Il modem libero diventa la regola: arriva la delibera Agcom

di pubblicata il , alle 10:01 nel canale TLC e Mobile Il modem libero diventa la regola: arriva la delibera Agcom

Con la delibera 348/18/CONS l’Autorità conferma il diritto degli utenti di scegliere liberamente i terminali di accesso ad Internet da postazione fissa, fissando al contempo specifici obblighi sugli operatori, finalizzati a garantire scelte consapevoli e informate da parte dei consumatori finali

 

Si chiude il lungo inter di consultazioni a difesa del diritto degli utenti di scegliere liberamente le apparecchiature per l'accesso ad internet, con la pubblicazione della delibera Agcom prima prevista per il mese di giugno. Gli utenti connessi a internet in Italia possono adesso scegliere liberamente di impiegare il modem/router che preferiscono, il che pone fine a una lunga serie di contrattazioni tra movimenti a difesa del cittadino e operatori come abbiamo riassunto qui.

L'Italia, quindi, si uniforma alla direttiva comunitaria UE n. 2120/15, con cui si ribadiva il diritto alla Net Neutrality per tutti i consumatori europei. "Il Consiglio dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha approvato le misure attuative del regolamento europeo riguardante l’accesso ad una rete Internet aperta, con specifico riferimento alla libertà di scelta delle apparecchiature terminali utilizzate per l’accesso da postazione fissa" si legge nel comunicato stampa a margine della pubblicazione della delibera.

"Con la delibera 348/18/CONS l’Autorità ha dunque confermato il diritto degli utenti di scegliere liberamente i terminali di accesso ad Internet da postazione fissa, fissando al contempo specifici obblighi sugli operatori, finalizzati a garantire scelte consapevoli e informate da parte dei consumatori finali".

Abbiamo fatto il punto sulla questione modem libero e analizzato perché il problema esiste in questo articolo
La delibera proibisce limiti di prezzo, alle prestazioni e alle modalità d'accesso sulla base del terminale scelto. Al contrario, "la decisione dell’Autorità delinea gli elementi essenziali e il dettaglio dei prezzi e delle modalità di vendita dei terminali e dei servizi collegati ricadenti sui fornitori di servizi di accesso alla rete, in base a quanto previsto agli articoli 70 e 71 del Codice delle comunicazioni elettroniche".

Non solo gli operatori di telefonia non potranno imporre il loro modem quando collegano un abbonato a internet, ma dovranno fornire tutti i dati necessari alla connessione in totale trasparenza in modo da consentire agli utenti di configurare e utilizzare senza problemi il terminale che preferiscono.

"Qualora gli operatori offrano il terminale in abbinamento con servizi di connettività ne devono specificare chiaramente le condizioni di fornitura nonché garantire che il consumatore possa scegliere un proprio terminale fornendo tutte le specifiche necessarie al suo funzionamento. In particolare, nel caso vi sia una cessione a titolo oneroso, gli operatori dovranno indicare trasparentemente eventuali costi di installazione, il numero e il valore delle rate di noleggio e le condizioni di riscatto della proprietà del terminale. Qualora invece il terminale sia fornito a titolo gratuito, il consumatore dovrà poter conoscere le condizioni economiche e tecniche aggiuntive collegate a tale fornitura e ogni altra informazione utile a distinguere le condizioni contrattuali relative al servizio di accesso ad Internet rispetto all’uso del terminale e i servizi correlati. Inoltre nel caso di recesso, la mancata restituzione di un’apparecchiatura terminale non utilizzata dall’utente, ancorché ceduta a titolo non oneroso, non dovrà generare oneri aggiuntivi per l’utente".

Dunque, se l'apparecchiatura scelta dall'utente soddisfa i requisiti di base previsti dalle normative europea e nazionale gli operatori non potranno più rifiutare di collegare apparecchiature terminali non di loro gradimento né creare qualsiasi tipo di condizione che metta un utente in posizione di svantaggio rispetto agli altri. In altre parole non si potrà più discriminare in nessun modo chi usa modem non forniti direttamente da loro.

“Con questa misura - ha sottolineato Antonio Nicita, consigliere dell’Agcom e relatore del regolamento – l’Autorità specifica le misure di trasparenza e di interoperabilità necessarie per garantire l’accesso ad un Internet aperta, come definita dal legislatore europeo, coniugando due libertà economiche che vanno salvaguardate: quella della libera scelta dell’utente dell’apparecchiatura terminale e quella commerciale dell’impresa anche attraverso offerte abbinate”. Il pacchetto di misure adottato, ha spiegato Nicita, contribuirà a rafforzare la libera e consapevole scelta dei consumatori italiani e la creazione di un ecosistema competitivo, favorevole all’innovazione tecnologica, sia in termini di servizi di connettività più performanti che di sviluppo di apparecchi terminali più evoluti e rispondenti alle necessità dei cittadini”.

Il provvedimento è frutto di una estesa consultazione pubblica che ha coinvolto tutti i principali operatori che forniscono connettività, le associazioni di categoria in ambito industriale, artigianale, manifatturiero e del commercio al dettaglio, associazioni a carattere civico e consumeristico, e ha visto anche singoli utenti partecipare con i propri contributi.

Rappresenta una grande vittoria per la Free Modem Alliance, supportata dai movimenti a difesa del cittadino ma anche dai rivenditori di dispositivi elettronici. Abbiamo fatto il punto sulla questione modem libero e analizzato perché il problema esiste in questo articolo.

83 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - info
regenesi02 Agosto 2018, 10:10 #1

Ok, peccato che ...

