Microsoft Windows Virtual Desktop diventa Azure Virtual Desktop e si arricchisce di nuove funzionalità

Microsoft Windows Virtual Desktop diventa Azure Virtual Desktop e si arricchisce di nuove funzionalità

Microsoft ha presentato un cambio di nome per Windows Virtual Desktop, che ora si chiama Azure Virtual Desktop, assieme ad alcune novità per semplificare la gestione delle macchine virtuali in cloud

di pubblicata il , alle 15:01 nel canale Public Cloud
MicrosoftAzure
 

Microsoft ha annunciato un cambiamento nel nome e nella sostanza per Windows Virtual Desktop, il suo servizio di desktop virtuali fondato su Azure. Chiamato ora Azure Virtual Desktop, il servizio inroduce la possibilità di pagare mensilmente per ciascun utente così da soddisfare le esigenze di un maggior numero di aziende e sviluppatori. Microsoft ha altresì introdotto nuove funzionalità in Azure Active Directory e Microosft Endpoint Manager.

Microsoft Azure Virtual Desktop è ora disponibile come abbonamento mensile

Microsoft aveva lanciato Windows Virtual Desktop nel settembre 2018 come beta, arrivando al lancio della versione finale l'anno successivo. L'azienda sta ora introducendo diverse novità che espandono la gamma di possibili impieghi del servizio. Sarà infatti possibile usare l'infrastruttura di Microsoft per offrire applicazioni come software as a service, nonché garantire l'accesso a persone terze rispetto alla propria organizzazione ai desktop virtuali in cloud, come si può leggere dall'annuncio ufficiale.

Dal 14 luglio al 31 dicembre 2021 tale accesso sarà disponibile gratuitamente, ma a partire dal 1 gennaio 2022 sarà necessario pagare: 5,5$/mese per ciascun utente per accedere esclusivamente ad applicazioni, 10$/mese per ciascun utente per accedere alle applicazioni e al desktop.

Sebbene Microsoft metta a disposizione l'accesso su base mensile, l'aspetto da non trascurare è quello della necessità di pagare comunque per le risorse di Azure sottostanti (CPU, archiviazione, ecc). Il prezzo che Microsoft comunica riguarda esclusivamente la possibilità da parte di utenti esterni all'organizzazione di accedere all'applicazione (o al desktop virtuale). In altre parole, questi prezzi interessano solo le aziende che offrono servizi a terzi, come applicazioni sotto forma di SaaS, e non quelle aziende che fanno uso di desktop virtuali in cloud per la propria attività: in tale caso è la stessa Microsoft a consigliare di "continuare a usare le licenze di Windows esistenti come Microsoft 365 E3 o Windows E3 e superiori per lo streaming di applicazioni ai propri dipendenti".

Tra le altre novità presentate, Azure Active Directory permetterà ora di collegarsi alle macchine virtuali da qualunque dispositivo con credenziali basilari, eliminando la necessità di un controller di dominio. In futuro sarà possibile collegarsi anche tramite single sign on e con credenziali di altre tipologie, come FIDO2 e Azure Files; la funzionalità sarà disponibile a breve in anteprima pubblica. Microsoft EndPoint Manager permetterà poi di gestire macchine virtuali multisessione dotate di Windows 10 Enterprise allo stesso modo delle macchine fisiche. Con QuickStart, funzionalità in arrivo in anteprima, sarà possibile creare un nuovo ambiente Azure Virtual Desktop con pochi click.

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