SpaceX e Governo Meloni: cosa sta succedendo?
di Alberto Falchi pubblicata il 09 Gennaio 2025, alle 14:30 nel canale TLC e MobileIl Governo Meloni smentisce di aver firmato accordi con Elon Musk sull'utilizzo di Starlink, ma è fuori di dubbio che l'interesse è elevato. Ma perché l'Italia ha un disperato bisogno di questa infrastruttura? Due i punti chiave: l'utilizzo civile, per abbattere il digital divide, e quello militare
In questi giorni in Italia c’è un nuovo tema che sembra essere caro al Governo Meloni e molto criticato dalle opposizioni: i rapporti del Governo con Elon Musk e, nello specifico, un possibile accordo con Starlink per le telecomunicazioni in Italia. Come affermano fonti governative, non è ancora stato firmato alcun accordo, ma è certo che Giorgia Meloni e altri esponenti della maggioranza, fra cui il Ministro della Difesa Guido Crosetto, stanno spingendo per far dare un ruolo alla Starlink di Elon Musk nell’infrastruttura di telecomunicazioni del Paese.
Starlink arriva in Italia: ma non c’era già?
Starlink, come ben sanno i lettori di Edge9, è attivo da tempo in Italia e opera come una delle numerose telco attive nel Paese.
Il Governo, però, è intenzionato a dare un maggior ruolo all’infrastruttura di Elon Musk e intende farlo in due ambiti: quello civile e quello militare.
Sotto il profilo civile, l’idea è quella di utilizzare la rete di satelliti Starlink per accelerare sul piano di Italia a 1 Giga, il progetto per portare la banda larga in tutti i comuni abbattendo così il digital divide. A oggi, nonostante siano stati stanziati più di tre miliardi dai fondi del PNRR, l’obiettivo è ancora lontano e gli operatori che dovrebbero occuparsi di erogare il servizio nelle zone ancora scoperte dalla fibra sono in ritardo sulla tabella di marcia. Per questo motivo, si sta valutando di creare un nuovo bando per offrire il servizio Internet satellitare così da accelerare significativamente l’avanzamento dei lavori. Un bando che, visti gli attori in gioco, probabilmente verrebbe vinto a mani basse da Starlink, che a oggi è l’unica azienda al mondo con una rete di satelliti tanto capillare ed efficiente.
Starlink per applicazioni militari in Italia
Quello che più preoccupa l’Opposizione, però, è un possibile utilizzo di Starlink per le comunicazioni militari. In pratica, il Governo intende appoggiarsi all’azienda di Elon Musk per dotare l’Esercito Italiano di strumenti di comunicazione sicuri ed efficaci.
A oggi, infatti, le comunicazioni militari si appoggiano alla rete Sicral, realizzata in collaborazione con la Francia e composta da una rete terrestre e da collegamento spaziale affidato a soli 2 satelliti: Sicral 1B e Sicral2. Per il 2026 è prevista l’espansione con un terzo satellite, Sicral 3. Un sistema robusto che offre comunicazioni sicure ma che, come evidenzia il ministro Crosetto, “offre copertura geografica e banda limitate. La Difesa è interessata, anzi obbligata forse, a integrare tale capacità con quelle fornite da satelliti in orbita bassa che offrono maggiore continuità, copertura, miglior tempo di latenza”.
Per questo motivo l’UE è al lavoro su IRIS2, una nuova costellazione di satelliti che rappresenta la risposta europea a Starlink. Su IRIS2 c’è un investimento di oltre 10 miliardi, ma c’è un problema: non sarà attivo prima del 2030. Per tamponare la situazione e offrire alle Forze Armate uno strumenti più efficace, c’è quindi l’idea di appoggiarsi alla costellazione di Elon Musk che è già pronta ed è già utilizzata con successo dall’Ucraina, che proprio grazie a Starlink ha mantenuto il controllo delle proprie infrastrutture di comunicazione. L’investimento per l’Italia è quantificato in circa 1.5 miliardi, e permetterà di tamponare la situazione in attesa che IRIS2 sia attivo.
C’è un problema, e non sono i costi: siamo sicuri che affidare un’infrastruttura di tale importanza strategica a un Paese straniero, pur alleato e parte della NATO, sia una buona idea? Il buon senso lo escluderebbe, soprattutto considerato che ora al potere negli USA ci sono due personaggi che definire umorali è un eufemismo: il Presidente Donald Trump e il "DOGE" Elon Musk. Ma non si può trascurare l’urgenza, dovuta anche a una situazione geopolitica estremamente tesa, anche in Europa, tanto che la Commissione UE sta spingendo tutti gli Stati Membri ad aprire il portafoglio e aumentare la percentuale di PIL dedicata alla Difesa, che oggi è oggettivamente molto bassa, al di sotto del target previsto del 2% in praticamente tutti i Paesi.
Insomma: per quanto la decisione di affidare le comunicazioni militari a una potenza straniera non faccia fare salti di gioia a nessuno, la gravità della situazione potrebbe spingere ad accettare il compromesso e appoggiarsi a Starlink, almeno per qualche anno, quando la costellazione europea di satelliti che comporrà IRIS2 sarà a regime. Una posizione supportata anche da Ezio Bussoletti, professore di fisica e tecnologia spaziale per l'ambiente ed ex vice presidente dell'Agenzia Spaziale Italiana, che in un’intervista su Il Fatto Quotidiano afferma senza mezzi termini che alternative a Starlink “non ce ne sono, non a quei costi e con quella efficacia”. E pone anche una domanda retorica: “è urgente proteggerci con due guerre in corso a un passo da noi?”.
