Reti 4G, non esiste digital divide tra nord e sud Italia
di Andrea Bai pubblicata il 20 Agosto 2019, alle 12:41 nel canale TLC e Mobile
Lo dice Opensignal, che nel secondo trimestre dell'anno ha analizzato l'esperienza d'uso degli utenti italiani in quanto a utilizzo delle reti mobile. Esistono però differenze, seppur contenute, tra le aree densamente popolate e le zone rurali
Opensignal, realtà che si occupa di analizzare lo stato delle reti di connettività mobile misurando l'esperienza reale degli utenti tramite una app proprietaria e con l'aiuto di partner terzi, ha pubblicato uno studio dello stato della connettività mobile italiana incentrata in particolare sulle reti 4G, scoprendo che nella Penisola esiste una sostanziale omogeneità della disponibilità di reti 4G, con solo piccole differenze a seconda del grado di urbanizzazione. Contrariamente a quanto si potrebbe essere portati a pensare, almeno da questo punto di vista non esiste alcun "digital divide" tra nord e sud del Paese.
L'analisi, condotta nel corso del secondo trimestre 2019, si è basata sul sistema di classificazione dell'ISTAT per quanto riguarda il grado di urbanizzazione del paese, che prevede tre diverse tipologie di aree: scarsamente popolate (rurali), a densità intermedia e densamente popolate.

Il 33% della popolazione italiana vive in municipalità che rientrano nelle aree densamente popolate e che costituiscono appena il 4,8% del territorio della Penisola. Tutte le più grandi città rientrano in questa categoria e non sorprende che Opensignal rilevi come in queste aree sul totale del tempo connesso ad una rete mobile, oltre l'84% è su una rete 4G.
Una fetta più ampia della popolazione, il 42,4% circa, vive in aree di densità intermedia che coprono il 22,7% del territorio: si tratta principalmente di piccole cittadine e contesti suburbani che si dipanano attorno alle grandi città e sulla costa. In questi casi gli utenti trascorrono in media l'80,2% circa del loro tempo di connessione totale collegati ad una rete 4G, una percentuale inferiore ma non così distante rispetto a quanto registrato per le aree densamente popolate.
Il rimanente 24,3% della popolazione vive nelle aree rurali, che costituiscono l'ampia maggioranza del territorio italiano, il 72,5%, e includono le zone Alpine, gli Appennini e vaste aree del meridione. In queste aree gli utenti trascorrono, del loro tempo totale connesso in mobilità, il 71,4% su reti 4G, anche in questo caso una percentuale inferiore alle precedenti seppur non in maniera così significativa.

Opensignal ha poi analizzato gli stessi risultati dividendo però la Penisola (e le sue isole maggiori) in cinque macro aree, individuando come se da un lato vi sia una miglior disponibilità delle reti 4G nelle aree urbane e suburbane rispetto alle zone rurali, non vi sono differenze significative tra le cinque marco aree, con una variazione inferiore ai 6 punti percentuali per ciascuna delle tre differenti tipologie di densità di popolazione. Da questa analisi emerge quindi che la disponibilità di reti 4G, pur con le differenze tra le aree a varia densità, è nel complesso abbastanza omogenea su tutto il Paese senza particolari divari significativi tra nord, centro, sud e isole.
25 Commenti
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Infatti, in campagna è facile prendere 4G+, ma è una sfida arrivare a 5 MB di velocità (rete TIM), mentre nei centri con almeno 20 mila persone si arriva tranquillamente a 15 MB.
Ma qua stiamo parlando di migliaia e migliaia di rilevazioni, le singole esperienze non contano nulla in questo contesto.
Ma come disse giustamente ratavuloira:
Io vi posso mostrare alcuni luoghi in cui una differenza di pochi km, quindi un semplice spostamento da una cella all'altra, vi porta differenze come il giorno e la notte, e questo, per tutti gli operatori.
E lo stesso dicasi per la campagna e la città...
Vi posso mostrare dei ponti in campagna che spingono di brutto, e l'esatto opposto, dipende solo dove ti trovi !
Poi si può fare una media, come hanno fatto nell'articolo ma è una media fine a se stessa, senza alcuna utilità pratica.
Parole sante, ho visto speedtest in 4G non andare oltre il mezzo megabit...
Ma qua stiamo parlando di migliaia e migliaia di rilevazioni, le singole esperienze non contano nulla in questo contesto.
È qui che ti sbagli. C'è chi ci vive, nelle zone fuori città, che tu liquidi definendolo irrispettosamente "l'utente di turno", tanto la rete va piano agli altri, e c'è chi guarda un cazzo di database da 1000 km senza mai alzare il culo dalla sedia, per i quali le persone non esistono, esistono solo numeretti fastidiosi che tanto stanno, appunto, a 1000 km da casa sua. E chi prende le decisioni, naturalmente, è il secondo caso.
Da qui tutto il problema...
Ma guarda, secondo i grandi soloni che non sono mai usciti da milano/torino, l'Italia è coperta in 4G al 98%. Peccato che poi quando effettivamente smetti di guardare un db compilato a cazzo ma prendi il cellulare in mano in un qualsiasi comune con meno di 15-10K abitanti, vedrai che il 4G nella maggior parte dei casi prende praticamente solo nella piazza principale del paese, se va bene. E cazzo, oggi piove.
ma più che il protocollo di collegamento, è la velocità...
Qui dove wind/3 sono unite, si va quasi sempre in 4g+, ma la velocità è da 3g !
Attualmente vivo a Milano e vengo dalla provincia di Taranto. Vivo nel Sud-Est di Milano e qui non è che sia il massimo la connettività. Nel mio paese di provenienza (15k abitanti), ero fisso in 4G+ sui 60mbps un po' ovunque.
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