Un altro limite alla crescita del cloud: i consumi energetici eccessivi dei data center
di Riccardo Robecchi pubblicata il 25 Agosto 2022, alle 14:01 nel canale CloudI piani di espansione degli hyperscaler si scontrano con la realtà della produzione energetica: i data center consumano troppo e l'Irlanda mette un freno alla costruzione di nuovi siti, ma altrove la situazione non è così migliore
I grandi hyperscaler - AWS, Google, Microsoft - continuano a progettare espansioni dei propri data center e la costruzione di nuovi siti, ma col tempo sta emergendo un problema significativo: il consumo energetico di queste infrastrutture. L'Irlanda ha visto nel tempo una crescita significativa nel numero di data center sul suo territorio, in particolare intorno a Dublino, ma l'azienda energetica statale irlandese ha ora imposto una moratoria sul collegamento di nuovi centri nella capitale per via dei consumi eccessivi e del rischio conseguente di blackout.
Un altro limite alla crescita dei data center: i consumi energetici
Nelle scorse settimane è emerso chiaramente come anche i data center risentano dei cambiamenti climatici: l'aumento delle temperature medie e massime fa sì che le strutture, pensate per operare in una gamma specifica di temperature, non riescano ad affrontare i cambiamenti e si trovino quindi costrette a sospendere i servizi. Questo non è però l'unico problema che i data center, in particolare quelli di grandi dimensioni gestiti dagli hyperscaler, si trovano ad affrontare.
EirGrid, l'equivalente irlandese di Terna che si occupa di gestire la rete di distribuzione dell'energia elettrica, ha imposto una moratoria sulla costruzione di nuovi data center a Dublino per via dei consumi eccessivi; nel 2021 i centri erano stati definiti "la maggiore fonte singola di crescita della domanda" sulla rete. EirGrid aveva affermato lo scorso anno che, senza un cambio di passo, Dublino avrebbe affrontato blackout costanti per via dei data center.
Microsoft (cui appartiene il data center nell'immagine in alto) e Amazon avevano già fatto piani per costruire nuovi centri a Dublino, ma sembra che ora siano costrette a guardare altrove. Microsoft starebbe valutando Francofore, Londra e Madrid, mentre Amazon sta costruendo un centro vicino a Londra. Anche Equinix pare aver dovuto sospendere i propri piani per la costruzione di un nuovo data center. EirGrid ha affermato che non si aspetta di concedere nuovi permessi prima del 2028.
Dall'altro lato, Microsoft ha connesso la sua infrastruttura di UPS alla rete di distribuzione così da avere una riserva per i momenti di maggior consumo in cui la domanda supera l'offerta; se questo metodo fosse esteso ulteriormente, l'azienda afferma che si possa evitare di usare centrali a carbone o a gas, evitando emissioni per un totale di due milioni di tonnellate nel 2025. Si tratta di emissioni pari a un quinto di quelle complessive per la generazione di energia elettrica nel Paese.
Il problema dell'approvvigionamento energetico è particolarmente sentito a Dublino, ma i crescenti consumi dei data center si fanno notare sempre più anche al di fuori dell'isola britannica e costituiranno un problema significativo in futuro, in particolare con le forti limitazioni che ci apprestiamo a vivere nel corso dei prossimi mesi e anni dovute ai cambiamenti geopolitici in atto.
24 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoE per le auto elettriche ??
Invece per i consumi prossimi venturi delle auto elettriche (ben maggiori di questi) è tutto OK ...Andatelo a raccontare ad altri ....
effettivamente si sentiva la mancanza di un no-Watt.
Andatelo a raccontare ad altri ....
La vera differenza è che le auto elettriche sono collegate alla rete solamente momentanemente, i datacenter no, quasi al 80-90% un consumo fisso.
https://forbes.it/2021/04/29/data-c...della%20domanda.
https://www.data4group.com/it/respo...ni-di-ecologia/
https://insideevs.it/news/583533/qu...e%20del%202021).
https://www.key4biz.it/auto-elettri...a%20la%20regina.
Nel mondo sono state vendute circa 6.500.000 auto, colleghiamole tutte alle colonnine (che sono molte meno) e facciamo un calcolo empirico:
6.500.000 x 50kWh (una media, visto che ci sono colonnine da 22-100kWh) si ha un consumo teorico di 0,325TWh.
Direi che il prolema sono i datacenter, non le auto elettriche
Vero ma un conto è collegare momentaneamente il numero ancora diciamo trascurabile del parco circolante elettrico ma ben altro è quando questo numero aumenterà esponezialmente con conseguente richiesta di energia elettrica e relativa sostenibilità della rete di produzione e distribuzione, eppure per i fan delle auto a pile questo discorso è del tutto secondario quando non proprio ininfluente, l'importante è avere la colonnina di ricarica, ovviamente supercharger, anche in cima al Monte Bianco, poi come la alimenti non sono affari loro.....
Ho editato il post con maggiori info, leggi
Arrotondiamo contando anche scooter, moto ecc...facciamo 2 miliardi tutti collegati contemporanemente.
2.000.000.000 x 50kWh=100.000.000.000kWh = 100TWh.
Edit: Facciamo anche che si tolgano tutte le raffinerie di Benzina, guardate quanto consumano:
https://www.linkedin.com/pulse/lo-s...ia-marco-piana/
Se non danno i permessi di "espandersi" a nessuno (per assurdo), le aziende dovranno tornare ai server "in casa", con costi e sicuramente consumi ben maggiori
Sono dei geni proprio.
https://www.linkedin.com/pulse/lo-s...ia-marco-piana/
Se togli tutte le raffinerie dopo come produci plastica, olii, solventi e derivati vari che servono per produrre e utilizzare, tra le altre milioni di cose, le auto elettriche?
https://www.contenitoriperlaraccolt...-usa-solo-il-5/
La plastica che arriva dalla filiera petrolchimica contiene circa il 5% di benzene e stirene (es. ABS) oppure propilene e l'acrilonitrilemediamente (es. SAN). Ce ne sono molte altre di tipologie di plastiche, anche non derivate dal petrolio (es. PLA).
Sò che il PLA non può competere con il PET o ABS per determinate caratteristiche, ma comunque di soluzioni alternative ci sono, ma anche non volendole cercare, estrarre il 95% in meno del petrolio al mondo e consumare energia per raffinare il petrolio, anche solamente il 10% di tutto ciò che consuma oggi una raffineria, direi che è un gran bel guadagno!
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