Samsung contro denuncia Apple per l'infrazione di 10 brevetti

Chi si attendeva una reazione o un commento di Samsung, in seguito alla denuncia depositata da Apple proprio nei confronti del colosso koreano dell'elettronica, è presto accontentato. Giungono infatti da Seoul informazioni in merito che parlano di una contro denuncia di Samsung ai danni di Apple, rea di aver infranto 10 brevetti, almeno secondo l'accusa. Tre le sedi scelte per la contro denuncia: Seoul, Mannheim in Germania e Tokyo, scelte accuratamente per questioni di compentenza territoriale.

Non ci sono ancora dettagli molto precisi, ma Samsung alza la voce su questioni differenti da quella di cui viene accusata da Apple. A parere di Samsung, Apple avrebbe infranto brevetti e proprietà intellettuali in tema di risparmio energetico e controllo degli errori legato alla trasmissione dei dati, nonché in tema tethering, ovvero la funzionalità che permette al telefono cellulare di fare le veci di un modem/router se connesso a un PC.

Svariati i commenti delle parti in causa e non solo, poiché si preannuncia una battaglia legale dai toni epici, uno scontro fra titani del mondo IT e CE su cui moltissimi riflettori saranno puntati. Su Reuters ve ne sono alcuni interessanti, fra cui quella di James Song, analista Daewoo Securities: "Apple is quite annoyed by Samsung's fast rise in a market which it virtually created. It's quite threatening to see how quickly Samsung plays catchup, and Apple might have felt a strong urge to put a brake on its march just when Samsung is set to roll out a new smartphone in May ahead of its new iPhone."

Secondo l'analista, Apple avrebbe provato fastidio nel vedere crescere velocemente le quote di Samsung in un settore praticamente creato da Apple stessa. Apple ha infatti venduto 18.6 milioni di iPhone solo nell'ultimo trimestre, un numero impressionante di dispositivi, ma anche Samsung non scherza, con 13 milioni di smartphone venduti nello stesso periodo, con una crescita impressionante rispetto all'anno passato.

Si tratta ovviamente di ipotesi e il fatto che Daewoo sia koreana fa pensare a opinioni magari influenzate da un certo campanilismo, ma che sono tuttavia compatibili con l'internazionalissimo "business is business". Di contro Apple ha affermato di aver contattato in precedenza Samsung circa le problematiche portate davanti al giudice, ma di non aver ricevuto risposte soddisfacenti, lasciando aperta solo la porta del tribunale.

La vicenda in ogni caso appare per certi versi grottesca, vista con gli occhi innocenti di un osservatore esterno, almeno per un aspetto: entrambe le aziende sono assolutamente certe che gli accordi commerciali e di fornitura componenti corrano sui soliti binari, che non incontrano in nessun punto quella delle vicende legali delle aziende stesse. Samsung, che fornisce a Apple molta della componentistica compresi i display, continuerà a stringere mani ugualmente entusiaste da un lato, mentre altre mani saranno impegnate, dall'altro, a prendersi a schiaffi in tribunale.

In molti ritengono invece possibile che si tratti di tattica raffinata, ovviamente sempre figlia del business, volta a raggiungere accordi patteggiati che permettano ad Apple di ottenere prezzi ancora più vantaggiosi sulle forniture, con il vantaggio di Samsung di non perdere, anche in parte, il proprio miglior cliente. Una sorta di guerra fredda insomma, con esiti del tutto imprevedibili al momento della stesura di queste righe. A questo punto non resta che seguire da vicino l'intera vicenda, per capire bene dove tutto questo porterà e a vantaggio di chi.