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Internet of Underwater Things: Wsense e Federazione del Mare insieme per potenziare la blue economy italiana

di pubblicata il , alle 12:34 nel canale Startup Internet of Underwater Things: Wsense e Federazione del Mare insieme per potenziare la blue economy italiana

Il protocollo FdM-WSense apre la strada alla collaborazione tra il cluster marittimo ed altre realtà aziendali legate al mare al fine di creare una vera e propria rete di aziende del settore. Obiettivo: stringere alleanze, attrarre investimenti, consolidare le imprese in un comparto strategico

 

Non c'è solo lo spazio da esplorare. Anche la blue economy, l'economia legata al mondo subacqueo, è un segmento in rapida crescita: si stima infatti che entro il 2030 il settore raggiungerà un valore di 400 miliardi di euro

Fra le aziende italiane attive in questo particolare ambito c'è WSense, scale-up nata da uno spin off dell’Università La Sapienza. Recentemente, WSense ha siglato un protocollo di collaborazione con Federazione del Mare, ente che rappresenta la componente industriale del cluster marittimo italiano e mira a dare rappresentanza unitaria al mondo marittimo del Paese. Obbiettivo dell'accordo è quello di adottare programmi e iniziative congiunti volti a promuovere la formazione di nuove competenze, creare occupazione e comunicare il valore della Blue Economy. 

WSense porta IA e IoT anche negli abissi

WSense_Wmission vertical

La scale-up WSense, fondata nel 2017, ha completato ad aprile un round pre-serie B da 7,2 milioni di euro, che segue i precedenti round di seed (4 milioni) e di Seria A (11 milioni).

L'azienda è specializzata nell'IoUT, l'Internet of Underwater Things, praticamente un IoT subacqueo, e insieme ai partner, fra cui Fincantieri, offre soluzioni per consentire comunicazioni wireless sottomarine tramite onde acustiche multi-frequenza e tecnologie ottiche senza fili. 

WSense, in pratica, intende creare una sorta di Wi-Fi sotto i mari. Un inutile esercizio di stile? Assolutamente no: l'idea è quella di collegare robot, sensori, attuatori e professionisti delle immersioni così da monitorare i fondali e, soprattutto, le infrastrutture marittime critiche, come per esempio i fondamentali cavi che assicurano le telecomunicazioni.

Il protocollo di accordo che WSense ha firmato con Federazione del Mare apre la strada alla collaborazione tra l'industria marittima e altre realtà aziendali legate al mare al fine di creare una vera e propria rete di aziende del settore, con l’obiettivo di stringere alleanze, attrarre investimenti, consolidare le imprese e promuovere l’imprenditorialità in un comparto strategico per il Paese.

Infografica-wsense

Fra le tecnologie IoUT sviluppate dalla scale-up i WGateway, bridge che connettono le reti terrestri con quelle sottomarine; WPico, un dispositivo miniaturizzato per acquisire dati telemetrici relativi alla fauna marina e ai professionisti delle immersioni; WMesh, protocollo per creare reti wireless sottomarine di tipo mesh; IoUT Platform, una piattaforma per assicurare le comunicazioni subacquee e la connettività di tutti i dispositivi IoUT.

Petrioli WSense e Mattioli FdM_firma protocollo

Contribuire alla creazione di un ecosistema in cui innovazione, sostenibilità e formazione si incontrano è al centro della nostra missione", commenta Chiara Petrioli, CEO di WSense. "Le tecnologie che sviluppiamo possono abilitare nuovi scenari nella Blue Economy, rendendo possibile non solo una gestione più intelligente e sostenibile delle risorse marine, ma anche la nascita di competenze avanzate e nuove figure professionali. L’accordo con la Federazione del Mare rappresenta un’opportunità unica per valorizzare il potenziale del settore marittimo italiano e costruire insieme un futuro più resiliente e competitivo. Questo accordo non è solo un’opportunità per WSense, ma per l’intero ecosistema del mare. L’Italia ha tutte le carte in regola per sviluppare una filiera industriale d’eccellenza nei sistemi di monitoraggio subacqueo, nella sensoristica e nell’integrazione tra dati di superficie e sottomarini. La collaborazione con la Federazione del Mare – che riunisce le principali realtà nazionali della Blue Economy – favorirà l’incontro tra domanda e offerta di tecnologie d’avanguardia, stimolando nuove applicazioni e contribuendo a rendere il nostro Paese un riferimento internazionale nell’innovazione marina”.

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