Il 2019 CISO Benchmark Study di Cisco mostra un crescente impegno delle aziende nella protezione dati
di Alberto Falchi pubblicata il 05 Marzo 2019, alle 09:01 nel canale Security
Il rapporto CISO Benchmark Study 2019 evidenzia un crescente interesse verso la cloud security e i sistemi di intelligenza artificiale per prevenire gli attacchi informatici. Il peggior incubo della maggior parte dei Security Offiicer? Il phishing!
Il 2019 CISO Benchmark Study è uno studio basato su un campione di 3200 di responsabili della sicurezza sparsi per 18 paesi. Definire il campione come composto da responsabili della sicurezza rischia di semplificare troppo la figura del CISO (Chief Information Security Officer), un ruolo chiave il cui compito è definire i rischi informatici e mettere in atto le contromisure necessarie a prevenire attacchi e proteggere dati e infrastruttura aziendale. Una figura ancora poco nota nel nostro paese, che secondo l'Osservatorio Information Security & Privacy del Politecnico di Milano è formalizzata solo nel 46% delle imprese italiane (dati del 2017).
La quinta edizione del CISO Benchmark Study, pubblicata il primo di marzo, farà tirare agli esperti di sicurezza un respiro di sollievo: la "cyber fatigue" - lo stress derivante dall'essere costantemente martellati da avvisi di sicurezza - è calata in maniera netta: lo scorso anno se ne lamentava praticamente la metà degli intervistati, contro "solamente" il 30% di quest'anno. Non certo perché sia calato il numero o la gravità delle minacce, ma grazie all'evoluzione degli strumenti e a maggiori investimenti in prevenzione e formazione del personale, sintomo di una maggior sensibilità sul tema delle realtà coinvolte. È ormai chiaro che i costi per rimediare a un attacco possono essere molto elevati. Nel 60% dei casi i danni in termini di customer retention, brand reputation e interventi tecnici rimangono sotto i 100.000 dollari, e nella metà dei casi non si supera il mezzo milione.
“Oggi più che mai, i CISO hanno assunto un ruolo molto più proattivo nel ridurre la loro esposizione attraverso il consolidamento e la formazione, così come investimenti in tecnologie chiave per la difesa informatica e il contenimento delle violazioni, ma la guerra è tutt'altro che finita", ha commentato Stefano Vaninetti, Security Leader di Cisco Italia.
Un dato che non ci aspettavamo è il crescente scetticismo verso gli strumenti più avanzati, come intelligenza artificiale e machine learning, che per quasi un intervistato su tre non sono sufficientemente maturi.
Non ci ha invece stupito scoprire che la più grande fonte di preoccupazione per i responsabili della sicurezza è sia l'email, in quanto è coinvolto il fattore umano e soprattutto personale non adeguatamente formato.
Il rapporto completo 2019 CISO Benchmark Studi è disponibile a questo indirizzo.
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