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Amburgo come Monaco: sì all'open source, no a Microsoft

di pubblicata il , alle 18:21 nel canale Innovazione Amburgo come Monaco: sì all'open source, no a Microsoft

La nuova coalizione che governa Amburgo punta ad abbandonare Microsoft e sostituirla con strumenti open source per ottenere una propria "sovranità digitale": uno scontro di filosofie che arriva ora sul dibattito pubblico ma perdura da decenni

 

Quello di Monaco di Baviera è spesso citato come uno dei primi esempi di un'amministrazione pubblica che ha deciso di passare all'uso di strumenti open source. La città bavarese ha recentemente deciso di continuare questo passaggio, dopo che la precedente amministrazione aveva deciso di ritornare ai prodotti Microsoft. Amburgo ha da poco annunciato di voler seguire le orme monacensi, secondo il programma di governo stilato dalle due forze di coalizione scelte alle ultime elezioni.

Anche Amburgo verso l'open source: il concetto (politico) di sovranità digitale

Logo della città di Amburgo

A guidare questo cambiamento sono i Verdi e il SPD, le due forze politiche elette al governo della città anseatica, come riporta Golem. Come spiega Carsten Brosda (SPD), l'amministrazione comunale non dovrebbe "diventare dipendente unilateralmente" da un produttore di software come Microsoft.

Così come a Monaco, anche ad Amburgo si parla di "sovranità digitale". Il tema appare molto sentito in Germania, dove la dipendenza da software e hardware americani e cinesi non è vista di buon occhio. Visti i rapporti sempre più tesi dell'Europa con entrambe le superpotenze, il timore espresso dai sostenitori di questa filosofia è che queste abbiano modo di disporre a proprio piacere di infrastrutture e strumenti critici. L'obiettivo dei "sovranisti digitali" è quindi quello di poter disporre di strumenti open source, liberi dal controllo di singole aziende, in particolare extra-europee, e facilmente espandibili e modellabili secondo le esigenze del momento.

In Germania il dibattito è piuttosto sentito e avviene anche a livello nazionale. Si tratta di un problema squisitamente politico in cui si scontrano diverse visioni del mondo. È curioso notare come in campo digitale i ruoli dei partiti siano differenti rispetto ad altre tematiche, con la sinistra tedesca che spinge per una maggiore "sovranità digitale" mentre la destra spinge per l'utilizzo di strumenti proprietari.

Non si può neppure fare a meno di notare come nessuno dei due approcci sia "giusto" (o, di contro, "sbagliato") di per sé e come questa sia una questione più di principio che pratica o tecnica. Di fatto si tratta della ragione stessa per cui i movimenti open source come GNU sono nati: starà ai cittadini decidere se questa modalità dovrà essere utilizzata più ampiamente o se si limiterà a sperimentazioni.

33 Commenti
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acerbo11 Giugno 2020, 18:36 #1
da dieci giorni il pc con su windows 10 mi dice che windows firewall non é attivato e mi consiglia di attivarlo, vado nelle impostazioni e quando cerco di attivarlo ho un caxxo di codice di errore che sui vari forum non é nemmeno trattato.
Il client di posta ha smesso di funzionare piu' o meno dopo l'aggiornamento di maggio, impossibile aprire l'applicazione ...
Quello che mi manda piu' in bestia dell'ecosistema microsoft é che certe magagne non riesci a risolverle neanche con una ricerca approfondita su internet, se hai un problema su ubuntu o fedora ci sono threads dove trovi sempre la soluzione al problema.
Axios200611 Giugno 2020, 19:21 #2
Piu' che politico penso sia anche una questione di bugs e sicurezza e tutela dei dati...

Dato che Windows e' l'ecosistema con il piu' alto numero di virus, funzioni di telemetria non disattivabili e bugs a go go, specie con la versione 10.
wombanman11 Giugno 2020, 19:48 #3
Originariamente inviato da: acerbo
da dieci giorni il pc con su windows 10 mi dice che windows firewall non é attivato e mi consiglia di attivarlo, vado nelle impostazioni e quando cerco di attivarlo ho un caxxo di codice di errore che sui vari forum non é nemmeno trattato.
Il client di posta ha smesso di funzionare piu' o meno dopo l'aggiornamento di maggio, impossibile aprire l'applicazione ...
Quello che mi manda piu' in bestia dell'ecosistema microsoft é che certe magagne non riesci a risolverle neanche con una ricerca approfondita su internet, se hai un problema su ubuntu o fedora ci sono threads dove trovi sempre la soluzione al problema.


