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CRESCO8, la Formula 1 dell’HPC: ENEA e Lenovo insieme per affrontare le sfide della ricerca

di pubblicato il nel canale Innovazione CRESCO8, la Formula 1 dell’HPC: ENEA e Lenovo insieme per affrontare le sfide della ricerca

ENEA inaugura CRESCO8, il supercomputer realizzato con Lenovo per affrontare le grandi sfide scientifiche: dalla fusione nucleare al clima, dalla bioinformatica all’IA. Con 9 petaflops di potenza e un’efficienza energetica d’eccellenza, il sistema guiderà la ricerca nazionale e internazionale. All’interno dell’articolo, la video-intervista esclusiva ad Alessandro De Bartolo, Country GM di Lenovo ISG

 

Il 9 aprile 2025 segna una tappa importante per il supercalcolo italiano: presso il Centro Ricerche ENEA di Portici è stato inaugurato ufficialmente CRESCO8, il nuovo supercomputer realizzato da Lenovo per supportare la ricerca scientifica nazionale e internazionale in ambiti strategici quali la fusione nucleare, il cambiamento climatico e lo studio di nuovi materiali. Con una potenza di picco di 9 PFLOPS, CRESCO8 è destinato a entrare nella classifica TOP500 dei sistemi HPC più potenti al mondo.

Dietro questo progetto c'è una visione ambiziosa e un impegno tecnologico di altissimo livello. Lenovo ha affiancato ENEA in tutte le fasi, dalla progettazione alla realizzazione del sistema, portando in dote competenze, innovazione e soluzioni proprietarie. Lo ha spiegato in modo diretto e concreto Alessandro De Bartolo, Country General Manager di Lenovo Infrastructure Solutions Group, nell'intervista video esclusiva che pubblichiamo all'interno di questo articolo.

"CRESCO8 rappresenta un significativo incremento della capacità di calcolo del sistema Paese", ha dichiarato De Bartolo. "Abbiamo affrontato sfide importanti, non solo sul piano tecnologico ma anche logistico, considerando il posizionamento del sistema in un'area ad alta complessità infrastrutturale. Il risultato è un sistema che unisce potenza computazionale e sostenibilità energetica grazie alla tecnologia di raffreddamento a liquido Lenovo Neptune, in grado di recuperare fino al 95% del calore generato."

La Fomula 1 degli HPC targata Lenovo

La metafora scelta da De Bartolo per descrivere questo progetto è chiara: la Formula 1 del supercalcolo. “Come nelle corse, qui si sperimentano tecnologie N+1 o N+2, cioè avanzate di una o due generazioni rispetto allo stato dell’arte. CRESCO8 è il primo HPC in Europa a utilizzare i nuovi processori Intel Xeon Platinum 8592, un elemento che dimostra quanto il progetto sia all'avanguardia."

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Ma cosa significa concretamente questa potenza per il mondo della ricerca? CRESCO8 è parte del progetto PNRR legato al DTT (Divertor Tokamak Test Facility), che mira a sviluppare modelli avanzati per la fusione nucleare, in particolare per l'analisi del comportamento del plasma e la gestione dell'elevato flusso di calore prodotto dalla reazione. Il sistema, tuttavia, non si limita a un solo ambito applicativo: ENEA lo metterà a disposizione dell'intera comunità scientifica italiana e internazionale, con ricadute anche in settori come la modellazione climatica, la qualità dell'aria, l'agroalimentare e la bioinformatica. 

Claudia Brunori, direttrice del Dipartimento Sostenibilità e Circolarità di ENEA, ha sottolineato il ruolo di CRESCO8 nel supportare importanti progetti: modello MED16 (simulazioni climatiche regionali fino al 2100) e MINNI (Modello Integrato Nazionale a supporto della Negoziazione Internazionale sui temi dell’Inquinamento Atmosferico), che alimentano anche programmi europei come Copernicus. Altri utilizzi emergenti includono la tracciabilità alimentare nei progetti Metrofood e Agritech, e la generazione di digital twin per lo studio di contaminanti e molecole innovative in ambito sanitario.

Le caratteristiche tecniche di CRESCO8 

Dal punto di vista tecnico, CRESCO8 è un'infrastruttura imponente: 13 rack, 790 nodi di calcolo (774 CPU + 15 GPU), con una potenza di picco di 9 PFLOPS (6 PF CPU + 3 PF GPU) e una potenza reale Rmax di 6.5 PFLOPS (5.3 PF CPU + 1.2 PF GPU). La memoria DDR5 ammonta a 414 TB, mentre lo storage ad alte prestazioni raggiunge i 10 PB. Il PUE è pari a 1.045, un valore eccellente in termini di efficienza energetica. Le CPU utilizzate sono, per la prima volta in Europa, le nuovissime Intel Xeon Platinum 8592, con GPU Intel Ponte Vecchio.

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Il sistema di raffreddamento è affidato alla tecnologia Neptune di Lenovo: un dry cooler adiabatico da 1 MWf lavora con temperature di ingresso/uscita rispettivamente di 45°C e 35°C, affiancato da CDU (Cooling Distribution Unit) da 1350 kWf in grado di rimuovere il 95% del calore generato. L'alimentazione è garantita da due UPS da 500 kW e il cablaggio interno si estende per circa 10 km.

Il sistema si inserisce in una rete nazionale ed europea di ricerca che comprende partner come INFN, CNR e Cineca. Come ha evidenziato Massimo Bernaschi del CNR, la sfida ora è l'efficienza e la formazione: "Il supercalcolo è un investimento che va sostenuto con competenze. Dobbiamo formare nuovi utenti e rendere l’accesso più semplice e diffuso, altrimenti corriamo il rischio di non sfruttare appieno il potenziale di queste infrastrutture."

Il tema dei consumi energetici dei data center

Anche da parte di Intel è arrivata una riflessione sulla co-progettazione hardware-software e sull'importanza di ottimizzare l'efficienza energetica per ogni watt consumato. Il bilancio energetico dei data center, ha ricordato Cineca, è destinato a pesare sempre di più su scala globale: si stima che entro il 2030 il 14% del consumo elettrico mondiale sarà legato alle attività dei data center, una percentuale pari a quella attuale dell'intero settore dei trasporti e che quindi crescerà di 3 volte rispetto alla percentuale attuale, che si assesta intorno al 4%, in soli 5 anni.

L’incidenza, attuale e futura, dei data center sul consumo globale impone a tutto l’ecosistema di porre la massima attenzione nello sviluppare soluzioni che permettano di aumentare sensibilmente l’efficienza energetica di tutti i componenti di un data center: sia i server veri e propri, sia tutte le infrastrutture di supporto. Soluzioni di raffreddamento a liquido, come Lenovo Neptune, che permettono di ottenere PUE inferiori a 1,1 vanno sicuramente nella giusta direzione, ma è indispensabile fare ancora di più.

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La giornata di Portici non ha segnato solo l’inaugurazione di un sistema, ma anche l’affermazione di una visione. Una visione in cui le tecnologie più avanzate sono al servizio della ricerca, della sostenibilità e della sovranità tecnologica europea. Possiamo parlare di sovranità, perché il sistema è stato assemblato nello stabilimento produttivo di Lenovo in Ungheria, che Edge9 ha visitato l’anno scorso.

Con CRESCO8, ENEA e Lenovo dimostrano che è possibile coniugare prestazioni e responsabilità, e pongono un tassello fondamentale nell'ecosistema italiano ed europeo dell'HPC.

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