HPE
Un supercomputer nello Spazio: come HPE aiuterà la ricerca scientifica sulla ISS
di Riccardo Robecchi pubblicata il 13 Febbraio 2021, alle 12:01 nel canale DeviceElaborare i dati prodotti dagli esperimenti scientifici a bordo della ISS è un problema molto rilevante, perché la trasmissione verso la Terra è limitata. Ecco quindi che HPE collabora con la NASA per portare un piccolo supercomputer sulla Stazione
15 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - info... un bel giroscopio a 5000 giri minuto .... lo senti eccome !
Certo, però riflettevo che in un posto del genere sorgono problemi che qui sulla terra neanche ti immagini... che un banale hard disk sia in grado di influenzare l'assetto di un intera stazione spaziale non c'avrei mai pensato... incredibile
... un bel giroscopio a 5000 giri minuto .... lo senti eccome !
Considerazione sciocca: non c'è un modo per sistemare i dischi in modo che gli effetti giroscopici si compensino? Non so, tipo in cerchio .
Immagino ma se ne spendono centinaia di migliaia per CPU dalle performance ridicole forse, se fattibile, converrebbe
Lo so che la gabbia d faraday non è utile allo scopo ma mi domandavo se ci fosse la tecnologia per fare case che abbiano sufficiente schermatura. Alle radiazione immagino gli astronauti siano schermati e forse è il diverso grado di sensibilità alle radiazioni tra uomo e elettronica che costituisce il problema.
Il problema è che darebbero schermature PESANTI e visto che ogni Kg portato in orbita costa moltissimo, è più conveniente usare chip rad-hard o schede con accorgimenti software per mitigare i danni.
Lo so che la gabbia d faraday non è utile allo scopo ma mi domandavo se ci fosse la tecnologia per fare case che abbiano sufficiente schermatura. Alle radiazione immagino gli astronauti siano schermati e forse è il diverso grado di sensibilità alle radiazioni tra uomo e elettronica che costituisce il problema.
La schermatura dalle radiazioni è uno dei problemi più grossi da superare per l'esplorazione umana a lungo raggio (Marte, in sostanza). La soluzione migliore ipotizzata ad oggi (che io sappia) è avere uno scudo fatto da serbatoi d'acqua, che ovviamente sono necessari per altri scopi. Non è di sicuro una cosa semplice, al di là dei costi.
Leggevo che hanno scoperto anche una specie di fungo che riesce ad assorbire (si "nutre" di radiazioni, ma da qui a spalmare la ISS di muffa ce ne passa.
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