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Recensione TerraMaster F4-423, NAS a 4 dischi per aziende e professionisti

di pubblicata il , alle 09:41 nel canale Device Recensione TerraMaster F4-423, NAS a 4 dischi per aziende e professionisti

Abbiamo provato il nuovo TerraMaster F4-423, NAS a 4 alloggiamenti con connettvità 2.5 GbE pensato per soddisfare le esigenze di archiviazione dei dati di aziende e professionisti

 

TerraMaster ha annunciato poche settimane fa i nuovi NAS della serie 423: le novità principali stanno nel processore, nella presenza di due connettori 2.5 GbE e nella possibilità di installare SSD NVMe da usare come cache. Il TerraMaster F4-423 è attualmente il modello di punta della nuova serie, con quattro alloggiamenti per dischi meccanici e due slot M.2.

TerraMaster F4-423: quattro dischi per gli uffici

Il TerraMaster F4-423 è pensato per quei casi in cui è necessaria un'elevata capacità di archiviazione: è infatti dotato di 4 alloggiamenti per altrettanti dischi, che consentono di arrivare a un massimo teorico di 80 TBdisponibili. Ciò significa che è ideale in ambienti come gli uffici dove è necessario condividere grandi volumi di file o dove si vuole avere un unico punto dove raccogliere i backup aziendali.

Il cuore dell'F4-423 è una CPU quad-core Intel Celeron N5105, operante a 2 GHz con velocità di boost di 2,9 GHz; si tratta di un processore a 10 nm lanciato nel 2021 e dunque piuttosto recente; il TDP di appena 10 W lo rende ideale per un dispositivo come un NAS, che deve rimanere acceso 24 ore su 24. È accoppiato a due slot per RAM DDR4per un massimo di 32 GB; il dispositivo viene venduto con un solo modulo da 4 GB installato.

La connettività dell'F4-423 è affidata a due porte RJ-45 in grado di trasferire dati fino a 2.5 Gbps, con la possibilità di effettuare il port trunking e, dunque, di ottenere un collegamento a 5 Gbps. Sono poi presenti due porte USB 3.2 (10 Gbps) e una porta HDMI, che consente di sfruttare il NAS come centro di intrattenimento casalingo o per mostrare informazioni di vario genere in ambito aziendale.

Novità assoluta della serie 423 è la presenza di due slot M.2 dove installare SSD NVMe. Tali unità possono essere usate come cache per velocizzare le operazioni di lettura e scrittura. Un aspetto migliorabile nella progettazione del NAS è che è necessario smontare il dispositivo per accedere agli slot per gli SSD: occorre infatti rimuovere le viti che fissano il panello posteriore al telaio, disconnettere le ventole e rimuovere il telaio prima di poter accedere agli SSD. Si tratta di una procedura in realtà piuttosto semplice, ma certamente più lunga e complessa rispetto a quella necessaria su NAS concorrenti come il Synology DS-1821+, dove è sufficiente rimuovere i cassetti dei dischi.

TerraMaster F4-423: prestazioni e considerazioni

Il processore Intel Celeron N5105 a bordo dell'F4-423 è certamente un passo in avanti significativo rispetto al Celeron J3455 presente sulla generazione precedente e consente di adoperare i nuovi NAS come piccoli server su cui eseguire macchine virtuali e container mantenendo intatte le prestazioni della componente NAS "pura".

La trasmissione di file avviene a velocità in linea con le aspettative: con dischi Toshiba da 8 TB e usando una rete Gigabit, l'unica a nostra disposizione nell'effettuare le prove, abbiamo registrato circa 117 MB/s, valore che è di fatto il massimo raggiungibile all'atto pratico con tali reti.

Usando dischi recenti non è difficile raggiungere velocità sequenziali che superano i 200 MB/s, dunque la rete 2.5 GbE viene saturata facilmente dal NAS. Usando gli SSD come cache si ottengono sì dei vantaggi, ma essi vanno ricercati maggiormente nella latenza, piuttosto che nella pura velocità di trasferimento. L'inserimento degli slot M.2 avrebbe avuto più senso se TerraMaster avesse mantenuto la connettività a 10 Gbps che caratterizzava la serie 422. Ci sentiamo quindi di affermare che la presenza degli SSD è utile solo in casi limitati in cui la latenza costituisce un dato fondamentale, come ad esempio nell'uso del NAS come fornitore di archiviazione per macchine virtuali (ad esempio usando iSCSI).

TerraMaster F4-423: arriva TOS 5.0

Il TerraMaster F4-423 viene attualmente venduto con TOS 4.2, ma l'azienda sta preparando l'aggiornamento alla prossima versione, chiamata TOS 5.0. Sono presenti diverse novità sia sotto la scocca che per quanto riguarda l'interfaccia utente. Come per i modelli precedenti, il sistema operativo viene avviato da una chiavetta USB installata sulla scheda madre; ciò rende piuttosto semplice la sostituzione dell'OS con uno a scelta dell'utente.

La prima differenza sta nella velocità: TOS 5.0 è nettamente più veloce e reattivo rispetto alla versione precedente e rende, dunque, migliore l'esperienza d'uso. L'interfaccia è stata modificata e ricorda ora più da vicino quella di concorrenti come QNAP, pur mantenendo una sua identità.

