GDPR: solo il 23% delle aziende italiane è in regola
di Riccardo Robecchi pubblicata il 01 Aprile 2019, alle 11:21 nel canale SecurityGrant Thornton Consulting fotografa lo stato delle imprese italiane per quanto riguarda gli investimenti in sicurezza e privacy: rispetto al 2018 c'è un incremento del 9%, ma c'è ancora molto da fare e solo il 23% delle aziende è in regola con il GDPR
Il tema della sicurezza è sempre stato importante nel mondo aziendale, ma negli ultimi anni è diventato fondamentale per garantire il buon funzionamento dell'azienda. I recenti cambi normativi e i recenti avvenimenti hanno inoltre reso il tema della privacy altrettanto importante, come testimoniato dall'arrivo della GDPR lo scorso anno. La situazione italiana su questi due fronti è in evoluzione e ha alti e bassi.
Come evidenziato dall'analisi di Grant Thornton Consulting di una ricerca svolta dall'Osservatorio Information Security & Privacy del Politecnico di Milano, appena il 23% delle aziende italiane (circa un quarto) è rispondente ai requisiti imposti dalla GDPR a un anno dalla sua entrata in vigore. Tre quarti degli investimenti in questo senso arrivano dalle grandi imprese. Il 59% delle imprese ha comunque intrapreso iniziative per adeguare i propri sistemi alla nuova regolamentazione, con il restante 18% (quasi un'azienda su cinque) che sembra non aver ancora intrapreso alcuna azione per adeguarsi alla normativa.
L'aspetto positivo evidenziato da Grant Thornton Consulting è il fatto che il 67% prevede di rendere strutturali gli investimenti per la privacy e la sicurezza, ad esempio per avere degli audit periodici, revisionare il registro dei trattamenti e aggiornare procedure e tecnologie legate alla sicurezza dei dati.
Grant Thornton Consulting: aumentano gli investimenti in Italia per privacy e sicurezza
Le aziende italiane danno comunque segnale di credere nella necessità di investire nella sicurezza e nella privacy: rispetto al 2018, gli investimenti sono aumentati del 9%. Ciò segnala il fatto che le aziende italiane diano sempre maggiore importanza a questo ambito, investendo anche nelle figure dedicate a questi ambiti all'interno della gerarchia aziendale.
10 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoLo stato dovrebbe mettere una multa "conveniente" in cambio di una deroga a chi non lo rispetta, in modo che ogni azienda la pagava e non gli vengono a rompere le scatole.
Tanto in fondo lo stato ita[B][COLOR="Red"]GL[/COLOR][/B]iano cerca questo no ? Il pizzo.
Società di marketing
Istituti bancari
Enti pubblici con banche dati di notevoli dimensioni
Chi rilascia identità federata (SPID)
Trattamenti ISTAT
Carte di fidelizzazione
Pertanto, le aziende potranno dormire sonni tranquilli per almeno un altro anno.
Da me in azienda abbiamo "sfruttato" il GDPR per migliorare la sicurezza interna ed esterna.
Società di marketing
Istituti bancari
Enti pubblici con banche dati di notevoli dimensioni
Chi rilascia identità federata (SPID)
Trattamenti ISTAT
Carte di fidelizzazione
Pertanto, le aziende potranno dormire sonni tranquilli per almeno un altro anno.
Da me in azienda abbiamo "sfruttato" il GDPR per migliorare la sicurezza interna ed esterna.
Invece secondo me visto che sono più semplici da gestire e hanno meno mole di lavoro da dover fare, andranno prima dai piccoli.
Make Europe Shit Again
No sul serio, pare lo facciano apposta per distruggere i settori emergenti.
Peccato, troppo.
Lo 0% sarebbe stato un numero giusto, per omaggiare questa ennesima marea di cazzate provenienti dall'UE.
Questo è lo scopo del GPDR e quello della certificazione della qualita. Fare avere la consapevolezza di alcuni argomenti per i quali molte persone ( comprese le apicali) mancono se le pongono. Anche noi informatici ogni tanto ci cadiamo e non facciamo manco backup troppo spesso (e sono stato buono con alcuni.. ..)
Questo è lo scopo del GPDR e quello della certificazione della qualita. Fare avere la consapevolezza di alcuni argomenti per i quali molte persone ( comprese le apicali) mancono se le pongono. Anche noi informatici ogni tanto ci cadiamo e non facciamo manco backup troppo spesso (e sono stato buono con alcuni.. ..)
Ritengo abbiate centrato il punto e, come immaginavo, molti non comprendono l'importanza di questa regolamentazione. I commenti precedenti non possono che far riflettere circa quello che è il pensiero rispetto a questi interventi regolatori: sono un male a prescindere, anche se poi in fin dei conti ci tutelano. Un po' come chi si lamentava delle regolamentazioni sulle emissioni delle fabbriche...
Possiamo dotarci di tutti i migliori sisetmi di sicurezza (firewall (che non basta più, IDS, Sonde, DNS personalizzati, VLAN per separare i pc critici (che noi ad esempio abbiamo) ma il vero problema è l'UOMO. Stamattina un collega stava per aprire l'ennesima mail con crypolocker, ma dopo tutta la formazione, le cazziate, le spiegazioni, sapete cosa ha fatto? Ha chiamato il dipartimento IT ed ha chiesto supporto. Il GDPR, oltre le carte, oltre i server, oltre tutto quello che vogliamo comprare lo dobbiamo utilizzare per spiegare i pericoli di una rete aperta, di condivisioni inutili, da dati distribuiti in maniera casuale ecc.
Ben venga il GDPR se aiuta a lavorare meglio.
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