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ArchivaGroup: gli scenari di mercato e il ruolo della tecnologia

di pubblicata il , alle 17:31 nel canale Innovazione ArchivaGroup: gli scenari di mercato e il ruolo della tecnologia

Si è tenuto nei giorni scorsi a Milano l’evento Change Up, occasione per ArchivaGroup di incontrare la propria business community e fare il punto sul ruolo della tecnologia nel complesso scenario che stiamo affrontando

 

Come misurare il peso e l’importanza sul mercato di un’azienda? Un parametro importante di giudizio può essere la valutazione degli eventi che organizza e degli ospiti che partecipano. Seguendo questo metro di giudizio, possiamo tranquillamente affermare che ArchivaGroup sta vivendo un momento di grande successo. L’evento in questione si chiama Change Up ed è l’appuntamento annuale di ArchivaGroup dedicato alla sua business community, durante il quale l’azienda pone sul tavolo temi significativi nell’ambito delle sue attività incentrate sullo sviluppo di servizi digitali in outsourcing e per la consulenza specializzata in trasformazione digitale.

ArchivaGroup-Chage-Up-Masperi

Change Up, l’evento annuale di ArchivaGroup

L’evento si è svolto a Milano nei giorni scorsi e ha coinvolto oltre 250 decisori aziendali. Come sottolineavamo prima, molto significative le presenze sul palco, dove si sono susseguiti: 

  • Giuliano Marone, Fondatore e Amministratore Delegato di Archiva Group, ospite di casa
  • Lavinia Spingardi, giornalista di Sky TG24, che ha moderato la giornata
  • Benedetto Santacroce, Socio fondatore dello Studio Santacroce & Partners
  • Carla Masperi, Presidente e Amministratore Delegato SAP Italia
  • Francesco Rotondi, Managing Partner LABLAW
  • Layla Pavone, Coordinatrice del Board per l'Innovazione Tecnologica e la Trasformazione Digitale del Comune di Milano
  • Dario Fabbri, analista geopolitico e direttore del mensile Domino

Il tema portante dell’evento, legato al nome Change Up, è stato “cambiare marcia”, vista come un’azione indispensabile per adattarsi alle mutevoli condizioni di mercato e allo scenario di forte incertezza con cui tutte le aziende sono costrette a confrontarsi. Si è parlato di quarta rivoluzione industriale e del ruolo che svolgono nome, processi e, soprattutto, tecnologie per adattare le organizzazioni ed essere pronti per le sfide del presente e del futuro.

Le tensioni geopolitiche, l’instabilità delle supply chain, la scarsità di competenze e le nuove normative rappresentano oggi un ostacolo per la crescita delle aziende di qualsiasi dimensione e settore. Molti manager navigano a vista, con budget ridotti o incerti, risorse ancora più scarse, e una guerra infinita dei talenti. Grazie alla forza della collaborazione e dell’innovazione, la tecnologia può abilitare processi più agili ed efficienti, e aiutare le imprese a diventare organizzazioni intelligenti e sostenibili lungo tutta la catena del valore” ha così commentato Carla Masperi.

La geopolitica si intreccia con la tecnologia

Sempre interessanti gli interventi di Dario Fabbri, diventato un volto conosciuto durante gli speciali di Mentana su La7 nei primi giorni della guerra in Ucraina. Avevamo assistito a un suo intervento durante il SAP Executive Summit e anche nell’ambito dell’evento di ArchivaGroup è riuscito a dare degli spunti molto interessanti e non banali sulla situazione geopolitica, sempre più complessa. Fabbri ha ribadito che la situazione va valutata da diversi punti di vista per cercare di comprendere le dinamiche in atto. Prima di tutto, ha sottolineato che a livello tattico la Russia sta oggettivamente “vincendo”, in quanto è riuscita a conquistare dei territori che, prima dell’inizio del conflitto, erano sotto il controllo dell’Ucraina. Il prezzo da pagare per questa conquista non è solo la perdita di vite umane (insensata aggiungiamo noi), ma una sonora sconfitta subita dalla Russia sul piano strategico, sconfitta che è già conclamata e che non verrà lenita in futuro, indipendentemente dalle sorti finali del conflitto. Sconfitta strategica perché la Russia è stata emarginata su vari fronti, primariamente quello economico, da parte di tutto l’Occidente ed è quindi stata costretta a rientrare sotto l’ala, non proprio protettrice, della Cina. Se nell’immediato la possibilità di vendere i principali prodotti russi a Pechino, parliamo di grano, gas e petrolio, ha permesso alla Russia di compensare gli effetti economici delle sanzioni occidentali, in prospettiva si potrà rivelare un boomerang perché Xi Jinping ha imposto prezzi sottocosto e ha di fatto relegato la Russia a uno stato satellite, mortificando le mire imperialiste di Putin. Questa dinamica è molto importante in prospettiva, mentre nell’immediato è fondamentale vedere quali saranno gli effetti della controffensiva ucraina che sta iniziando in questi giorni.

ArchivaGroup-Chage-Up-Fabbri

L’obiettivo del governo ucraino è quello di sedersi a un tavolo negoziale, cosa che secondo Fabbri dovrà prima o poi avvenire, da una posizione di forza consolidata dai risultati ottenuti nei prossimi mesi. È una scommessa rischiosa e tutto il mondo è alla finestra per vedere cosa effettivamente Kiev riuscirà a ottenere e quando si arriverà effettivamente a negoziare. Fabbri ha sottolineato come ci sia già una prima sorpresa in questa controffensiva, perché assistiamo a degli attacchi sul territorio russo che non erano previsti e che, per quanto scenografici, forzano la Russia a dover difendere il proprio territorio. Nel frattempo, Fabbri ha descritto uno scenario decisamente non scontato, che vede potenzialmente la Russia riavvicinarsi agli USA. Scenario che risulta meno imprevedibile se si analizza non solo la già citata ritrosia della Russia a essere sottomessa alla Cina, ma anche al fatto che il vero conflitto globale è fra USA e Cina e quindi Washington potrebbe avere un interesse a riportare nell’ala di influenza occidentale la Russia, con l’obiettivo di indebolire Pechino. Questi scenari, solo pochi anni fa, sarebbero stati pura fantapolitica, oggi sono la reale situazione della geopolitica mondiale. La speranza è, naturalmente, che si trovi una strada che porti alla fine del conflitto. 

Per concludere, riportiamo la dichiarazione di Giuliano Marone, Fondatore e CEO Archiva Group: “La cosa più importante e preziosa al mondo è il tempo e la digitalizzazione, intesa come insieme di tecnologie, di processi e come attitudine, è in grado di migliorare la qualità della vita nel momento in cui permette di far risparmiare tempo eliminando tutti quei compiti ripetitivi. Come azienda continueremo a investire nelle persone, nella tecnologia e nei processi e oggi sono molto contento di aver preso parte a un momento di riflessione e condivisione così importante insieme ai nostri partner, clienti e ospiti autorevoli

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