... e tu passa ad ubuntu o fedora. *

(* Non tirare fuori la risposta che non ci fai quello che ci fai su windows perchè sei stato tu a impostare il paragone)
acerbo11 Giugno 2020, 21:04 #4
Originariamente inviato da: wombanman
... e tu passa ad ubuntu o fedora. *

(* Non tirare fuori la risposta che non ci fai quello che ci fai su windows perchè sei stato tu a impostare il paragone)


l'ho fatto da oltre 10 anni, windows lo devo usare comunque per lavoro
Sandro kensan11 Giugno 2020, 22:55 #5
«Non si può neppure fare a meno di notare come nessuno dei due approcci sia "giusto" (o, di contro, "sbagliato" di per sé e come questa sia una questione più di principio che pratica o tecnica.»

Insomma, definirla una questione di principio mi pare sottostimare un problema che è quello emerso con chiarezza quando L'amministrazione USA ha deciso il ban di Huawei per questioni che sono al di la del raggio d'azione di Huawei e della Cina. Se per qualsiasi motivo ci fosse un conflitto simile o comunque che avesse un impatto tra la Cina e la Germania o tra gli USA e la Germania allora non sarebbe una questione di principio avere messo in atto soluzioni che vadano nella direzione di una maggiore indipendenza delle città europee o tedesche rispetto agli Stati Uniti.

Quindi poi sorge la domanda "Ma la Germania come può fare arrabbiare un altro Stato se ne è dipendente massicciamente?" Inoltre se si è avuto prova della capacità d'azione di uno Stato verso un altro Stato come nel caso di Huawei e degli interessi cinesi, come si può definire "di principio" l'azione di alcune città tedesche? Io la definirei di buon senso.
WOPR@Norad11 Giugno 2020, 23:09 #6
Quando del software deve far funzionare una infrastruttura informatica pubblica, in cui governi, istituzioni e organi di vigilanza devono gestire e garantire i diritti delle persone, questo è possibile farlo solo con programmi di cui si ha il controllo, la conoscenza completa di quello che fanno con la massima trasparenza.
Fantapollo12 Giugno 2020, 07:00 #7
Il problema di questi personaggi nei comuni
è che non capiscono che la difficilissima migrazione dovrebbe in ogni caso essere graduale.

Si comincia lavorando con openoffice per Windows per diciamo 5 anni,
e poi si valuta il resto.
daniele86Z12 Giugno 2020, 08:16 #8
Originariamente inviato da: wombanman
... e tu passa ad ubuntu o fedora. *


o a OpenSUSE con KDE, forse l'ambiente più "completo" (vogliamo paragonare dolphin con quello la su Gnome? e non tirate fuori la solita questione della RAM che oramai il portatile base ha 8 giga di memoria di base)
bonzoxxx12 Giugno 2020, 08:59 #9
Per esperienza personale, il passaggio deve essere graduale e spingere tantissimo sulle web app, gli utenti rigettano ogni cambiamento sia pure l'aggiornamento da office 2013 a 2016.
andy4512 Giugno 2020, 09:30 #10
Originariamente inviato da: bonzoxxx
Per esperienza personale, il passaggio deve essere graduale e spingere tantissimo sulle web app, gli utenti rigettano ogni cambiamento sia pure l'aggiornamento da office 2013 a 2016.


Ormai quasi tutto viene fatto via web app, o comunque usando gestionali in cloud, penso che office venga usato giusto dall'ufficio relazioni con il pubblico...il problema vero c'è sempre negli uffici tecnici, dove c'è necessità di software particolari che non è detto siano disponibili su linux.
Il problema quindi è sempre ritrovarsi a dover gestire una doppia infrastruttura, come è accaduto già in passato con limux...senza contare che appena cambierà amministrazione, come prima cosa, dirà che sono stati buttati soldi in una migrazione senza senso, che non è stata in grado di sostituire compleamente il software a pagamento, di conseguenza si inizierà una nuova migrazione che riporterà tutto come stava prima...storia già vista...non si fanno migrazioni su base filosofica.

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