Modem e router come abilitatori tecnologici: la visione di AVM
di Alberto Falchi pubblicata il 29 Giugno 2022, alle 17:01 nel canale DeviceIl modem/router non è più una semplice commodity, ma un elemento differenziante che consente anche ai provider di distinguersi, erogando nuovi servizi e garantendo prestazioni elevate. Al Nam 2022 ha partecipato anche AVM, che ha illustrato la sua visione
Quando si parla di Customer Premise Equipment (CPE) si fa riferimento ai modem o router installati a casa degli utenti finali che permettono il collegamento con gli operatori di connettività. Storicamente questi dispositivi sono forniti dagli operatori, così da garantire loro un maggior controllo sull’infrastruttura, poter intervenire direttamente in caso di problemi e poter offrire servizi aggiuntivi, ma gli utenti – grazie alla delibera Modem Libero di AGCOM – hanno il diritto di poter installare quello che preferiscono, risparmiando la spesa mensile per il noleggio (se prevista) e potendo godere di una maggiore libertà di scelta.
Come facilmente intuibile, i CPE rivestono un ruolo primario nella qualità percepita del servizio ed è proprio per questo che gli utenti più evoluti preferiscono scegliere personalmente il dispositivo, sia per potersi garantire un livello di prestazioni adeguato alle proprie necessità (per esempio, adottando modelli che supportano i più recenti standard Wi-Fi), sia per avere un maggiore controllo della propria connessione, a partire dal filtraggio dei contenuti, che viene affidato proprio al modem/router. Non si tratta quindi di una semplice commodity, ma di uno strumento chiave, che può fare la differenza.
Il ruolo del CPE secondo AVM
Secondo AVM, chi produce modem e router oggi svolge il ruolo di abilitatore tecnologico, technology enabler, e lavora a stretto contatto con gli operatori sia per garantire che i suoi prodotti siano certificati con i provider e supportino tutti i servizi offerti, per esempio quelli di telefonia. Questo vale sia per i dispositivi venduti direttamente agli utenti tramite negozi ed e-commerce, sia per quelli offerti in comodato d’uso dagli operatori che negli ultimi anni hanno iniziato a comprendere l’importanza dei modem/router che offrono ai clienti.
A lungo, infatti, la logica principale era quella del prezzo e gli operatori offrivano dispositivi molto economici, non sempre al livello dei migliori presenti sul mercato. Una tendenza ormai giunta al termine, anche perché, come ha spiegato AVM nel suo intervento al Namex Annual Meeting del 2022, sono mutati i parametri di valutazione e oggi la “guerra” fra gli Internet provider non si combatte più sul fronte della sola velocità di connessione, ma sui servizi erogati. La telefonia, come abbiamo già detto, ma non solo: un Wi-Fi di qualità, in grado di raggiungere ogni angolo dell’abitazione e di supportare numerosi dispositivi contemporaneamente, ma anche il filtraggio dei contenuti, altro aspetto di differenziazione.
Filtraggio dei contenuti: la peculiarità dell’approccio italiano
Nel suo intervento in occasione di meeting del Namex, Giovanni Cristi, Head of Telco Italy di AVM, ha sottolineato la differenza dell’approccio italiano per il filtraggio dei contenuti rispetto a quanto avviene in altri Paesi UE, fatto che rende ancora più importante che sia l’utente ad avere il pieno controllo del suo dispositivo di comunicazione. In Germania, per esempio, le autorità hanno prima stabilito cosa dovesse venire filtrato e poi imposto agli operatori di attivare questi filtri sui dispositivi offerti agli utenti. In Italia, invece, il cosiddetto Decreto Pillon approvato nel 2022 ha funzionato al contrario: è stato imposto agli operatori l’obbligo di bloccare in automatico generici contenuti inadatti ai minori (contenenti violenza e pornografia), ma manca una lista specifica di queste realtà, così come delle specifiche linee guida.
La legge, va detto, non proibisce in assoluto la possibilità di accedere a tali siti dall’Italia, ma sulla carta impone agli operatori di bloccarli in maniera preventiva: sarà compito di chi ha sottoscritto l’abbonamento a Internet di contattare l’operatore per rimuoverli. La legge è attualmente in vigore, ma solo sulla carta, dato che rimane inapplicata per svariati motivi.