Mamma Telecome aveva già messo le mani avanti togliendo il contributo mensile per il router ed inserendo un fantomatico contributo, sempre mensile, per "eventuali" richieste di assistenza tecnica ... ovviamente contributo al quale non ci si può esentare
...
...
Si si continuate così che andate bene
D4N!3L302 Agosto 2018, 10:18 #2
Finalmente, almeno si possono cassare quei troiai che ti danno le compagnie.

Devo giusto fare un nuovo allaccio a casa, ne approfitterò.
demon7702 Agosto 2018, 10:20 #3
Originariamente inviato da: regenesi
Mamma Telecome aveva già messo le mani avanti togliendo il contributo mensile per il router ed inserendo un fantomatico contributo, sempre mensile, per "eventuali" richieste di assistenza tecnica ... ovviamente contributo al quale non ci si può esentare
...
...
Si si continuate così che andate bene


Sfanculati con gioia tempo fa. E per sempre.
Oltretutto non pagandogli le cento euro di "costi di disattivazione" che hanno tentato di estorcermi.
Domenik7302 Agosto 2018, 10:20 #4
Speriamo si concretizzi realmente, non tanto per il risparmio (perchè non ce ne sarà quanto per poter utilizzare un modem/router decente senza esser costretti a mettere un router in cascata alla ciofeca che ti danno raddoppiando l'ingombro e i consumi
unnilennium02 Agosto 2018, 10:26 #5
la delibera da sola non serve... serivrebbe sapere cosa succede se non ottemperano, sarebbe bello sapere che hanno 30 giorni per adeguarsi, e dopo parte una penale di tot per ogni abbonamento che non rispetta la norma, al momento tutti....
giovanni6902 Agosto 2018, 10:30 #6
Originariamente inviato da: regenesi
Mamma Telecome aveva già messo le mani avanti togliendo il contributo mensile per il router ed inserendo un fantomatico contributo, sempre mensile, per "eventuali" richieste di assistenza tecnica ... ovviamente contributo al quale non ci si può esentare
...
...
Si si continuate così che andate bene


In realtà la differenza è sostanziale perchè aumenta la concorrenza: nel caso di recesso dell'utente ex art.70 c.4 del codice delle comunicazioni elettroniche (variazioni unilaterali di contratto da parte di Tim), in precedenza con il modem in 'vendita abbinata', l'obbligazione a pagare le rate residue (o maxirata) permaneva anche dopo il recesso (con o senza migrazione verso altro gestore).

Adesso con il Tim Expert, essendo un costo per un servizio, tale obbligazione non esiste più nel caso di recesso. E dunque nel caso in cui Tim decida di cambiare il contratto unilateralmente, l'utente se ne va senza alcuna zavorra aggiuntiva perchè quel Tim Expert si configura come 'oneri e costi' che sono esclusi dal pagamento nel caso suddetto.
aspide7802 Agosto 2018, 10:59 #7
Originariamente inviato da: demon77
Sfanculati con gioia tempo fa. E per sempre.
Oltretutto non pagandogli le cento euro di "costi di disattivazione" che hanno tentato di estorcermi.


Come hai fatto a non pagare la penale di 100€......hai staccato il rid in banca e basta?....non arriva nessuna lettera da legali o roba del genere?...pensavo fosse la prassi la letterina dai legali...
Fede02 Agosto 2018, 11:01 #8
sono felice!
Che voi sappiate esiste qualcosa consumer anche per la ftth?
The FoX02 Agosto 2018, 11:03 #9

Ma il TIM "expert"... lo pagano tutti?

Se lo pagano tutti l'inchiappettata è quasi certa.
Le so fanno pagare SOLO a chi non prende il loro modem sarebbe una discriminazione e quindi illegale.
MA, visto che io le mani sul MIO modem a loro non gliele faccio mettere nemmeno se sono loro a pagarmi... imporre un servizio non richiesto non è una clausola vessatoria?
calabar02 Agosto 2018, 11:09 #10
Originariamente inviato da: giovanni69
Adesso con il Tim Expert, essendo un costo per un servizio, tale obbligazione non esiste più nel caso di recesso.

Sembra già un'ottima cosa, perè questo spiraglio si apre solamente in caso di modifica unilaterale del contratto.
Questo significa che nel caso di cali di prezzo generalizzato delle linee l'operatore può mantenere una precedente offerta (senza quindi rimodulare) ma questa rimarrebbe comunque molto sconveniente, e servizi come l'Expert continueranno ad essere un grosso ostacolo al libero cambio di operatore.

Dato che si tratta palesemente di un modo per aggirare la normativa, avrei proibito l'obbligatorietà dei servizi abbinati, quanto meno avrei vietato di doverli continuare a pagare una volta interrotto il rapporto con il gestore (dato che palesemente non verranno utilizzati).

Ad ogni modo cercheranno comunque di rifilarti il modem abbinato a costi fuori mercato, ma la maggior parte degli utenti, non conoscendo la problematica di cui stiamo parlando, lo prenderà.
In caso di nuovo allaccio magari faranno sembrare la soluzione con modem abbinato come molto conveniente perchè magari ti "scontano" i costi di attivazione, di cui si rifaranno ampiamente grazie al modem sovraprezzato.

Io obbligherei i fornitori di servizi a mettere a disposizione un aggiornamento firmware per il modem in dotazione con cui farlo tornare ad essere un apparecchio generico, per lo meno se uno decidesse di cambiare operatore e dovesse continuare a pagare il modem, potrebbe utilizzarlo.

Devi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".

La discussione è consultabile anche qui, sul forum.
^