Ridotti i contributi per l'uso delle frequenze: esulta Assoprovider

Ridotti i contributi per l'uso delle frequenze: esulta Assoprovider

L'Italia ha recepito la nuova direttiva europea sulle TLC e dal 24 dicembre 2021 i contributi che gli operatori di prossimità devono versare saranno ridotti fino al 70%, in particolare nella banda fra i 10 e i 20 GHz

di pubblicata il , alle 16:21 nel canale TLC e Mobile
Assoprovider
 

Gli operatori di prossimità, quelle aziende che si occupano di connettere piccoli comuni in aree considerate poco appetibili dai colossi delle TLC, hanno modo di esultare. L'Italia ha infatti recepito la direttiva europea sulle compagnie di telecomunicazioni, che impone sconti significativi sui contributi che gli operatori di prossimità devono versare, mettendo così fine a quella che secondo Assoprovider, l’associazione che riunisce gli ISP, era una distorsione del mercato. 

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"Si pone così rimedio finalmente a un’ingiustizia che vedeva pochi grandi utilizzatori godere di sconti per l’acquisto delle frequenze del 75%, con una differenza del 400% tra il contributo pagato da un piccolo operatore rispetto al grande utilizzatore. Ora la riduzione è estesa a tutti. Questo è un primo passo molto importante per portare equità nel mercato delle tlc e migliorare soprattutto la qualità dei servizi offerti ai cittadini", spiega Dino Bortolotto, presidente di Assoprovider.

Ridotti i contributi per uso frequenze: cosa cambia per gli utenti finali?

Fino al 24 dicembre, data in cui è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto legislativo 207/2021 sulle TLC, esisteva un forte squilibrio nell'assegnazione delle frequenze. Se i grandi operatori potevano contare su sconti per l'uso delle frequenze fino al 75%, le PMI che svolgevano il ruolo di operatori di prossimità, collegando le aree prive interesse commerciale per i big del settore (piccoli comuni e paesi) dovevano pagare a prezzo pieno o quasi. Un problema che non aiutava ad abbattere le problematiche relative al digital divide. Con il recepimento della direttiva UE, invece, anche questi operatori ora possono godere di sconti fino al 70%, fatto che renderà quindi possibile poter portare connessioni a banda ultra larga (1 Gb/s) a chi vive in zone con pochissimi utenti.

Un obiettivo che il presidente di Assoprovider non esita a definire "storico, perché consentirà agli operatori di prossimità di completare la copertura delle aree a bassa densità abitativa. Finalmente, il cittadino del più piccolo comune veneto, calabrese, sardo o siciliano, potrà godere degli stessi servizi di connettività che sono garantiti in una grande città metropolitana".

Per comprendere la portata di queste agevolazioni, basti pensare che nella banda dei 10 GHz per larghezze di banda fino a 56 MHz si passa da un contributo di 5.930 euro annui a soli 2.120, il 64% in meno. "Abbiamo iniziato a batterci contro i costi sproporzionati e discriminatorio sull’uso delle risorse collettive (lo spettro elettromagnetico) già 10 anni fa nello scetticismo di molti che ci ci definivano degli utopisti, e che era impossibile cambiare le cose. Malgrado tutto, abbiamo raggiunto un altro obiettivo. La strada è ancora lunga per portare equità nel mercato delle tlc, ma un altro passo fondamentale è stato compiuto grazie all’impegno di Assoprovider», sottolinea Bortolotto.

3 Commenti
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D6919 Gennaio 2022, 19:38 #1
dai 10 ai 20GHz o dai 10GHz ai 56MHz ??? prima scrivete uno poi l'altro...

perchè cambia totalmente senso uno o l'altro, sopratutto per chi deve ricevere
Ursinho19 Gennaio 2022, 20:18 #2

dai 10 ai 20GHz o dai 10GHz ai 56MHz ???

Attenzione: i 56 MHz sono la banda passante cioè la fetta di banda messa a disposizione a 10 GHz.
calabar20 Gennaio 2022, 11:26 #3
Certo che ci voleva una direttiva europea per fare una cosa ovvia.
Evidentemente ci sono dietro interessi che portano a queste aberrazioni.

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