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AXOL Server e la virtualizzazione in Italia: "con Proxmox aiutiamo le aziende a crescere senza compromessi"

di pubblicata il , alle 11:01 nel canale Innovazione AXOL Server e la virtualizzazione in Italia: "con Proxmox aiutiamo le aziende a crescere senza compromessi"

Abbiamo parlato con Luca Ferrario di AXOL Server per capire come l'azienda si approcci alla piattaforma di Proxmox per la virtualizzazione e come supporti i propri clienti nella sua adozione

 

Se l'open source era una volta visto con sospetto, è oggi invece il punto di partenza per moltissime organizzazioni, siano esse imprese o enti pubblici. Non sorprende dunque vedere il successo di soluzioni open source come quelle offerte da Proxmox, azienda europea che ha recentemente compiuto vent'anni e che è diventata uno dei principali nomi nel mondo della virtualizzazione. Per capire meglio come si stia muovendo il mercato italiano e cosa voglia dire rivolgersi a un partner ufficiale di Proxmox, abbiamo parlato con Luca Ferrario, amministratore delegato di AXOL Server, azienda italiana che mette proprio i prodotti e servizi di Proxmox al centro della propria offerta.

AXOL come partner di Proxmox in Italia

AXOL Server è partner di Proxmox in Italia, ma cosa vuol dire? "Essere partner ufficiale di Proxmox in Italia non è per AXOL Server un’etichetta formale, ma la naturale evoluzione di un percorso iniziato nel 2011", ci dice Ferrario. Ed essere partner "significa avere accesso diretto a competenze certificate e a un ecosistema tecnico maturo, con la possibilità di offrire ai clienti soluzioni di virtualizzazione robuste, su misura e completamente svincolate dalle logiche proprietarie".

AXOL propone Proxmox non solo come sistema operativo, ma come parte fondamentale del proprio approccio, dalla progettazione fino ai test una volta assemblati i server. Il valore aggiunto sta nel "supporto locale, in italiano, rapido, competente e vicino sia geograficamente che operativamente. Così facendo, rendiamo accessibile anche alle PMI italiane – oltre che a grandi realtà enterprise – un’infrastruttura IT scalabile, performante e realmente sotto controllo, ottimizzando i costi ed evitando vincoli tecnici ed economici tipici degli hypervisor proprietari."

Proprio il supporto locale è fondamentale, visti i cambiamenti in atto dal punto di vista geopolitico e i rapidi mutamenti che stanno avvenendo anche nel nostro Paese. Secondo Ferrario, "il mercato italiano sta evolvendo verso una crescente consapevolezza: infrastrutture IT affidabili, scalabili e indipendenti sono oggi un asset strategico."

Ferrario ci dice che non esiste un vero "cliente tipo" per AXOL, perché "la nostra proposta si rivolge trasversalmente a ogni contesto: dalla microimpresa alla multinazionale, dalla pubblica amministrazione alle aziende sanitarie, fino ai system integrator e ai consulenti informatici. Collaboriamo quotidianamente con realtà nei settori della manifattura, sanità, PA, fintech, logistica, energia, education, ricerca, assicurativo, retail e oltre."

In tutti questi casi, Ferrario rimarca come "il nostro valore sta proprio nell’ascolto e nella capacità di costruire soluzioni su misura, capaci di rispondere a esigenze estremamente diversificate, ma accomunate dal desiderio di controllo, affidabilità e semplicità gestionale."

Uno sguardo al futuro

Proxmox ha recentemente festeggiato i primi vent'anni di attività, durante i quali non solo è cambiata radicalmente la piattaforma software dell'azienda, ma lo ha fatto l'intero panorama di mercato. Secondo Ferrario, i prossimi vent'anni si concentreranno sui fronti della continuità operativa, della sovranità sul dato, dell'automazione e dell'indipendenza. "La digitalizzazione delle imprese italiane, spinte dall’Industria 4.0 e da normative come la NIS2, comporta l’adozione di infrastrutture IT resilienti, governabili e allineate ai più alti standard di sicurezza e compliance", rimarca Ferrario.

Il quale afferma anche che la roadmap di Proxmox è perfettamente in linea con questa direzione: in quanto l'arrivo di Proxmox Datacenter Manager consente di gestire infrastrutture dislocate in numerosi luoghi e con una forte componente "edge".

Un grande cambiamento nel mercato

Un punto particolarmente importante è quello dell'acquisizione di VMware, leader di mercato incontrastato fino a pochi anni fa, da parte di Broadcom. Un'acquisizione che ha cambiato tutti gli equilibri, come conferma Ferrario: l'acquisizione "ha scardinato certezze che apparivano immutabili, costringendo molte aziende a realizzare quanto fossero in realtà legate – spesso in modo inconsapevole – a logiche di vendor lock-in. Il passaggio a un modello esclusivamente a sottoscrizione, la dismissione delle licenze perpetue e l’aumento vertiginoso dei costi hanno colto molti di sorpresa."

In Italia, molte realtà hanno guardato oltre VMware e hanno scoperto Proxmox che è libero da vincoli grazie alla sua natura open source ed è in grado di soddisfare le esigenze di aziende di tutte le dimensioni. Un cambiamento in cui "AXOL è stata in prima linea, mostrando come sia possibile migrare verso Proxmox e Ceph senza traumi, con strumenti consolidati e un supporto tecnico affidabile." Per molte aziende italiane, questo cambiamento apparentemente traumatico è stato in realtà trasformato in un'occasione: "quella di rimettere in discussione scelte tecniche stratificate e sposare un nuovo modello, più aperto, efficiente e sostenibile."

Proprio il fatto che Proxmox offre una piattaforma aperta e flessibile ne ha reso possibile l'adozione in aziende di tutte le dimensioni, dalla microimpresa alla grande azienda. Un dato interessante riguarda l'adozione delle soluzioni iperconvergenti, che secondo Ferrario "non è più una prerogativa dell'entreprise: oggi anche realtà medio-piccole cercano infrastrutture scalabili, sicure e resilienti. E lo fanno spesso proprio nel momento in cui devono rivedere la propria infrastruttura legacy, consolidare server fisici o introdurre logiche di business continuity."

Secondo Ferrario, per ottenere il meglio da questa migrazione è fondamentale affidarsi a partner con le giuste competenze per seguire le aziende clienti in una fase così cruciale, e che abbiano "strumenti e processi consolidati, che rendono il passaggio fluido, sicuro e senza disservizi." Il fatto che AXOL Server progetti e testi tutti i componenti in funzione della loro compatibilità con Proxmox e, quindi, della possibilità di ottenere il massimo da essi è un punto cruciale, perché "questo approccio garantisce massima compatibilità, prestazioni ottimizzate e una piattaforma pronta per evolvere nel tempo."

Con tutti questi cambiamenti in atto, "AXOL Server è pronta a guidare i clienti in questa nuova fase: continueremo a promuovere un modello open source realmente trasparente, favorendo la nascita di una filiera IT nazionale ed europea indipendente e autonoma, libera dai vincoli dei colossi extraeuropei." Una scelta che, in tempi incerti, diventerà d'importanza cruciale per differenziarsi e offrire il massimo valore ai propri clienti. "Proxmox rappresenta oggi – e sempre di più nel futuro – la piattaforma ideale per chi vuole crescere senza compromessi e con pieno controllo del proprio destino tecnologico", conclude Ferrario.

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