6G, oltre le prestazioni. Per VMware sarà una rivoluzione sociale

Il 5G sta iniziando ora a diffondersi in maniera capillare ma le aziende di telecomunicazione stanno già guardando alla prossima incarnazione, il 6G, ponendo le basi per il suo sviluppo. Secondo VMware, il 6G non rappresenterà una mera evoluzione tecnologica, offrendo migliori prestazioni in termini di banda e di latenza, ma sarà modellato sulla base delle esigenze umane, in particolare su valori come equità, sostenibilità e fiducia. Una visione che l'azienda definisce Automating Life, che vedrà la fusione di cloud, IA e networking. 

Automating life, il 6G secondo VMware

Cosa dobbiamo aspettarci dal 6G? Velocità di trasferimento dati superiori, naturalmente, sino anche a 1 Terabit al secondo e, come indicato su un white paper della 5G Infrastructure Association, "una connettività wireless completa, quasi istantanea e senza restrizioni; rimodellerà radicalmente il modo in cui le imprese operano". Fondamentalmente, proseguirà il cammino iniziato con il 5G e le applicazioni principali saranno nell'ambito delle smart city, dell'edge computing, dei veicoli a guida autonoma, così come nella comunicazione olografica e satellitare. 

"A differenza del 5G e delle precedenti generazioni di tecnologie wireless volte a guidare le prestazioni della rete verso una maggiore larghezza di banda, una minore latenza e una maggiore affidabilità, il 6G è visto come una piattaforma abilitante per le innovazioni in ambito computing, intelligenza artificiale, connettività, sensori, virtualizzazione e altro ancora", afferma Joe Baguley, Vice President & CTO, EMEA di VMware. "È progettato per soddisfare requisiti più elevati di copertura globale, maggiore efficienza spettrale, minore impronta di carbonio, con un’attenzione alla sostenibilità, all'equità, alla fiducia e alla sicurezza".

Proprio la sostenibilità è uno dei temi chiave e il 6G aiuterà a ridurre ulteriormente le emissioni di carbonio, strada già segnata dal 5G. Come? Spostando sempre più le videoconferenze nel mondo virtuale, tramite tecnologie di realtà virtuale e aumentata, e accelerando l'automazione industriale. Ma, sottolinea Baguley, "bisogna essere consapevoli che i mezzi tradizionali per sviluppare questi nuovi sistemi non saranno (più) idonei. Questo richiederà una struttura non solo “iterativa”, ma che possa evolvere man mano che i dati dei vari componenti vengono creati. Abbiamo bisogno di un campo di gioco auto-perpetuante, auto-migliorativo e connesso a livello globale".

Concretamente, secondo il manager di VMware, il percorso verso il 6G richiede di ripensare l'architettura di Internet e portarla verso il concetto di Open Grid, fatto che richiede uno sforzo di collaborazione fra settori come wireless, cloud e networking, oltre al mondo accademico. VMware è membro della Open Grid Alliance, associazione che ha come obiettivo quello di creare i presupposti per "l'automazione su scala planetaria, senza fermarsi al cloud e all'edge", prosegue Baguley. "VMware sta mettendo a punto una serie di iniziative concrete per supportare la scoperta di questo percorso condiviso verso un mondo migliore e la costruzione di una Grid multi-cloud che connetterà risorse eterogenee da provider wireless, cloud e Internet per abilitare applicazioni "ipercomposte", ovvero applicazioni create dinamicamente con le giuste risorse al posto giusto, nella quantità e nel momento migliori".

La visione Automating Life di VMware prevede non solo di fondere cloud, networking e IA, ma anche di allineare queste tecnologie con i cambiamenti del comportamento umano. Non è l'uomo che si deve adattare alla tecnologia, insomma, ma il contrario. Per questo, secondo Baguley, il 6G "non è solo una rivoluzione digitale, ma una vera e propria rivoluzione della società intera".