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Check Point tira le somme sulle minacce che hanno caratterizzato la prima metà del 2019

di pubblicata il , alle 19:21 nel canale Security Check Point tira le somme sulle minacce che hanno caratterizzato la prima metà del 2019

Check Point Software Technologies ha presentato il rapporto Cyber Attack Trends: 2019 Mid-Year Report dove indica le principali minacce informatiche che hanno tolto il sonno ai responsabili IT nei primi 6 mesi dell'anno

 

"Che si tratti di cloud, mobile o email, nessun ambiente si salva dagli attacchi informatici. Attacchi ransomware, attacchi DNS e cryptominer saranno i protagonisti anche nel 2019 e gli esperti di sicurezza sono tenuti ad evolversi per rimanere aggiornati sulle ultime minacce e i metodi di attacco al fine di fornire alle loro organizzazioni il miglior livello di protezione". 

È questo il commento di Maya Horowitz, Director, Threat Intelligence & Research, Products di Check Point sulla situazione evidenziata dal report Cyber Attack Trends: 2019 Mid-Year Report. Una situazione non proprio rosea e che mette in luce come gli attacchi si facciano sempre più sofisticati e complessi da prevenire.

Quali sono le minacce informatiche più preoccupanti del 2019?

Secondo Check Point sono quattro i trend che risaltano in questo 2019, a partire dall'aumento dei malware bancari, quelli che infettano siti di e-commerce o computer per sottrarre le informazioni di pagamenti, con un numero di attacchi cresciuto del 50% rispetto all'anno precedente. 

Cyber Attack Trends_ 2019 Mid-Year Report

In crescita anche gli attacchi alla catena di distribuzione, i supply chain attack, che prendono di mira distributori di software di software, come per esempio Shadowhammer, il malware che ha colpito l'utility Asus Live Update, o l'ancora più pericoloso Operation Sheep, inserito all'interno di un SDK per app mobile e distribuito ignaramente da onesti sviluppatori a più di 100 milioni di persone. 

La diffusione del cloud era inevitabile che gli hacker si concentrassero su queste risorse e puntualmente è accaduto, in più occasioni, ma c'è da dire che i casi più gravi di data leak avvenuti nel 2019 non erano dovuti all'astuzia dei delinquenti quanto alla scarsa competenza degli amministratori di sistema, che hanno lasciato alcuni database esposti a tutti e non cifrati, portando alla compromissione di milioni di account. "La cattiva gestione delle risorse cloud rimane la principale minaccia per l'ecosistema cloud", è specificato nel report. 

Infine, continuano a crescere gli attacchi via email, da tempo il vettore più efficace e diffuso di infezioni informatiche. 

Il report completo di Check Point Software è disponibile a questo indirizzo.

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