La ricetta di Veeam per la sicurezza di chi lavora in modalità agile
di Alberto Falchi pubblicata il 01 Aprile 2020, alle 10:41 nel canale SecurityVeeam ha identificato le quattro aree che tutte le organizzazioni devono tenere d'occhio per assicurare la business continuity anche per gli lavora da remoto, garantendo la sicurezza e la funzionalità di tutti i servizi aziendali
Lo smart working è a tutti gli effetti diventato un fenomeno di massa in Italia. Per necessità, non per scelte aziendali purtroppo, ma indipendentemente dalle motivazioni che hanno portato al cambiamento, bisogna fare i conti con questa nuova modalità di lavoro.
Le politiche di lavoro agile non si possono però attivare semplicemente chiedendo ai dipendenti di usare i loro dispositivi personali o fornendo loro un notebook, ed è fondamentale garantire non solo la possibilità di lavorare da casa, ma di farlo garantendo la sicurezza dei dati e della applicazioni aziendali.
Dare a tutti la possibilità di lavorare in maniera agile pone infatti alcuni rischi della sicurezza, rischi che possono essere mitigati seguendo delle best practice, come quelle suggerite da Veeam.
La visione di Veeam: quattro passi per fare smart working in sicurezza
Veeam ha steso una lista degli aspetti più critici da tenere d'occhio per assicurare che i dipendenti che lavorano da remoto possano svolgere in maniera efficace e sicura il loro lavoro.
- Rendere i dati disponibili
Questo può sembrare scontato: se i dati non sono accessibili, i dipendenti non possono lavorare. La difficoltà sta nel garantire però un accesso sicuro, compito del team IT, che dovrà adottare una strategia di data management adeguata, in particolare quando l'azienda si affida a un'architettura di cloud ibrido. - Rendere sicuri gli uffici virtuali
Lavorando da casa, i dipendenti sono esposti a un numero molto maggiore di rischi informatici. I criminali lo sanno, e cercano di approfittare dell'emergenza per ottenere accesso ai dati aziendali. Il team IT dovrà quindi preoccuparsi di mettere in sicurezza i vari endpoint, sia installando antivirus, sia assicurandosi che venga effettuato un regolare e frequente backup delle informazioni che contengono.
- Effettuare frequentemente il backup dei dati
Sottolineare l'importanza di frequenti backup può sembrare pleonastico, ma in una situazione come quella attuale è necessario rivalutare - e se necessario adattare - le strategie utilizzate. Per fare questo, è necessaria una strategia di business continuity che poggi su un piano di backup e disaster recovery che sia regolarmente testato e implementato. Per esempio, Veeam sottolinea come i CIO debbano poter sapere in anticipo quale possa essere l’impatto derivante dall'accesso alla rete aziendale di un intero reparto attraverso una determinata VPN. - Accogliere l’automazione
Il repentino aumento dei lavoratori che effettuano smart working non può che incrementare il carico di lavoro dei team IT, che si trovano a dover implementare nuove policy e tenere sotto controllo un numero molto maggiore di accessi remoti. Secondo Veeam, l'automazione di procedure di business continuity deve essere al centro dei pensieri di un CIO. Sia che si tratti di implementare attività di backup, o di monitoraggio della rete per l’individuazione di potenziali vulnerabilità o minacce, "l’automazione può diventare la migliore amica dei team IT nell'affrontare le nuove sfide che un utilizzo intenso dello smart working porta con sé".
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