo (o dal PDF, se è furbo) nel suo software. Nel frattempo il commercialista riceve la sua copia, inserisce i dati nel suo software, chiama il cessionario o l'acquirente perché qualche dato non torna. E questo se va tutto bene.
Dopo: il cessionario immette i dati nel suo software, con 2 clic invia il file all'acquirente che con 2 clic lo carica nel suo software. Il commercialista carica lo stesso file con due clic. Zero stampe, errori ridotti all'osso, trasmissione immediata e verificabile.
Ma si, era meglio prima...
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poveri noi
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