64 processori Xeon in 10 unità rack: nuovo record di SeaMicro
di Paolo Corsini pubblicata il 02 Febbraio 2012, alle 09:31 nel canale Private Cloud
Nuova evoluzione per il server rack ad alta densità di SeaMicro: al posto dei processori Intel Atom troviamo ora una particolare versione di processore Xeon. 64 sistemi indipendenti integrati in uno chassis rack da 10 unità d'ingombro
Circa un anno fa, con questa notizia, abbiamo segnalato la disponibilità del sistema SeaMicro SM 10000, un server rack in chassis da 10 unità d'ingombro al cui interno sono integrati sino ad un massimo di 512 processori Intel Atom con architettura single core oppure dual core a seconda delle versioni.
Alla base di un design di questo tipo la ricerca della massima densità di elaborazione possibile, a fronte di un consumo che deve essere il più possibile contenuto. La scelta di processori Intel della famiglia Atom ha rappresentato per SeaMicro un passaggio di fatto obbligato, permettendo di fornire un elevato numero di core bilanciando costi ridotti e consumi contenuti.
L'azienda americana ha annunciato una nuova soluzione, indicata con il nome di SM 10000-XE, evoluzione del progetto precedente con nuovi livelli di riferimento per il rapporto tra potenza di calcolo, dimensioni complessive e consumo. Al posto dei processori Atom sono ora utilizzate CPU Intel della famiglia Xeon: si tratta del modello E3-1260L, soluzione a 2,4 GHz di clock appositamente sviluppata per questo tipo di installazione che vanta un TDP massimo di 30 Watt grazie ad una ottimizzazione dei componenti interni rispetto alla versione a basso consumo standard. Per ogni scheda sono presenti 4 socket per moduli memoria DDR3 Sodimm: la capacità massima per ciascun processore è quindi pari a 32 Gbytes totali, valore che porta a 2 Terabytes il quantitativo complessivo di memoria che può essere installata in un sistema con 64 processori Xeon.
Nel sistema SM 10000-XE sono integrati in totale 64 di questi processori, ciascuno montato su una scheda dedicata collegata ad una circuiteria di hub attraverso bus PCI Express, basata su logica DCAT (Dynamic Compute Allocation Technology) sviluppata internamente da SeaMicro. La risultante è quella di un sistema che, a fronte di un consumo medio di 3,5 kW, mette a disposizione una potenza di calcolo molto elevata in uno chassis da sole 10 unità di ingombro.
Rimane possibile installare sia schede con processori Intel Atom sia quella con CPU Xeon all'interno di uno stesso sistema, essendo la connessione condivisa tra le due tipologie di soluzioni; dal punto di vista prestazionale è preferibile la seconda, soprattutto per via della maggiore espandibilità dal versante memoria per ogni singolo server installato.
13 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoNon so, come soluzione non mi convince molto.
se devi fare un "serverino" per virtualizzazione con vmware quella è una soluzione "economica" e che consuma poco.
512 cpu dualcore = 3,2ghz * 512 = 1638,4 ghz
Non so, come soluzione non mi convince molto.
sicuramente non è molto, ma se li pensi stesi in 2000-3000mq capisci che c'è un risparmio di spazio
L'architettura ATOM presenta una serie di svantaggi:
- Esecuzione in-order (anche se la pipeline è relativamente corta, c'è sicuramente un bel calo di prestazioni)
- Unità FP poco performanti (31 cicli per una divisione float contro i 17 delle architetture Core)
Quindi se si usano tanti di questi processori in scenari dove bisogna processare tanti dati in streaming (principalmente integer o somme/moltiplicazioni float, magari SIMD), l'idea non è poi così malvagia, si ha una buona efficienza energetica e anche un costo non esorbitante..
se devi fare un "serverino" per virtualizzazione con vmware quella è una soluzione "economica" e che consuma poco.
512 cpu dualcore = 3,2ghz * 512 = 1638,4 ghz
Magari funzionasse così.. peccato che è totalmente sbagliata la considerazione
Sono abituato a sale server da una decina di rack per uso HPC, molto probabilmente in una webfarm da 2000m^2 può avere un suo perché
avranno voluto risparmiare in raffreddamento e consumi
invece vmware esx ragiona in quel modo...
visto che i server sono virtuali lui vede una potenza elaborativa virtuale che è la somma delle freq dei singoli core.
poi non so come il sistema lo gestisca, ma nell'interfaccia utente è cosi'
se devi fare un "serverino" per virtualizzazione con vmware quella è una soluzione "economica" e che consuma poco.
512 cpu dualcore = 3,2ghz * 512 = 1638,4 ghz
fare virtualizzazione su un hardware di quel tipo è quasi impossibile, un batterie di 512 cpu arm possono essere ottime per sistemi di web sul cloud ma la virtualizzazione è assolutamente sclusia sia perche le cpu non la supportano via hardware sia perche dovresti montare 4 core su ogni server per avere prestazioni simili o persino inferiori di un core standard di una cpu xeon o opteron.
Devi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".