MWC 2019: Il futuro del 5G è nel cloud

MWC 2019: Il futuro del 5G è nel cloud

5G grande protagonista al MWC 2019, ma la vera rivoluzione non sarà avere più velocità e meno latenza. Il 5G creerà una piattaforma basata sulla virtualizzazione della rete mobile che abiliterà una nuova generazione di app basate sul cloud. I primi servizi commerciali del 5G, anche in Italia, arriveranno già nel 2019

di pubblicato il nel canale Market
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È il cloud il vero protagonista

Il Mobile World Congress di Barcellona è da anni l’evento del settore mobile più importante al mondo. Camminando nei padiglioni della fiera spagnola si ha prima di tutto una percezione di chi sono i protagonisti del mercato. È quindi scontato incontrare gli stand dei produttori di smartphone, ma da sempre il MWC è una fiera business, dove tutti gli attori della filiera si incontrano per stringere accordi commerciali. Gli operatori incontrano i fornitori di tecnologia, prodotti e soluzioni, mentre le aziende scoprono quali nuovi servizi vengono abilitati dalle tecnologie mobile. Se dieci anni fa il MWC era l’appuntamento obbligato per lanciare i nuovi modelli di smartphone, con il passare del tempo molti produttori hanno cominciato a creare degli eventi separati per annunciare le novità di prodotto. Da un lato questa tendenza è dovuta alla necessità per i produttori di dare risalto agli annunci al di fuori di una kermesse dove le novità si susseguono a un ritmo incalzante e quindi si rischia un effetto di diluizione. D’altro canto la natura business del MWC sta spostando il focus dai prodotti ai servizi e quindi paradossalmente ha aumentato l’importanza del MWC come luogo dove si definiscono i trend di mercato e dove si scoprono le novità che hanno un impatto dirompente sui modelli di business delle aziende. I device continuano a ricoprire un ruolo molto importante nell’ecosistema mobile, ma in parte stanno diventando delle commodity, dall’altra mantengono il loro valore e un ruolo differenziante solo se permettono di accedere in modo efficace ai servizi e alle app dell’ecosistema cloud. È nel cloud, e in una visione ampia di cloud che include public cloud, private cloud ed edge, dove oggi si crea valore e questa tendenza è stata decisamente il filo conduttore di tutta l’edizione 2019 del Mobile World Congress.

Il 5G è arrivato ma è appena nato 

Si potrebbe obiettare che il vero protagonista del MWC sia stato il 5G e non il cloud. In anticipo sulla tabella di marcia, che prevedeva il lancio della rete di nuova generazione nel 2020, già adesso possiamo assistere al deployment di reti 5G in diverse parti del mondo con relativa attivazione di servizi commerciali per il pubblico.

Incontrando Fabio Moresi, Head of Wireless per l’Italia in Huawei, abbiamo scoperto che in Corea del Sud sono già state installate 20.000 antenne 5G, rendendo di fatto una realtà la rete di nuova generazione, e che l’Italia è uno dei paesi più avanti nell’installazione dell’infrastruttura 5G. Huawei ha stupito il grande pubblico con il lancio del Mate X, il primo smartphone 5G pieghevole di cui vi abbiamo già raccontato tutto il possibile qui, e sta soprattutto lavorando dietro le quinte anche in Italia per permettere agli operatori di rilasciare le reti di nuova generazione. La Banda Base di Huawei, il componente che collega le singole antenne al resto della rete, è già da anni predisposta per il 5G ed è sufficiente installare una scheda aggiuntiva per abilitare velocità di connessione, sempre dalle antenne alla rete, a 10 Gbit/s dall’attuale Gigabit e in prospettiva si potrà arrivare a 25 Gbit/s. Le antenne 5G di nuova generazione sono più compatte, si passa dai 40kg di quelle di prima generazione per la banda a 700 MHz a 20kg, che permette l’installazione a un singolo tecnico specializzato, ottimizzando così procedure e tempi di installazione. La banda a 700 MHz, insieme a quella a 3.700 MHz, sarà quella utilizzata per le connessioni 5G dei cellulari e Huawei ha anche mostrato un’antenna che integra in un unico componente entrambe le bande di frequenze. Sempre Fabio Moresi ci spiegava poi che nelle sperimentazioni sulle frequenze ad altissima frequenza, dette anche millmietre band o mmw, che garantiscono ampiezze di banda molto elevate ma non riescono a penetrare negli edifici, è stato riscontrato che le onde rimbalzano sulle superfici solide e quindi l’area effettiva di copertura delle antenne è più ampia rispetto a quanto previsto inizialmente. Questa tecnologia potrà essere utilizzata per applicazioni di “fixed wireless access” con apparati riceventi posizionati all’esterno degli edifici, collegati poi via cavo a ripetitori wifi all’interno. In alcune città americane Verizon ha iniziato la commercializzazione di questo tipo di servizio al pubblico già alla fine del 2018.

 
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