La tecnologia a nastro è più viva che mai e Overland-Tandberg punta su questi dispositivi per la sua crescita
di Alberto Falchi pubblicata il 21 Luglio 2021, alle 16:21 nel canale DeviceCon la diffusione dei ransomware sempre più imprese stanno puntando su soluzioni di backup sicure e offline, così da evitare che vengano cifrati anche i backup. I dispositivi di archiviazione su nastro sono perfetti per queste esigenze
Parecchi anni fa era naturale effettuare il backup su nastri magnetici, che garantivano enormi capacità di archiviazione a cifre competitive rispetto ad altre tecnologie. Col tempo, il crollo del prezzo degli hard disk e l'enorme diffusione del cloud hanno reso questa tecnologia meno appetibile, anche a causa dei lunghi tempi di ripristino dei dati, ma i nastri non sono mai spariti, e sono ancora molto utilizzati per i backup di dati storici.
Ultimamente, però, sempre più aziende hanno compreso l'importanza di potenziare i loro sistemi di backup, anche a causa dei ransomware, che in molti casi sono in grado di cifrare non solo i dati principali, ma anche le copie di sicurezza "online", che si tratti di copie su server aziendali o in cloud. Per proteggersi da questo tipo di attacchi è fondamentale avere copie scollegate dalla rete, così da poter ripristinare i sistemi in caso di disastri, e i nastri sono una delle soluzioni più convenienti dal punto di vista del rapporto qualità/prezzo. Overland-Tandberg, azienda attiva nel settore dello storage, ha deciso di puntare proprio su questa tecnologia per la sua crescita nel 2021. Soprattutto in Italia.
I dispositivi per il backup si nastro di Overland-Tandberg
La gamma di unità a nastro automatizzate di Overland-Tandberg è pensata per rispondere a differenti necessità. I dispositivi LTO Ultrium, disponibili come unità sia esterne sia interne, sono pensati per effettuare copie di sicurezza di singole workstation o di piccole reti (come quelle di una micro-impresa). Si tratta di dispositivi estremamente flessibili, sui quali copiare file con un semplice drag & drop, come se si trattasse di un normale hard disk.
I dati sono poi cifrati con chiave AES a 256 bit: anche in caso di furto, i criminali non avranno accesso alle informazioni.
Le unità della gamma NEOs, invece, sono pensate per chi ha bisogno di archiviare grandi volumi e sono pensate per le esigenze di piccole aziende o per le filiali remote di imprese di maggiori dimensioni. Parliamo di unità in formato 2U capaci di tenere al sicuro 720 TB di dati, gestibili anche da remoto.
Al top della gamma di Overland-Tandberg troviamo infine la serie NEOxl in formato rackmount, ideale per le aziende di medie dimensioni. Questi dispositivi sono in grado di archiviare, a seconda del modello, da un minimo di 120 TB a un massimo di 16,8 Petabyte. La velocità di trasferimento dati, invece, oscilla dai 504 GB all'ora ai 136 TB all'ora.
“L’eco che si è propagato in occasione dei casi più eclatanti di attacchi ramsonware ha fatto capire, a chi ancora non ne aveva piena consapevolezza, che non sarebbe più stato possibile fare a meno di effettuare i backup dei propri dati in modo sistematico. Le nostre soluzioni basate sulla tecnologia a nastro, in uno scenario come quello attuale, rappresentano sicuramente un’ottima scelta per le realtà che hanno la necessità di poter scalare nel tempo le loro infrastrutture e farle crescere insieme a loro” - ha commentato Michelangelo Di Ianni, Italy Channel Sales Manager di Overland-Tandberg - "La nostra attuale campagna promozionale rivolta ai rivenditori, che prevede un’interessante scontistica fino al 25% sulle unità a nastro, sta già riscuotendo un buon successo e, con l’arrivo nell’ultimo trimestre di quest’anno del nuovo formato LTO 9, ci aspettiamo di assistere a un ulteriore impulso alla domanda, che ci troverà pronti con una nuova gamma di proposte all’avanguardia”.