Una grande novità è l'introduzione di un cruscotto nelle impostazioni con cui monitorare lo stato del NAS, con grafici e indicatori di vario genere che permettono di capire a colpo d'occhio se ci siano problemi.

Sono poi presenti novità per la gestione dell'archiviazione: la possibilità di usare degli SSD come cache, la definizione di dischi virtuali e l'impostazione di dischi come hot spare (ovvero, dischi che vengono utilizzati come sostituti pronti all'uso nel caso di guasto a una delle unità presenti). Infine, viene introdotto il supporto al protocollo iSCSI, particolarmente utile per usare il NAS come supporto di archiviazione per macchine virtuali.

TerraMaster introduce inoltre la possibilità di usare il cosiddetto TRAID, ovvero una particolare configurazione RAID che permette di sfruttare dischi di dimensioni diverse mantenendo, però, molti dei vantaggi delle configurazioni RAID tradizionali come una maggiore affidabilità .

Sul fronte della sicurezza viene introdotta la possibilità di usare l'autenticazione a due fattori e c'è il supporto alla cifratura con RSA 2048, assieme alla creazione di file system WORM (write once, read many).

Viene introdotto anche il supporto a diversi strumenti di backup, dal semplice Rsync fino ad AOMEI Backupper e Duple Backup. È inoltre presente TerraSync, che consente di sincronizzare i contenuti del NAS con altri dispositivi, così da poter mantenere allineati i dati tra diversi uffici, ad esempio. CloudSync consente, invece, di collegare il NAS a servizi di archiviazione in cloud come GoogleDrive, OneDrive, Amazon S3, Dropbox e Box; in questo modo è possibile sia salvare i dati presenti su tali servizi, sia usarli per avere un backup dei dati custoditi nel NAS.

Il nuovo Surveillance Manager consente di usare il NAS come supporto di archiviazione per le registrazioni delle telecamere di sicurezza e di gestire tali registrazioni.

Per finire, TOS 5.0 vede l'arrivo del supporto ufficiale a Docker con Docker Manager, che permette di gestire container tramite un'interfaccia grafica dedicata.

Conclusioni

Il TerraMaster F4-423 è, nel complesso, un buon NAS per i piccoli uffici, i professionisti o per i privati con l'esigenza di archiviare molti dati. Il supporto alla cache su SSD lo rende indicato anche per quegli ambiti in cui la latenza è un fattore chiave e la presenza di quattro alloggiamenti rende possibile l'archiviazione di un quantitativo davvero notevole di dati. La costruzione solida, la connettività 2.5 GbE e il nuovo sistema operativo TOS 5.0 lo rendono un prodotto di buon livello, il cui prezzo di 499€ appare giustificato e in linea con il mercato.

3 Commenti
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marco_zanardi17 Giugno 2022, 10:23 #1

Port trunking...

"con la possibilità di effettuare il port trunking e, dunque, di ottenere un collegamento a 5 Gbps". Non si chiama port trunking, ma "port teaming"!

Il termine "trunking" si usa per le porte LAN su cui viaggiano più VLAN.

Anche una singola porta può essere messa in trunk, ad essa si associano più virtual IP per ogni VLAN a cui appartiene quella porta
Slater9117 Giugno 2022, 12:54 #2
Originariamente inviato da: marco_zanardi
"con la possibilità di effettuare il port trunking e, dunque, di ottenere un collegamento a 5 Gbps". Non si chiama port trunking, ma "port teaming"!

Il termine "trunking" si usa per le porte LAN su cui viaggiano più VLAN.

Anche una singola porta può essere messa in trunk, ad essa si associano più virtual IP per ogni VLAN a cui appartiene quella porta


No.
[I]"In computer networking, link aggregation is the combining (aggregating) of multiple network connections in parallel by any of several methods, in order to increase throughput beyond what a single connection could sustain, to provide redundancy in case one of the links should fail, or both. A link aggregation group (LAG) is the combined collection of physical ports. Other umbrella terms used to describe the concept include trunking,[1] bundling,[2] bonding,[1] channeling[3] or teaming."[/I] Wikipedia

"Port trunking allows you to assign up to eight physical links to one logical link (trunk) that functions as a single, higher-speed link providing dramatically increased bandwidth." HPE

"Trunking, in switched ethernet networking, is any method of aggregating the physical network links into a single logical link. Trunking provides a way of overcoming the bandwidth limitations of a single physical link and is used in both switch-to-switch and switch-to-server connections to relieve traffic congestion." Network Encyclopedia

Stai facendo confusione tra "port trunking", che è l'aggregazione di più porte, e "trunk port", che è, come dici correttamente, una porta da cui possono passare pacchetti destinati a più VLAN. Mi rendo conto che i termini siano simili, ma non sono la stessa cosa.
wobbly17 Giugno 2022, 13:19 #3
Aperto il vaso di pandora, penso che sia una delle tecnologia con più nomi diversi, l'unico che non avevo mai sentito era bundling gli altri li ho sentiti tutti. Infatti è sempre meglio specificare la cosa: ossia la possibilità di usare la banda di più cavi per un unica connessione.
Ritornando al NAS, il prezzo è molto competitivo rispetto ad un prodotto simile di QNAP o Synology, e c'è anche la possibilità di prendere un NAS con 4 baie a prezzo inferiore. Non male.

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