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Database SQL o NoSQL? La risposta in un ciclo di webinar di Oracle

di pubblicata il , alle 10:01 nel canale Security Database SQL o NoSQL? La risposta in un ciclo di webinar di Oracle

Tre eventi dedicati a esperti di tecnologia, sviluppatori, decision maker e soprattutto agli studenti, che potranno così avvicinarsi facilmente con lezioni molto pratiche all'infrastruttura DB di Oracle

 

Perché usare un Oracle Database con dati JSON e, quindi, NoSQL? A questa domanda risponderà Oracle stessa in un trittico di seminari online gratuiti dedicati al tema. Tre incontri di un'ora, a cadenza settimanale, a partire dal 24 settembre e destinati a sviluppatori, dirigenti d'azienda e, soprattutto, pensati per le esigenze degli studenti. 

Oracle Database: SQL o NoSQL?

Database relazionale o meno? O, in termini più tecnici, meglio un db NoSQL o uno SQL? Per una realtà moderna è difficile poter scegliere, dato che si trova a gestire dati di vario tipo. La vera scelta alla fine è se adottare differenti database a seconda delle informazioni da trattare oppure puntare su una sola piattaforma come Oracle DB in grado di gestirli tutti, inclusi grafi, spatial data, machine learning e via dicendo.

JSON su Oracle DB

Sempre più sviluppatori si appoggiano per numerose operazioni a database NoSQL come JSON, che riescono a coniugare bene agilità e semplicità di utilizzo. Uno dei preferiti, soprattutto dai più giovani, è MongoDB, che rispetto ad altre soluzioni ha il vantaggio di estremamente semplice da utilizzare, anche per chi è alle prime armi. Questa semplicità iniziale rischia però di portare qualche problematica allargando l'orizzonte: MongoDB non supporta dati SQL, fatto che obbligherebbe la maggior parte delle imprese a dover quindi adottare due differenti tecnologie per gestire i dati, rendendo le procedure di analisi meno immediate ed efficaci. 

Secondo Oracle, insomma, vale la pena sforzarsi un po' di più inizialmente per poi poter contare su un DB più duttile e, soprattutto, unico, in grado di gestire tutte le informazioni acquisite. 

Il primo dei tre incontri organizzati dall'azienda verterà proprio su questo tema e il 24 settembre nell'arco di 60 minuti Luca Bindi e Paolo Bellardone, rispettivamente Principal Technology Architect e Principal Account Cloud Engineer dell'azienda, spiegheranno come l'adozione del database dell'azienda possa aiutare gli sviluppatori a lavorare in maniera più efficace senza doversi "legare" a un particolare tipo di dato sullo specifico progetto.

luca_bindi

Il secondo appuntamento è previsto per il 1° ottobre e in questa sede i due relatori faranno un esempio pratico di un'app scritta col framework Apex destinata al mondo universitario. L'app, che terminato l'incontro sarà resa disponibile ai partecipanti, permetterà di geolocalizzare un utente e indicargli l'ateneo più vicino, con tanto di informazioni sulle singole sedi e sui corsi. 

Lo scopo è quello di insegnare a gestire dati duplicati e integrarli tramite Oracle DB, e anche a inserire ulteriori funzionalità come un registro blockchain o come sfruttare l'approccio a grafi. 

Il ciclo si concluderà il 6 ottobre con l'ultimo webinar, che sarà condotto da Diego Losi, Mast Principal Account Cloud Engineer, e Loïc Lefevre, Principal Product Manager. In questa sede verrà approfondita una funzionalità che verrà resa disponibile a fine settembre che consentirà agli sviluppatori di reindirizzare su Oracle DB un'app per MongoDB, facendo leva solo su API, senza quindi doverla riscrivere. 

Oracle punta molto sugli studenti

Non è la prima volta che Oracle organizza un webinar su JSON, ma l'azienda ha deciso di riprendere il discorso e ampliarlo dopo aver notato un notevole interesse al precedente incontro virtuale. In particolare, l'azienda stessa è rimasta colpita dalla quantità di studenti che hanno partecipato, 90 su 400, un particolare che l'ha spinta a riproporre in maniera più estesa l'argomento, andando proprio a concentrare l'attenzione sugli aspetti più utili per questa tipologia di pubblico.

Un pubblico che, come ci spiega Luca Bindi, non è facile da raggiungere. Gli studenti, infatti, vedono il DB di Oracle come troppo complesso e preferiscono quindi concentrarsi sul MongoDB, più facile da utilizzare soprattutto agli inizi. Se però l’innovazione sui database NoSQL negli ultimi anni è carente, lo stesso non si può dire del DB di Oracle, in costante sviluppo e, soprattutto, non limitato a un solo tipo di dato, ma agnostico, cioè in grado di lavorare con dati di ogni tipologia, anche contemporaneamente.

Oracle non intende raggiungere solo gli studenti con questo ciclo, ma punta anche a chi non sviluppa, come nel caso dei dirigenti d'azienda, ma vuole capire come si sta muovendo il mercato e su quali tecnologie dovrebbe puntare. 

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