7 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoGia' il fatto che richiedano una quotazione per l'acquisto fa capire come non siano affatto pensati per l'utenza domestica...
Comunque dati i costi e la tecnologia credo che per casa siano decisamente meglio altri metodi, come il cloud e/o dischi esterni da attaccare/staccare alla bisogna (magari per evitare che il ramsonware cripti anche i backup). Il problema dell'utenza domestica non e' dove salvare i backup, ma farli, e farli in maniera acconcia invece che copiare tutto in una cartella backup nello stesso PC...
Anche per me, che provengo dal passato, sono sempre stati l'elemento principe di back-up di massa.
Il problema è la difficoltosa se non nulla aggiornabilità (risolvibile con artifizi come scrivere eventuali updates su altro supporto), ed in seconda battuta la lentezza di seek ovvero posizionamento per recupero dei dati voluti.
Il problema è la difficoltosa se non nulla aggiornabilità (risolvibile con artifizi come scrivere eventuali updates su altro supporto), ed in seconda battuta la lentezza di seek ovvero posizionamento per recupero dei dati voluti.
Non ti seguo "sull'aggiornabilità", a cosa ti riferisci?
Personalmente utlizzo nastro da sempre in ambito lavorativo, anche con l'avvento della virtualizzazione (oramai 15 anni fà e del famoso Veeam, ho sempre tenuto la terza copia su nastro, anche perchè per lunghe retention è comunque più economico oltre al tema ransomware. Per quest'ultimo è imperativo espellere la/le cassette ogni notte al termine del ciclo di backup, altrimenti se si lasciano sul drive il famoso "air gap" non avviene e si è comunque esposti.
Per il discorso del "seek" se parliamo di restore di VM con LTO8 è davvero veloce, chiaro che non si disturba il tape per restorare office files come nel passato.
Per i costi, un singolo drive esterno SAS LTO8 Dell con maintenance 5 anni, pagato a Dicembre 3.400+iva. avevo valutato questi Overland/Tandberg, costano un po meno.
E' la prima volta che al refresh Hardware abbiamo scelto un singolo drive a fronte della library, costa un terzo, non si rompe mai e con la capienza di LTO8 per noi è più che sufficiente per i prossimi 5 anni.
ma mettere un blocco fisico sulle unità di backup, un po' come la levetta delle SD che le rende READ ONLY ?
ok, c'è sempre lo stupido che lascerà la levetta "spenta", ma sulla quantità è piu probabile che i file si possano solo leggere e non "scrivere" da eventuali virus.
ma mettere un blocco fisico sulle unità di backup, un po' come la levetta delle SD che le rende READ ONLY ?
ok, c'è sempre lo stupido che lascerà la levetta "spenta", ma sulla quantità è piu probabile che i file si possano solo leggere e non "scrivere" da eventuali virus.
La levetta del read only è da sempre presente nelle cassette LTO/Ultrium, ma il suo scopo è di archiviare la long retention, ad esempio in cassaforte, scongiurando che altri colleghi/operatori la riprendano per metterla in circolo.
Difficilmente nell'uso quotidiano è utlizzabile, immagina il termine della finestra di backup del tape, nel mio caso il vault su nastro è differenziale durante la settimana (full nel w.end) comincia alle 5 e termina alle 5:15; per essere sicuro di preservare il dato in caso di ransomware che ci colpische supponiamo alle 5:30 di mattina crittografando tutti i dati comrpesi i backup su due diversi storage sudddivisi in due stabili, dovrei spostare la levetta del tape alle 5:16 e non è chiramente possibile.
Infatti il consiglio dei vari vendor e di "espellere" il tape al termine del backup job, funzione che tutti i software hanno.
Non esiste un comando/funzione del tape che preveda di "ricaricare" il tape espulso, questo fa si che quella cassetta non sarà mai attaccabile da nessuno, se non fisicamente.
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