Secondo Bussoletti, tra l’altro, la scelta potrebbe avere anche ricadute positive per l’industria aerospaziale italiana, che conta aziende di spicco come Leonardo, GE Avio, Thales Alenia Space Italia: “da sempre in Europa l’asse franco-tedesco ha fatto il bello e il cattivo tempo, con l’Italia a fare da terzo incomodo e a raccogliere le briciole, nonostante una filiera di altissimo livello. Questa mossa ha di certo sparigliato le carte: eravamo accusati di essere servi e schiavi, ora potremmo avere un ruolo di primo piano. La storia dirà se questa mossa sarà giusta o meno. Di certo è la sconfessione di un equilibrio”.
Nonostante non sia ancora stato siglato alcun accordo, è evidente che il Governo abbia tutta l’intenzione di dare un ruolo chiave, almeno momentaneo, allo Starlink di Elon Musk. E piaccia o meno, la scelta potrebbe essere inevitabile, soprattutto in ambito militare: arrangiarsi con quanto abbiamo in attesa che sia pronto IRIS2 non è un’opzione. Non in questo scenario geopolitico. Ma almeno sulla sicurezza delle comunicazioni militari sembra esserci una notizia positiva: se anche Musk controllerà la costellazione di satelliti, non avrà facile accesso alle informazioni che transitano sui suoi sistemi, in quanto, come afferma Crosetto, “un Paese sovrano e tecnologicamente avanzato come l’Italia può gestire l'instradamento e la cifratura dei suoi dati sensibili utilizzando apparati e tecnologie proprietarie a ulteriore tutela degli interessi nazionali”.
10 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoTutto a patto che ci sia crittografia adeguata ma questo lo do per scontato (forse non dovrei).
Per la questione civile mi sembra un lavarsene le mani, se volessi Starlink dove non c'è connettività potrei già farlo, questa manovra sarebbe solo un mezzuccio per dire che hanno completato gli obiettivi dell'agenda senza in realtà farlo.
Meloni: "Abbiamo postato la connettività 1G in tutta Italia, il mio lavoro qui è finito"
Italiani: "Ma non hai fatto niente"
Quindi avere un piano B a basso costo può far comodo nel mentre l'UE continua ad annaspare.
Ok la cifratura...
Ok la cifratura, ma se i strumenti e l'elettronica per criptare le informazioni sono prodotti in America siamo punto e a capo.Si può usare Starlinlk con strumentazione cinese ahhahahah....
Qualsiasi direzione si prenda facciamo sempre pena...
Che dire?
Facile da installare, efficace, veloce.
Ho risolto un problema che sembrava insolubile.
Mi chiedo se la questione non sia prettamente politica. Musk è in odio a molti (senza considerare le "scomuniche" del governo francese e tedesco. Se fosse un'azienda amica di Biden, dei francesi e dei tedeschi probabilmente l'opposizione non si sarebbe sentita.
Io guardo l'aspetto pratico.
Al momento non abbiamo opzioni e la scelta va compiuta in tempi rapidi.
Tutto a patto che ci sia crittografia adeguata ma questo lo do per scontato (forse non dovrei).
Per la questione civile mi sembra un lavarsene le mani, se volessi Starlink dove non c'è connettività potrei già farlo, questa manovra sarebbe solo un mezzuccio per dire che hanno completato gli obiettivi dell'agenda senza in realtà farlo.
Meloni: "Abbiamo postato la connettività 1G in tutta Italia, il mio lavoro qui è finito"
Italiani: "Ma non hai fatto niente"
che comunque mi sembra la soluzione migliore, visto che per per portare 1G in culandia si dovrebbe scavare come se non ci fosse un domani o piazzare ripetitori stile Eolo come funghi, alla fine poi per servire 4 gatti di cui 3 potrebbero risolvere con antenne 5G.
Starlink è gia pronto, zero scavi, zero ripetitori.
Quindi avere un piano B a basso costo può far comodo nel mentre l'UE continua ad annaspare.
Esatto, credo che il tema principale sia questo.
L'obiettivo mi sembra sia il 2030, ma la vedo molto difficile rispettare tale scadenza con i progetti europei.
Starlink è gia pronto, zero scavi, zero ripetitori.
Si, ma basta che non lo usano come scusa per lasciami con l'adsl 30/20 in un comune dell'interland milanese
Bezos sostiene apertamente Trump quindi non ci sono problemi politici da parte del nostro governo, che prima avrebbe rischiato di mettersi nelle mani di un'azienda che sostiene l'ESG. L'ESG verrà ridimensionato a livello globale, se non del tutto abbandonato.
Cosa che mi sembra giusta visto che si sta parlando di interessi strategici delle nazioni. Sia dal punto di vista civile, ma sopratutto militare.
Ricordo che la nostra Leonardo si prende parte della quota e che il centro di controllo di IRIS2 sarà in Italia.
Questo è effettivamente un problema.
L'europa continuerà ad annaspare finchè gli interessi delle singole nazioni saranno sopra l'interesse dell'europa. Per prendere una decisione l'Europa deve fare contenti tutti, oppure non prendere decisione in merito. Da quì il passaggio a carozzone è breve.
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