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Smart Mobility: ecco le startup italiane che vogliono rivoluzionare la mobilità

di pubblicata il , alle 15:01 nel canale Startup Smart Mobility: ecco le startup italiane che vogliono rivoluzionare la mobilità

Robotaxi a guida autonoma, sistemi per la sicurezza dei motociclisti, supercondensatori per batterie elettriche e non solo. Alla scoperta delle novità in ambito smart mobility presentate dalle startup selezionate da Area Science Park e ITA per la Missione Italiana al CES di Las Vegas

 

Eye2Drive, Novac, ToMove, TUC e Viber Alert. Queste le cinque startup che Area Science Park e Italia Trade Agency hanno portato (e supportato lungo il percorso) al CES 2025 nell'ambito dei progetti di smart mobility. Si spazia dai supercondensatori progettati per il settore automotive ai sensori per la guida autonoma, passando per sistemi di sicurezza dedicati ai motociclisti e robotaxi. Scopriamo quali sono i progetti presentati quest'anno.

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I sensori di Eye2Drive per la guida autonoma

eye2drive_logo

Eye2Drive è una startup di Carrara che sviluppa sensori di imaging pensati per il settore automobilistico e, nello specifico, per supportare i sistemi di guida autonoma. L'azienda è fabless, cioè priva di fabbriche proprie: realizza il design e poi si affida a terzi per la produzione dei chip. 

All'Eureka Park del CES Eye2Drive ha mostrato E2D-1080 Bio-Inspired Imaging Sensor, un sensore dalla risoluzione di 1080x1080 a basso consumo. Il suo punto di forza è la capacità di adattarsi a condizioni di luce estreme, così da poter acquisire informazioni in ogni situazione, sia in caso di luce molto forte che lo colpisce, sia di notte o con la nebbia, quando la visibilità è molto ridotta. Un altro vantaggio è che tutte le informazioni visive sono acquisite da un singolo sensore, con il risultato di eliminare artefatti come il ghosting (lo sdoppiamento di immagini) e il flickering.

Secondo la startup, l'adozione di questo sensore nelle auto a guida autonoma permette di fare a meno di sistemi ridondanti come LiDAR o radar, riducendo la complessità e i costi delle vetture.

Novac: supercondensatori modellabili per le auto elettriche

novac logo

Uno dei problemi dell'attuale tecnologia alla base delle batterie per le vetture elettriche è che queste sono ottime per un lento rilascio dell'energia contenuta, ma arrancano quando devoon garantire picchi immediati di energia. Per ovviare a questa soluzione, la startup modenese Novac propone i suoi supercondensatori. La loro peculiarità è che permettono di accumulare e rilasciare molto rapidamente l'energia.

I supercondensatori non sono certo una novità e vengono già adottati nel settore automotive, ma quelli di Novac si distinguono per una serie di caratteristiche. La prima è che sono allo stato solido, fatto che garantisce una maggiore sicurezza rispetto ai modelli standard. Il fatto di essere modellabile sulle superfici della vettura, invece, lascia più liberà ai progettisti, che potranno sfruttare al meglio lo spazio a loro disposizione. Infine, il supercondensatore di Novac è in grado di reggere temperature estreme, fatto che lo rende adatto non solo al settore automotive, ma anche in ambiti come l'aerospaziale. 

Questi supercondensatori, infatti, sono concepiti non solo per la auto elettriche, anche per applicazioni con droni, moto elettriche, imbarcazioni elettriche e, come detto, per l'aerospace.

TUC: un connettore standardizzato per elettricità e dati

TUC LOGO

TUC, startup di Torino, è al lavoro su un un connettore standardizzato per il settore automotive. Resiste all'acqua e alla polvere, e consente di sostituire e aggiungere rapidamente nuovi dispositivi alla vettura, siano essi sedili, interfacce HMI (i display, all'interno della vettura) o altri accessori. 

L'approccio è di tipo plug & play: quando è necessario sostituire un dispositivo, basta semplicemente estrarlo e connettere quello nuovo, senza preoccuparsi di collegare cavi o altro, esattamente come accade con i volanti delle vetture da gara, tipo quelle di Formula 1. 

Viber Alert: basta con le spie visive in moto. Le informazioni arrivano dalle vibrazioni

viber alert logo

La palermitana Viber Alert mira a rendere più sicuri i viaggi in moto. L'idea alla base è semplice: controllare il cruscotto rappresenta una distrazione, soprattutto su due ruote, e spesso gli avvisi visivi possono essere mal interpretati. La soluzione è quella di cambiare approccio e di trasferire queste informazioni non più sottoforma di spie luminose o indicatori, ma tramite vibrazioni trasmesse alla sella della motocicletta.

Segnala quando sono accese le frecce direzionali, eventuali anomalie al motore, ma anche le informazioni acquisite dai sensori di prossimità, segnalando quando ci si trova troppo vicini a chi precede o se chi segue è troppo attaccato. Non solo: tramite vibrazioni vengono trasmesse anche informazioni sul percorso da seguire e sul rispetto dei limiti di velocità. 

Il sistema si basa su quattro motori che vibrano posizionati sulla sella e i pattern di vibrazione potranno essere personalizzati secondo le proprie preferenze. 

Il robotaxi a guida autonoma di ToMove

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La torinese ToMove è al lavoro su un progetto molto particolare: un servizio di mobilità intelligente che può operare sia come robotaxi autonomo sia come veicolo operato da remoto, in grado di svolgere una moltitudine di servizi. 

Il sistema è in via di sperimentazione a Torino, e al posto dell'autista è presente quello che viene definito Safety Driver: un operatore o operatrice che controlla il corretto funzionamento della navetta e interviene in caso di necessità, per esempio per la presenza di un ostacolo sulla strada. In tal caso, la navetta interrompe il funzionamento della modalità autonoma e la figura del safety driver interviene passando alla guida manuale per il tempo necessario al superamento dell’ostacolo. Su ogni navetta è infatti sempre presente una postazione dotata di volante o comandi, che consente di passare alla guida manuale in qualsiasi momento.

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