Rimane un punto chiave: un filtro dei contenuti è utile, soprattutto nelle famiglie con figli minorenni, e questa responsabilità ricade sui genitori. Avere un dispositivo che consenta loro di gestire con più facilità il traffico, bloccando i siti che ritengono inadatti ai propri figli, è un elemento che può fare la differenza nella scelta del dispositivo per la connessione a Internet.
AVM e il focus sulla fibra e la sostenibilità
Il tema della sostenibilità ambientale è ormai centrale e tutti i produttori di apparecchiature si stanno impegnando per ridurre l’impatto dei loro prodotti. Nel caso di AVM, questo impegno si traduce non solo nell’utilizzo di plastica riciclata, ma anche nel ciclo di vita dei prodotti più lungo della media. La garanzia offerta dal produttore tedesco sui suoi dispositivi è di cinque anni, e la multinazionale si impegna a supportare il più a lungo possibile i suoi prodotti, aggiornandone firmware e funzionalità sino a dove l’hardware integrato lo consente.
Questo approccio si riflette anche nei nuovi dispositivi per la fibra ottica che vedranno la luce entro la fine di quest’anno, in particolare il FRITZ!Box 5590 Fiber e 5530 Fiber. Saranno entrambi dotati di una porta WAN da 2,5 Gbps e dotati di un modulo SFP intercambiabile, il FRITZ!SFP, che supporterà gli standard AON, GPON e XGS-PON, così da poter risultare compatibile con le differenti tecnologie adottate nel nostro Paese.
9 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoFuffa, ma non per fritzBox
Parliamo di aria fritta se c'è il 60% del paese che non ha una connessione decente CABLATA... e non è normale continuare a subire limitazioni di banda 100mbps su aree coperte in fttc fino a 200mbps... ricordo che la fttc può spingere fino a 500mbps (che è oltre quello che si aspettavano tra l'altro)... quindi perché non vincolare legislativamente gli operatori agli investimenti? se non copri xxx% (80/90%) con questa tecnologia non puoi andare oltre... non che investimenti dove ti pare e come ti pare... e il resto lo metti con FWH e cagate varie... non è normale avere ftth a 2,5gbps a Milano e 50mbps in periferia a Palermo o Crotone o Foggia... pari opportunità in Italia = 0!Non credere che la differenza sia Nord-Sud: abito a 10km da Milano, ed ho una FTTE che dovrebbe andare a 100Mb/s, ma prende una portante a 20Mb/s.
Non lo sono, e del resto molto pochi le sfrutterebbero, per cui per la maggior parte delle persone sarebbe solo un costo in più; per non parlare di velocità più alte, i costi sarebbero decisamente più alti, sarebbero inutili per la WAN e avrebbero riscontri bassissimi.
Se molti non sfrutterebbero delle porte LAN a 2.5gb, non sfrutterebbero neanche un ingresso WAN a 2.5gb., questi sono dispositivi top di gamma e già i fritzbox non sono economici, delle porte LAN da 2.5gb non avrebbero influito di molto sul costo finale.
https://www.amazon.it/AVM-ottica-Gigabit-adatto-Germania/dp/B08RB83RZ4
e sicuramente anche il 5590 ha almeno una porta LAN da 2,5gb., anche se visto che il modulo SFP è da 10gb, sarebbe stato bello che anche la porta LAN avesse la stessa velocità del modulo SFP.
Non è detto, con 2,5 gigabit sulla wan puoi mandare un gigabit sull'ethernet e un altro gigabit a qualche client wifi.
Non c'entra niente ma non posso trattenermi dall'approvare questo uso del se con il condizionale
Quando ero alle medie la professoressa di italiano me l'ha segnato come errore grave perché - come moltissimi, ho poi scoperto - aveva imparato la regoletta a memoria e non riusciva a capire che il "se" con il verbo al congiuntivo che si aspettava era stato semplicemente omesso, per cui l'ha "corretto", rendendo la frase insensata
Questo non è vero, puoi benissimo avere più client che sfruttano totalmente la banda anche con LAN ad 1Gb/s.
Magari non molto per la 2.5 (la 10 Ethernet costa ancora un bel po') ma il costo è già alto, sono sostanzialmente "diminishing returns".
Vero, avevo dato un'occhiata velocemente e avevo visto una WAN a 2.5, forse il motore di ricerca è stato troppo zelante e mi ha sostituito il modello con uno già in commercio e non me ne sono accorto.
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