Kaspersky: più della metà degli italiani è disposta a cedere dati personali pur di uscire dalla pandemia
di Alberto Falchi pubblicata il 08 Luglio 2021, alle 18:21 nel canale Security
Per il 95% dei cittadini europei la privacy dei dati è fondamentale, ma si può scendere a compromessi e fornire dati sanitari e geolocalizzazione, se questo significa ottenere maggiore libertà di spostamento
Quanto è importante la privacy per le persone? Sulla carta moltissimo, ma pur di poter viaggiare con più libertà gli italiani sarebbero disposti a cedere alcuni dati personali. E non pochi, soprattutto fra gli italiani, anzi: il 79%, secondo un'analisi di Kaspersky condotta su un campione di 8.000 persone che vivono in 9 Paesi europei. In particolare, nel Bel Paese sono i più giovani quelli più inclini a cedere dati personali in cambio di maggiore libertà: l'87% dei Millenials (i nati fra l'81 e il 96), percentuale che scende a 77% per la Generazione X e al 75% per la Generazione Z. Un dato per certi versi prevedibile e comprensibile: i più giovani sono effettivamente quelli che hanno subito maggiormente l'impatto dei lockdown e delle limitazioni agli spostamenti.
In cambio quali libertà gli europei sacrificherebbero la loro privacy?
Secondo l'analisi di Kaspersky, il motivo principale per cui gli italiani cederebbero parte dei loro dati personali (dati sanitari, di geolocalizzazione e di contatto) è la possibilità di viaggiare all'estero. Questa la risposta data dal 36% degli intervistati. Un 24% invece lo farebbe per partecipare a grandi eventi, mentre il 23% per poter tornare liberamente nei ristoranti. Il 22% invece indica che sono i centri commerciali il motivo per cui rinuncerebbe alla riservatezza di queste informazioni.
Siamo in assoluto il paese europeo più propenso a fornire dati sanitari e di geolocalizzazione, seguiti dal Regno Unito e dal Portogallo. Ultima la Francia, col 59% . Ma solo a patto di avere in cambio la libertà. Se infatti sul piatto della bilancia ci si mette non la libertà, ma l'aiutare il proprio Paese a superare la crisi scatenata dal Covid, la privacy viene tenuta in maggiore considerazione. Solo il 54% degli italiani cederebbe dati personali, contro il 58% dei portoghesi, il 49% dei danesi e il 32% dei francesi.
"Dall’inizio della pandemia, i governi di tutta Europa hanno cercato un modo per monitorare la diffusione del virus al fine di dare una spinta all’economia, al settore hospitality e a quello dei viaggi. Nonostante ciò, solo il 47% degli europei condividerebbe con fiducia le proprie informazioni personali con il governo", ha dichiarato Morten Lehn, General Manager Italy di Kaspersky - "Nonostante molti europei siano disposti a rinunciare ai loro dati personali in cambio di maggiore libertà, è importante che i governi nazionali siano più trasparenti sulle politiche di raccolta e archiviazione dei dati per costruire un rapporto di fiducia con i cittadini e superare in sicurezza la pandemia".
7 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoSe siete disposti a dar via i vostri dati per una illusione di libertà che può essere portata via con la prossima scusa non vi meritate una mazza.
Serve educazione civica digitale non il green pass a go-go
"Una nuova ricerca evidenzia che, sebbene i cittadini europei si preoccupino di tenere sotto controllo i propri dati personali, in realtà molti di loro poi non sanno come procedere."Questo è il vero problema:
la privacy e i dati sono già belli che andati e per cose futili
LA LIBERTA' E' SCHIAVITU'
L'IGNORANZA E' FORZA
cap 1 "1984", George Orwell
Se oggi dare la ns identità viene intesa come libertà, beh, il Grande Fratello ha vinto
la privacy e i dati sono già belli che andati e per cose futili
Questo non vuole dire che bisogna gettarli alle ortiche o al primo che ti passa sotto casa....
Se siete disposti a dar via i vostri dati per una illusione di libertà che può essere portata via con la prossima scusa non vi meritate una mazza.
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