Secondo FireEye gli esperti di cybersecurity non possono più fare a meno dell'automazione

Secondo FireEye gli esperti di cybersecurity non possono più fare a meno dell'automazione

Troppi alert, la maggior parte dei quali sono falsi positivi, portano gli esperti di sicurezza a ignorare gli avvisi, esponendo le aziende a potenziali rischi. Meno della metà delle imprese ha adottato soluzioni di automazione per snellire i processi

di pubblicata il , alle 08:21 nel canale Security
FireEye
 

Un sondaggio sponsorizzato da FireEye, condotto da IDC e basato sulle interviste a 350 responsabili di sicurezza e service provider di sicurezza gestita (MSSP) ha messo in luce il crescente affaticamento dei responsabili della cybersecurity. Un numero sempre maggiore accusa quella che viene definita stanchezza da alert. 

Cosa è la stanchezza da alert e come ovviare al problema

I responsabili della sicurezza informatica aziendale sono quotidianamente sommersi da alert di ogni genere, così tanti da non riuscire a gestirli. Questo genera un fenomeno definito stanchezza da alert, che si traduce in potenziali falle nel perimetro di sicurezza: la quantità esagerata di avvisi di sicurezza rischia infatti di tradursi in alert ignorati, stress e paura di non riuscire a stare dietro alla mole di segnalazioni provenienti dai sistemi.

FireEye_Impact of False Positives

In buona parte dei casi (45%) si tratta di falsi positivi, ma stare dietro a ogni avviso rallenta i processi produttivi e il sovraccarico può portare gli esperti a ignorare alcuni alert. Un fenomeno che si verifica soprattutto fra i MSSP: il 44% di loro sostiene di ignorare gli avvisi quando la coda si allunga troppo. 

FireEye_Stakes are High

Questo però è solo uno dei problemi messi in luce dal rapporto: il fatto di non riuscire a stare dietro alla mole di eventi si traduce nella preoccupazione di non essere in grado di rilevare le minacce, un timore che colpisce 3 intervistati su 4 e che in alcuni casi può avere conseguenza anche al di fuori del lavoro. Il 6% del campione ha infatti dichiaro di aver perso il sonno per il timore di aver trascurato una minaccia reale

FireEye_ALT FOMI

La soluzione? Automatizzare, anche facendo leva sull'intelligenza artificiale. Un approccio ancora poco adottato: solo il 43% degli intervistati dichiara di utilizzare IA e machine learning per automatizzare la gestione degli alert, mentre i SOAR (Security Orchestration Automation and Response) sono adottati dal 46%, i SIEM (Security Information and Event Management) dal 45%. 

Ancora inferiore la percentuale di chi all'IA abbina altri strumenti: solo 2 intervistati su 5 dichiarano di farlo. 

Ma quali sono le attività che andrebbero automatizzate con più urgenza? Per la maggior parte deli intervistati (18%) la priorità è da dare al rilevamento delle minacce, seguita dalla threat intelligence (13%) e infine dall'incident triage, l'identificazione e il contenimento di un incidente. (9%). 

Gli analisti di sicurezza sono sommersi da un numero altissimo di alert falsi positivi, provenienti da differenti soluzioni e sono sempre più preoccupati di non riuscire a individuare una reale minaccia” - spiega Chris Triolo, Vice President of Customer Success di FireEye. “Per risolvere queste problematiche, gli analisti richiedono strumenti di automazione avanzati, come Extended Detection and Response, che possano aiutare a ridurre il timore di non riconoscere una minaccia, rafforzando al contrario il livello di sicurezza informatica del loro SOC”.

0 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - info

Devi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".

La discussione è consultabile anche qui, sul forum.
 
^